Estratto dell'articolo di Lorenzo Sconocchini, Valeria Di Corrado per il Messaggero
Mentre i soccorritori continuano a cercare senza tregua il piccolo Mattia, i carabinieri Forestali hanno acquisito i tabulati telefonici di 5 funzionari della Regione Marche per capire quando è scattata l'allerta e cosa non ha funzionato nel sistema di comunicazioni tra Protezione civile regionale e Comuni. La Procura di Ancona sta indagando, al momento contro ignoti, per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa in seguito all'alluvione che ha causato almeno 11 vittime e danni per miliardi di euro.
[...] Da quello che risulta finora, l'allarme dato dalla Protezione civile regionale ai sindaci per l'onda di piena che stava montando sul bacino idrografico del fiume Misa è partito soltanto dopo le ore 22 di giovedì 15 settembre, quando i territori della media valle erano semi sommersi da acqua e melma, la gente scappava ai piani alti o si aggrappava ai rami per non essere trascinata via, e già si contavano i primi dispersi. […]
«NON C'È STATA UN'ALLERTA»
[…] Quel che è certo è che la violenta perturbazione è stata sottovalutata dagli esperti. Nel messaggio di allertamento emesso mercoledì 14 settembre, alla vigilia del cataclisma, si inserivano in zona gialla, per vento e temporali, solo i quadranti 1 e 3 delle Marche, vale a dire l'entroterra montano e alto collinare delle province di Pesaro Urbino e Ancona, lasciando in verde tutto il resto della regione. Compresi i Comuni come Ostra, Castelleone di Suasa, Barbara, Trecastelli, Ostra Vetere e Senigallia, dove lo tsunami del fiume straripato ha causato 11 vittime, annegate nel fango, e due dispersi.
«EVENTO IMPREVEDIBILE»
«Penso che se un meteorologo avesse in mano le carte anche oggi rifarebbe la stessa previsione», taglia corto il responsabile del Centro funzionale multirischi della Protezione civile regionale Paolo Sandroni. […] Secondo Sandroni si tratta di «uno degli eventi più difficili da prevedere»: una «cellula temporalesca autorigenerante» ha scaricato quasi 400 millilitri d'acqua a terra, «quantitativi inimmaginabili».
«Con i nostri modelli previsionali eravamo confidenti che il codice giallo fosse il più idoneo», ha ribadito l'esperto. I fiumi Misa e Nevola, esondati giovedì scorso, «erano in condizioni di magra per la siccità degli ultimi mesi. Ma nell'arco di poche ore le precipitazioni piovose hanno riversato sul territorio il doppio dell'acqua rispetto al record registrato negli ultimi 100 anni». Precipitazioni talmente intense che «hanno fatto aumentare in due ore il livello dei fiumi di sei metri». […]
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