"PER MOLTI ADOLESCENTI È SALTATO IL CONFINE TRA BENE E MALE" - SOLO NELLE ULTIME 24 ORE CI SONO STATI DIVERSI EPISODI DI VIOLENZA NELLE SCUOLE ITALIANE: A ROVIGO UNA PROFESSORESSA È STATA COLPIRA NELL'OCCHIO E IN TESTA CON UNA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA, A NAPOLI UN 15ENNE È STATO ACCOLTELLATO ALLA SCHIENA E A UN BRACCIO DA UN COETANEO - A FOGGIA UN LICEO È STATO EVACUATO DOPO CHE UN GIOVANE HA SPRUZZATO DELLO SPRAY URTICANTE, INTOSSICANDO 37 PERSONE...

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Maria Sorbi per “il Giornale”

 

PROFESSORESSA COLPITA IN CLASSE DA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA PROFESSORESSA COLPITA IN CLASSE DA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA

Tutto si può dire della scuola italiana, ma non che sia un luogo così poco sicuro. Eppure gli episodi accaduti a Rovigo, Napoli, Foggia e Milano raccontano di violenza e comportamenti inimmaginabili in un'aula, in un corridoio o fuori da un portone. Roba che va ben oltre la bravata. All'Itis Viola Marchesini di Rovigo una professoressa è stata colpita alla testa e poi anche ad un occhio dai pallini di gomma sparati da una pistola ad aria compressa. La scena è stata ripresa con il cellulare da uno studente, che ha poi diffuso le immagini sui social. La preside dell'istituto, oltre ai provvedimenti disciplinari verso i ragazzi, tutti 14enni, ha avvertito la Polizia e convocato i genitori.

PROFESSORESSA COLPITA IN CLASSE DA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA PROFESSORESSA COLPITA IN CLASSE DA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA

 

«Come docenti, più che allarmati siamo affranti dal punto di vista educativo, perché i ragazzi non hanno percepito il disvalore del loro gesto, hanno reagito come fosse un gioco - commenta la dirigente dell'istituto Isabella Sgarbi - Si è trattato di allievi di una prima classe, quindi giovani, che si sono anche autodenunciati. Non provengono da famiglie con disagio. Solo hanno preso la cosa come un gioco. Ma hanno irriso un pubblico ufficiale, non hanno capito la scala dei valori».

PISTOLA AD ARIA COMPRESSA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA

 

Oltre ai provvedimenti disciplinari nei confronti del ragazzo che ha sparato e di quello che ha filmato, l'istituto terrà alcuni incontri educativi con la collaborazione della questura «che saranno di tipo rieducativo - ha specificato Sgarbi -. Siamo un istituto tecnologico, e insegniamo l'uso corretto delle tecnologie».

 

a scuola con il coltello a scuola con il coltello

A Napoli un ragazzo di 15 anni è stato accoltellato all'istituto alberghiero Duca di Buonvicino, quartiere di Miano. Il ragazzino è stato colpito al braccio e alla schiena ed è stato trasferito all'ospedale Cardarelli, in rianimazione ma non in pericolo di vita. La tac praticata dai sanitari del Cardarelli non evidenzia lesioni a organi vitali. Il ragazzo è stato accoltellato in un'area della scuola, ma non in aula, da un compagno della sua stessa età che nel pomeriggio ha confessato ed è stato arrestato.

 

spray peperoncino spray peperoncino

A Foggia invece è stato evacuato il liceo Lanza perché qualcuno ha spruzzato uno spray urticante, causando disagi a numerosi studenti. Stessa scena a Milano, in un centro di formazione in via Amoretti, dove 37 persone hanno manifestato segni di intossicazione e sono state soccorse dal 118.

 

«Quanto accaduto nelle ultime 24 ore in varie scuole italiane è inaccettabile - scrive sui social il parlamentare della Lega ed ex sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso - Ormai per molti adolescenti è saltato il confine tra ciò che è bene e ciò che è male, non si ha alcun timore reverenziale nè rispetto nei confronti degli insegnanti, anzi si aggrediscono tra le risate dei compagni.

 

STUDENTI STUDENTI

Sono immagini che fanno veramente male a chi come me (e non solo) ama fortemente la scuola. Casi isolati? Purtroppo no. La scuola deve immediatamente recuperare autorevolezza contro questa deriva, e lo farà. Le famiglie però si interroghino sul proprio ruolo, sulle proprie responsabilità e sui propri figli. Solidarietà alla docente aggredita e punizione severa nei confronti sia degli aggressori sia degli sciocchi compagni compiacenti».

 

Ma è chiaro a tutti che non si tratti solo di trovare la punizione giusta. Il problema è ben più diffuso: è una mancanza di senso del limite che potrebbe portare ad episodi simili, o più gravi, in chissà quanti altri istituti.

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