PIZZARDONI D’ITALIA - A MILANO SI PAGA DI MULTE PIÙ DEL DOPPIO DI ROMA: 89,5 EURO PER ABITANTE CONTRO I 33 DELLA CAPITALE - L’ANNO SCORSO BARI HA INCASSATO 3,6 MILIONI E FIRENZE, CON UNA POPOLAZIONE DI POCO SUPERIORE, 7 VOLTE DI PIÙ 

-

Condividi questo articolo


Federico Fubini per il Corriere della Sera

VIGILI URBANI VIGILI URBANI

 

Tre giorni fa alle 10,30 di mattina una Mercedes blu sostava in seconda fila nel centro di Roma. Era l' ultima di un' intera fila di auto, ma questa occupava una posizione particolarmente audace: sull' incrocio fra Salita San Nicola da Tolentino e via Barberini. Chiunque provenisse da via del Quirinale diretto verso via Veneto doveva laboriosamente aggirarla. La circolazione rallentava, una coda si era già formata, ma l' autista sedeva nella sua Mercedes in sosta consultando lo smartphone. Un passante gli si è avvicinato e ha chiesto: «Si sposta da solo o chiamo la polizia?». L' autista ha risposto: «Chiami la polizia». E ha ripreso a consultare Facebook.

VIGILI URBANI VIGILI URBANI

Non ci sarebbe niente di rilevante, non fosse che per due circostanze. La prima è che Thomas C. Schelling ha vinto il premio Nobel per l' Economia nel 2005 studiando episodi del genere. Schelling studiava le conseguenze micidiali per la collettività di comportamenti individuali apparentemente insignificanti. La seconda circostanza declina in Italia le parole di questo studioso americano: il ministero dell' Interno ha appena pubblicato i bilanci dei Comuni per il 2016. Fra le entrate figurano i «proventi dall' attività di controllo e repressione dell' illegalità e degli illeciti»: in gran parte multe, quelle che la polizia municipale affibbia per infrazioni del codice della strada.

 

AUTOMOBILISTA MULTA AUTOMOBILISTA MULTA

Dalle ammende naturalmente ognuna delle grandi città d' Italia riceve un gettito diverso, in primo luogo perché il numero dei residenti varia molto. Il Comune di Roma l' anno scorso ha incassato (per competenza) 95,8 milioni di euro, quello di Bari 3,6 milioni; ma Firenze, con una popolazione di poco superiore a Bari, ha incassato oltre sette volte di più, 26 milioni di euro. Per farsi un' idea di quanto le regole della convivenza urbana siano prese sul serio e fatte rispettare nelle principali città d' Italia, il Corriere della Sera ha dunque costruito un indice Lo vedete qui accanto: mostra quanto ogni residente abbia pagato a testa (in media) in multe ai Comune delle grandi città e quanti centesimi siano stati effettivamente incassati dall' amministrazione per ogni euro di ammenda.

 

MULTA AUTO MULTA AUTO

La prima evidenza salta agli occhi: con poche eccezioni, le grandi giunte cittadine d' Italia faticano a farsi prendere sul serio quando reprimono le infrazioni. Bolzano incassa 67 centesimi per ogni euro di competenza del 2016, Bologna 54 centesimi, Milano 40; Napoli, Bari o Palermo sono intorno ai 20 centesimi: il loro gettito è un quinto di quanto avrebbe dovuto essere. Molti italiani, sperando che prima o poi arriverà un altro condono per quel parcheggio in seconda fila dell' anno scorso, non si prendono il disturbo.

MULTA 1 MULTA 1

Eppure non va in modo uguale ovunque. A Milano l' anno scorso sono stati pagati in contravvenzioni 89,5 euro per abitante, a Roma 33. A Firenze i proventi delle ammende sono stati in media 80 euro per residente, a Reggio Calabria 7. A Bologna 68, a Napoli e a Palermo poco più di 20. E così via. In Italia esistono livelli radicalmente diversi di applicazione, rispetto e timore per le regole delle città. Potrebbe sembrare folclore regionale, se Schelling non avesse vinto un Nobel riflettendo sulle conseguenze enormi dei minimi gesti ripetuti milioni di volte.

MULTA 3 MULTA 3

Prendete quelle auto lasciate in seconda fila nel centro di Roma, nella certezza dell' impunità. Stimando che il traffico creato da queste infrazioni non represse faccia perdere un solo minuto di lavoro al giorno a ogni occupato nella Capitale d' Italia - un' ipotesi, purtroppo, ottimistica - ecco il risultato: dalla Capitale sparisce ogni giorno l' equivalente della produzione di 2.500 lavoratori. Fossero concentrati tutti nella stessa azienda, è come se uno degli stabilimenti più grandi d' Italia restasse sempre chiuso per ragioni di forza maggiore. Se invece i minuti persi nel traffico fossero cinque al giorno e non uno, sarebbe come se a Roma fosse cancellata per intero l' attività quotidiana di 12.500 lavoratori (Alitalia e Atac, le aziende più grandi in città, contano circa 11 mila dipendenti ciascuna).

MULTA 6 MULTA 6

 

Non è difficile stimare il costo di un solo minuto perso da milioni di persone solo perché le regole della strada non vengono applicate. Poiché un' ora di lavoro in Italia genera in media circa 42 euro di reddito, ma al Centro-Sud un po' meno, quel minuto quotidiano presenta alla fine un conto spietato: a Roma con 1,5 milioni di occupati sottrae 140 milioni di reddito all' anno, a Napoli 40 milioni, a Palermo 35.

 

Sempre che il tempo sprecato non sia di più. E senza tenere conto dei danni all' ambiente. Non sorprende dunque che molte aziende preferiscano stare alla larga dalle città nelle quali le più elementari norme del codice della strada non vengono prese sul serio. James Q. Wilson l' ha definita «la teoria dei vetri rotti». È quando i piccoli comportamenti antisociali restano impuniti, ha scritto il politologo dell' Università di Chicago, che si gettano le basi di tutto il degrado economico che segue.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...