POLVERE DI 5 STELLE SUL CAMPIDOGLIO - IL MINISINDACO LOZZI LASCIA IL M5s E SI CANDIDA CONTRO LA RAGGI - LA GUIDA DEL VII MUNICIPIO APPIO-TUSCOLANO CORRERÀ PER DIVENTARE SINDACA DI ROMA CON "ITALEXIT" DI PARAGONE - L'EX GRILLINA MANTIENE ANCHE IL SOSTEGNO PIENO DELLA SUA MAGGIORANZA CINQUESTELLE

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STEFANIA PIRAS per il Messaggero

 

lozzi lozzi

È un altro municipio che si degrillizza ma è anche una bella grana per Raggi che sogna la ricandidatura. Ieri si è consumato l'addio del presidente dell'Appio Tuscolano Monica Lozzi al Movimento 5 stelle.

 

Contemporaneamente Lozzi ha incassato il sostegno del senatore Gianluigi Paragone, anche lui ex M5S, che con la sua nuova creatura politica Italexit l'ha lanciata come candidata sindaco alle prossime amministrative. «È un'ottima candidata», dice fulminea Agnese Catini che nel M5s ci sta dal 2007 e non ha intenzione di andarsene.

 

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L'ALLARME Subito è partita la convocazione di un incontro urgente agli attivisti da parte dei colonnelli romani Paola Taverna e Francesco Silvestri che ora sentono più forte l'odore di emorragia di consensi pentastellati nella Capitale. Lozzi aveva chiesto loro un confronto mesi fa: non era un mistero la sua ambizione di correre e di rivoltare i cassetti del M5s romano per correggere gli sbagli della consiliatura Raggi. Incontrò il capo politico Vito Crimi assieme ai minisindaci Simonelli e Boccuzzi (XV e V) per parlare dei tanti mali che affliggono Roma.

 

«Gli feci vedere le delibere bloccate da quattro anni, il decentramento mai affrontato, il problema rifiuti, il verde abbandonato, il dramma della manutenzione delle strade», racconta Lozzi. Crimi le rispose che i problemi erano «una sua percezione» e che per scegliere il candidato sindaco si sarebbe votato online. Il confronto su Roma insomma non portò autocritica sulla gestione Raggi.

 

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Anche perché Raggi vuole ricandidarsi e il Movimento non ha alternative da opporle come dimostra la fiducia ribadita ieri a Virginia da Crimi. Eppure lo strappo di Lozzi non sarà indolore. Se ne va, dice, «perché il partito M5S ha disatteso gran parte delle sue istanze».

 

E al contrario della collega del Tiburtino Roberta Della Casa, sfiduciata all'unanimità, ha il sostegno pieno della sua maggioranza che rimane ancorata al M5S, segnale che più che un addio potrebbe essere un arrivederci agli elettori stellati che non rivogliono Raggi. In Assemblea capitolina si contano almeno otto allineati alla minisindaca del Municipio VII. Potrebbero sostenere Lozzi, e non Raggi, alle prossime amministrative Agnese Catini, Angelo Sturni, Eleonora Guadagno, Simona Ficcardi e almeno altri quattro.

 

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I COMMENTI «È un'enorme perdita, io ho grande stima per le sue qualità politiche e amministrative: Monica è una leader», commenta Catini, la presidente della commissione Affari sociali capitolina. E insiste: «Monica sarebbe un'ottima candidata sindaco per Roma».

 

«È una perdita, Lozzi è una risorsa: ha raggiunto gran parte del programma bisogna riconoscerglielo», commenta la presidente della commissione Cultura Eleonora Guadagno. Il capogruppo Pacetti saluta Lozzi così: «Ha scelto la destra». Lei ride: «Paragone è un socialista». Poi mostra il post su Facebook dell'ex capogruppo capitolino Paolo Ferrara che annuncia un mirabolante tour nel Municipio VII da Centocelle al Prenestino. «Ecco - dice Lozzi vedete com' è diventato il M5s? Non sanno più nemmeno i confini dei municipi».

IL DITO MEDIO DI GIAN LUIGI PARAGONE IL DITO MEDIO DI GIAN LUIGI PARAGONE raggi raggi monica lozzi monica lozzi monica lozzi monica lozzi

 

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