"A CASA MI STO BOMBANDO DA PAURA" - BLITZ DEI CARABINIERI DEL NAS IN PALESTRE E CENTRI FITNESS SULLE TRACCE DI UN TRAFFICO ILLECITO DI MEDICINALI E ANABOLIZZANTI - 32 INDAGATI, QUATTRO ARRESTI TRA CUI ALBERTO GAZZERA, AFFERMATO BODY BUILDER – LUI SI DIFENDE: "IN CASA DURANTE LA PERQUISIZIONE NON MI HANNO TROVATO NULLA…"

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Irene Famà Massimiliano Peggio per “la Stampa”

 

«A casa mi sto bombando così tanto da aver paura». Dicevano cose del genere al telefono o nei messaggi i body builder e personal trainer finiti nella rete dei carabinieri del Nas, sulle tracce di un imponente traffico illecito di anabolizzanti. Orfani delle palestre, i patiti del doping non si sono fermati di fronte alla pandemia.

 

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Ieri, dopo mesi di indagine, è scattato il blitz in varie province italiane. Eseguiti 210 decreti di perquisizione, in abitazioni, palestre, centri fitness, negozi di integratori alimentari. Trentadue le persone indagate: di queste tre sono finite ai domiciliari su ordine di custodia cautelare. Una quarta è stata arrestata in flagranza. Sequestrati nel corso dell' operazione oltre mille confezioni di medicinali e fiale di sostanze dopanti. Si tratta di un ingente quantitativo di anabolizzanti, dovuto forse, sostengono gli investigatori, alla chiusura delle palestre, inattive da due mesi a causa delle restrizioni per il Covid 19.

 

Tra gli indagati c' è un volto noto, Alberto Gazzera, torinese, atleta e affermato body builder. « In casa - afferma - durante la perquisizione non mi hanno trovato nulla. Vedremo successivamente come si svilupperà la storia e che prove hanno i carabinieri.

Al momento non intendo fare altri commenti». Stando alle indagini dei Nas di Torino, al comando del maggiore Antonello Formichella, l' atleta torinese gestiva un rilevante giro d' affari con la compravendita di sostanze dopanti, concentrata in Torino e provincia. Tra i contatti scandagliati dagli investigatori, titolari di palestre, clienti comuni e altri atleti più o meno noti nel circuito del fitness.

 

L' inchiesta, coordinata dalla pm Delia Boschetto, nasce da una precedente attività investigativa a carico di body builder torinesi, che nel 2018 aveva portato i militari a sequestrare un buon quantitativo di anabolizzanti e smartphone. Dall' analisi dei telefoni era emerso il nome di un amico di Gazzera. Da qui erano partiti ulteriori accertamenti su contatti e messaggi WhtasApp e Telegram. E l' attenzione si era poi focalizzata proprio su Gazzera.

 

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Così sono emersi tre canali di forniture illegali a livello nazionale. Filoni riconducibili a tre personaggi: dalla Puglia per il tramite di Alesso Francioso, dalla Sicilia attraverso Giacomo Vaccaro, dal Veneto con Mattia Marenda.

 

Secondo i carabinieri i tre gestivano rispettivamente profili Facebook civetta nel quale venivano pubblicizzati farmaci anabolizzanti. I clienti, dopo aver inviato dei messaggi di interesse, veniva dirottato su una chat segreta criptata di Telegram. Poi i pagamenti avvenivano tramite Postepay e bonifici Western Union. I plichi con le sostanza anabolizzanti arrivavano poi al domicilio con il corriere espresso. Un business fiorente.

 

Indagini non indolori, perché nella rete dei contatti ci sono anche militari e appartenenti alle forze dell' ordine. Alcuni sono tra gli indagati. Tra i soggetti coinvolti ci sono anche 74 atleti iscritti a varie federazioni sportive, personal trainer, body builder; 11 titolari di palestre a livello nazionale; 4 titolari di negozi di integratori alimentari.

 

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Una sfilza i reati contestati dalla procura di Torino sono: utilizzo o somministrazione di farmaci capaci di alterare le prestazioni agonistiche, spaccio di sostanze stupefacenti come il nandrolone, ricettazione, esercizio abusivo della professione sanitaria, commercio e somministrazione di farmaci pericolosi per la salute, commercio di medicinali guasti. I farmaci oggetto di traffico sono medicinali con obbligo di prescrizione medica, alcuni dei destinati all' uso veterinario e in gran parte non commercializzabili.

 

Le perquisizioni di ieri sono state fatte rispettando le disposizioni sanitari anticontagio. L' attività investigativa si inserisce nell' ambito di una vasta azione operazione di contrasto al doping, sviluppata e coordinata a livello europeo da Europol, che ha collaborato negli accertamenti sui canali di fornitura esteri.

 

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