Estratto dell'articolo di Fabrizio Goria per “la Stampa”
[…] La Ong Oxfam denuncia che nei primi due anni di Covid-19 l'1% più ricco del pianeta ha visto crescere il valore dei propri patrimoni di 26mila miliardi di dollari, accaparrandosi il 63% dell'aumento totale della ricchezza netta globale, pari a circa 42mila miliardi.
[…]Come spiega Oxfam, dal 2020 a oggi «un miliardario ha aumentato, in media, il proprio patrimonio di circa 1,7 milioni di dollari per ogni dollaro di incremento patrimoniale di una persona collocata nel 90% meno abbiente».
Nonostante il tracollo dei mercati azionari nel 2022, «le fortune dei miliardari sono comunque aumentate al ritmo di 2,7 miliardi di dollari al giorno nell'ultimo triennio, dopo un decennio che ha visto raddoppiare il numero dei paperoni e i loro patrimoni». Nello specifico, spiega il rapporto, lo scorso anno ci sono stati due comparti che hanno beneficiato della situazione sui mercati finanziari. Il settore energetico e quello agro-alimentare[…]
Tale fenomeno si è verificato in tutti i continenti, alimentando l'inflazione in Australia, Regno Unito e Stati Uniti, fa notare Oxfam. E proprio sul fronte delle fiammate dei prezzi arriva un'altra doccia fredda. «Almeno 1,7 miliardi di lavoratori vivono in Paesi in cui l'inflazione supera l'incremento medio dei salari e oltre 820 milioni di persone - circa 1 persona su 10 sulla Terra - soffrono la fame», spiega l'analisi della ong.
I rischi sono al ribasso, e come sottolineato dalla Banca mondiale, «stiamo probabilmente assistendo al più grande aumento di disuguaglianza e povertà globale dal secondo dopoguerra». Interi Paesi, avverte Oxfam, «rischiano la bancarotta e quelli più poveri spendono oggi 4 volte di più per rimborsare i debiti rispetto a quanto destinano per la spesa pubblica in sanità».
Non solo: «Tre quarti dei governi del mondo (148 Paesi) stanno pianificando tagli alla spesa pubblica - anche per la sanità e l'istruzione - per 7.800 miliardi di dollari nel quinquennio 2023-2027». Soluzioni semplici non ce ne sono. Oxfam […] chiede «un sistema fiscale più equo, a partire da un maggiore prelievo sugli individui più facoltosi».
Basterebbe poco, secondo Bucher, per cambiare paradigma: «Un'imposta del 5% sui grandi patrimoni potrebbe affrancare dalla povertà fino a 2 miliardi di persone». A conti fatti sarebbero 1.700 miliardi di dollari l'anno, più o meno il Pil dell'Italia. […]