Roberto Burioni per il “Corriere della Sera”
L'Italia ha raggiunto risultati ragguardevoli nella vaccinazione contro Covid, ma ancora restano senza vaccino popolazioni particolarmente a rischio. In particolare oltre 3 milioni di ultracinquantenni mancano all'appello.
Anche se i recenti risultati ottenuti da candidati a sindaco palesemente contrari a green pass e vaccinazioni ci indicano che, almeno in certe zone del Paese, la presenza di persone ideologicamente contrarie al vaccino non è irrilevante (a Trieste il 4,6% dei voti) è verosimile che il motivo della mancata vaccinazione possa spesso essere dovuta alla ingiustificata paura degli effetti collaterali dei vaccini.
Mentre il fanatismo è sempre negativo, la paura è un sentimento utile a preservarci la vita, quando ragionevole. Però è facile da suscitare (pensate alla reazione di cittadini ragionevolissimi nel momento in cui a teatro sentissero gridare "c'è una bomba!") ed è molto difficile da controllare, perché spesso ha basi completamente irrazionali.
Nel momento in cui una paura ingiustificata porta però a scelte che danneggiano sia il singolo, sia la comunità, è indispensabile fare di tutto per informare correttamente sperando che - come il bambino che ha paura del buio si tranquillizza quando accendono la luce - la forza della realtà oggettiva possa essere più forte di un irragionevole timore. Prima di tutto, gli effetti a lungo termine. Naturalmente, non essendo possibile viaggiare nel futuro, qualunque effetto a lungo termine si conosce con certezza solo a lungo termine.
Ma per quanto riguarda i vaccini non c'è nulla che ci faccia pensare che questi effetti negativi possano presentarsi e storicamente non esiste e non è mai esistito un vaccino in grado di causare danni a più di due mesi dalla sua somministrazione. Ci troviamo, insomma, nella situazione in cui eravamo agli inizi degli anni 90 con i telefonini. Erano una cosa nuova, nessuno poteva essere certo che non fossero pericolosi a lungo termine, ma la scienza ci ha detto di stare tranquilli. A distanza di 30 anni possiamo dire che è stato un consiglio giusto, ma nel frattempo ognuno di noi li ha usati senza particolari patemi d'animo.
Ci sono poi gli effetti collaterali a breve termine, che questo vaccino ha così come tutti i farmaci esistenti sulla terra. Fortunatamente i vaccini utilizzati contro Covid in Italia (quelli a mRNA) sono estremamente sicuri. Sono stati somministrati in miliardi di dosi: niente morti improvvise, niente effetti sulla fertilità o sul DNA.
L'unico effetto collaterale di rilievo (a parte quelli di poco conto, come dolore, febbre, stanchezza e altri disturbi autolimitanti) pare essere una miocardite (la frequenza non è ancora calcolata con precisione, ma pare meno di 3 casi su 100.000 vaccinazioni), cioè un'infiammazione del muscolo del cuore.
La malattia in sé può essere anche grave, ma fortunatamente la miocardite dovuta al vaccino nella grandissima parte dei casi è lieve e curabile: negli Stati Uniti su 300 milioni di vaccinazioni hanno avuto meno di 1.300 miocarditi e tutti i pazienti sono fortunatamente guariti. Al momento esiste un solo caso descritto, in Nuova Zelanda, di una paziente deceduta a causa di questa miocardite. Nel mondo, in quasi un anno, abbiamo al momento notizia certa di una sola morte dovuta ai vaccini a mRNA; in Italia, in un anno, muoiono in media 25 persone per allergie a farmaci, per lo più antibiotici (di cui non solo non abbiamo paura, ma facciamo abuso), altrettante per punture di insetti e 10 colpite da un fulmine.
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Capite quindi che il rischio che consegue alla vaccinazione contro Covid è praticamente rischio irrilevante se paragonato a quelli che corriamo quotidianamente. Per questo vaccinatevi in tutta tranquillità, eviterete un rischio ben più grave e concreto: quello di ammalarvi di Covid. Ricordando che il rischio maggiore lo correrete non per la vaccinazione, ma durante il tragitto che va da casa vostra al centro vaccinale. Quindi guidate con prudenza.