Pier Angelo Maurizio per “la Verità”
Gentile prof Roberto Burioni, per uno strano destino non insolito nel nostro altrettanto strano Paese in poche settimane lei da virologo inascoltato è diventato un' autorità. Non solo nella sua materia, i virus, ma un autentico Vip, opinionista a 360 gradi. Quindi mi scuso se le rubo qualche minuto ai suoi tanti impegni, televisivi, su carta stampata o social, comunque al servizio della giusta informazione.
Lei si è sbracciato a lode della effettivamente più che lodevole iniziativa dei Ferragnez. I quali dando il buon esempio con 100.000 bigliettoni hanno dato vita a una raccolta di fondi per la costruzione a tempo di record di un nuovo padiglione di terapia intensiva al San Raffaele di Milano.
E giustamente usando la fama cui è assurto, lei non perde occasione per esaltare l' impresa, rimbalzato ai quattro angoli della Rete, con frasi come questa su Istagram: «voi avete generosamente donato e i lavori sono immediatamente partiti. Questa è la tensostruttura che ospiterà i nuovi letti, la costruzione sta procedendo a tempo di record». E appello finale che non può che essere condiviso: «Forza e coraggio, uniti si vince anche contro questo virus».
Vede però, caro prof, c' è un altro record su cui La Verità ha cercato di attirare l' attenzione ma che forse le è sfuggito. Si tratta dell' ospedale «ad alto isolamento» nuovo di zecca che sorge accanto allo Spallanzani, il centro per le malattie infettive romano. Costruito ai tempi della Sars, il primo coronavirus passato dagli animali all' uomo con effetti letali, nel 2003-2004, costato qualche decina di milioni (pubblici), è inutilizzato da 15 anni. Non le pare un record anche questo?
Tutti lo riconoscono come un gioiello, all' avanguardia in Europa e al mondo: 10 posti letto in terapia intensiva «ad altissimo isolamento» e 20 «ad alto isolamento». È nato da un' intuizione di Guido Bertolaso, quando era a capo della Protezione civile, e cioè che le nuove epidemie si possono arginare, forse, solo con strutture dedicate unicamente a questi malati. Poi, un po' come è capitato a lei quando non le dava retta nessuno, come avviene spesso in questo Paese per chi è troppo avanti la damnatio memoriae contro Bertolaso ha un po' offuscato anche questa opera.
Alla Protezione civile ci hanno spiegato che le lungaggini burocratiche sono state dovute al fatto che successivamente si sono utilizzate le procedure ordinarie al posto di quelle straordinarie. L' attuale responsabile della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha cercato di recuperare il tempo perduto. Il collaudo funzionale è stato fatto, vale a dire l' opera da un punto di vista strutturale e funzionale è perfetta. Ora manca solo il collaudo tecnico-amministrativo, ovvero la verifica degli atti: scartoffie burocratiche. Tempo previsto, due mesi.
Allora, professore, le chiederei se lei potesse mettere una sua buona e autorevole parola per ridurre questi due mesi: a due giorni, una settimana? E un suo più marcato intervento aiuterebbe anche a far sì che - i soldi già sono nel Milleproroghe - magari anziché a settembre la Regione Lazio possa prenderlo in carico decisamente prima. Così, vede, oltre che di un padiglione al San Raffaele di Milano costruito con la raccolta di fondi privati, a Roma i malati di quest' epidemia, che purtroppo sembra destinata ad arginarsi in tempi tutt' altro che rapidi, potrebbero contare su un centro di eccellenza pagato con i soldi di tutti.
Lei ha l' autorevolezza per farlo, visto che ormai invade perfino il campo del Papa, visto che a Francesco che voleva riaprire le chiese (mai chiuse nella storia del cristianesimo) lei ha replicato di essere sicuro che il Padreterno sarà contento anche «se preghiamo da casa»Ps: A proposito di invasione di campo. Se in questi 20 anni avessimo studiato per bene i coronavirus «umani» - a chi spetta il compito? - in circolazione forse ora potremmo aiutare meglio chi ne ha veramente bisogno, invece di chiudere tutto e sprofondare il Paese in un altro disastro vero.