Viola Giannoli per repubblica.it
"Gli europei dovrebbero godersi un'estate sicura e rilassante" scrive su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Per questo "con il progredire della vaccinazione, proponiamo di facilitare gradualmente le misure di viaggio in modo coordinato con il nostro strumento comune: il certificato Covid digitale dell'Ue. Porterà chiarezza e prevedibilità quando riprenderemo i viaggi liberi nell'Ue".
La proposta della commissione si basa su due pilastri: alleggerire le misure da un lato; avere a disposizione un freno di emergenza, dall'altro, da tirare in caso di recrudescenza dell'epidemia.
La durata del pass
Come ha spiegato il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders in conferenza stampa da Bruxelles l'aggiornamento delle linee guida per il certificato verde che dovrebbe esentare i viaggiatori all'interno dell'Ue che lo detengono dagli obblighi di test e/o quarantene prevede che il pass diventi valido "quattordici giorni dopo l'ultima dose" di vaccino anti-Covid: la seconda per AstraZeneca, Pfizer/BioNTech e Moderna, la prima e unica per Janssen (J&J). Questo dovrebbe coprire anche le persone guarite che hanno ricevuto una singola dose di un vaccino a 2 dosi.
Ma, aggiunge la Commissione, nel caso in cui uno Stato membro accetti una prova di vaccinazione per rimuovere le restrizioni alla libera circolazione dopo la prima dose, allora deve accettare anche i pass Ue per i vaccini alle stesse condizioni. Se un Paese vuole essere "più flessibile" rispetto alla raccomandazione, "può farlo", spiega un alto funzionario Ue. Ma questa flessibilità deve valere per tutti, non può essere limitata ai cittadini di quel determinato Paese. L'Italia, ad esempio, ha deciso che il suo pass nazionale è valido dal quindicesimo giorno dopo la prima dose. Questa regola dovrà valere non solo per gli italiani ma anche per gli stranieri in arrivo nel Paese.
Per i guariti dall'infezione, inoltre, il pass dovrebbe durare 180 giorni a partire dal test molecolare positivo. Chi non è vaccinato o non ha anticorpi o ancora è trascorso troppo tempo della malattia o dalla somministrazione, dovrà invece fare un tampone: quelli molecolari potrebbero avere una validità di "72 ore", mentre quelli rapidi "48 ore".
I minori in viaggio con i genitori
"Per garantire l'unità familiare - aggiunge la Commissione - i minori che viaggiano con i genitori dovrebbero essere esentati dalla quarantena quando i genitori non devono sottoporsi all'isolamento, ad esempio perché vaccinati. E "anche i bambini sotto i 6 anni dovrebbero essere esentati dai test relativi al viaggio".
I cittadini vaccinati fuori dall'Unione
E ancora: i cittadini extra-Ue che intendono recarsi nei Paesi membri, "se vengono in Europa con la prova di vaccinazione, saranno in grado di avere anche il certificato digitale Ue Covid e stiamo chiedendo agli Stati membri di usare lo stesso certificato per consentire loro di circolare nell'Ue". "Sarebbe un peccato - ha aggiungo Reynders - dover chiedere un altro certificato" ai cittadini extra-Ue "per avere accesso, ad esempio, a un concerto" o per "circolare nell'Unione".
La mappa a colori dell'Ecdc
Reynders ha ricordato che "le ultime settimane hanno portato a una continua tendenza al ribasso dei numeri di infezione, a dimostrazione del successo delle campagne di vaccinazione in tutta l'Ue" e che la proposta di oggi della Commissione punta a far sì "che gli Stati membri coordinino questa graduale revoca delle restrizioni alla libera circolazione, tenendo conto del nostro nuovo strumento comune: il certificato digitale Covid dell'Ue.
Ora ci aspettiamo che gli Stati membri utilizzino al meglio questo strumento e la raccomandazione per consentire a tutti di circolare di nuovo liberamente e in sicurezza", ha concluso.
Ma al tempo stesso la commissione ha ricordato che "la pandemia non è terminata", vanno monitorate le varianti e vanno "costantemente adattate" le misure. Per cui l'esecutivo europeo propone un freno di emergenza, anche per le persone vaccinate o guarite, "se la situazione epidemiologica si deteriora velocemente".
In particolare la Commissione propone di adottare la divisione in fasce colorate secondo la mappa dell'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie): per i viaggiatori provenienti da aree verdi, non ci dovrebbe essere alcuna restrizione; per i viaggiatori provenienti dalle zone arancioni, gli Stati membri dovrebbero richiedere un test prima della partenza (antigenico o molecolare); per i viaggiatori provenienti da zone rosse, gli Stati membri potrebbero imporre ai viaggiatori di sottoporsi a quarantena, a meno che non abbiano un test pre-partenza.
Per le zone rosso scuro, dovrebbero essere fortemente sconsigliati i viaggi non essenziali e dovrebbero restare gli obblighi di test e quarantena. Infine, per le aree contrassegnate in arancione la proposta è di aumentare la soglia del tasso cumulativo di notifica dei casi Covid 19 di 14 giorni da 50 a 75, mentre per le aree rosse di regolare l'intervallo di soglia dagli attuali 50-150 al nuovo 75-150.
ursula von der leyen sergio mattarella