Grazia Longo per “la Stampa”
L'Argentario preso d'assalto dai moscerini. La piaga dei fastidiosi insetti colpisce Porto Ercole, Capalbio ma soprattutto Orbetello. Basta fare due passi in centro, fra turisti appena arrivati da una gita all'isola del Giglio o alla vicina spiaggia della Feniglia, per avere il polso della situazione.
La verità nuda e cruda sull'emergenza la racconta senza tanti giri di parole il proprietario di uno dei ristoranti più alla moda di Orbetello: «Dopo due anni di restrizioni per il Covid, sta mazzata dei moscerini proprio non ci voleva: abbiamo avuto serate con un calo del 50 per cento degli incassi ma per fortuna negli ultimi due giorni la situazione è migliorata. Tutta questa cattiva pubblicità però non ci aiuta di sicuro».
Ed è per quest' ultima ragione che non vuole che si scriva il suo nome né quello del suo locale. Ci mette, invece, la faccia Luana Guzzon, titolare del ristorante «Dalla zia» che lamenta «la fastidiosa presenza di questi noiosissimi esserini che noi qua chiamiamo moscini. Ci sono sempre stati, ma mai come quest' anno: gli ultimi dieci giorni sono stati un inferno, spesso i clienti hanno dovuto cenare a luci spente oppure al chiuso perché i moscini si infilavano dappertutto. Da lunedì però la situazione è decisamente progredita, ce ne sono molti di meno».
Lo riconosce anche Violetta Levandoschi della pizzeria «Il Fornetto»: «Forse stanno funzionando le disinfestazioni, oppure dobbiamo ringraziare il vento che ha fatto abbassare la temperatura. Meno male perché abbiamo passato delle serate tremende, dovevamo chiudere alle 21,30 invece che alle 23 perché lo sciame era insopportabile».
Lo ricorda anche Gregorio Di Giovanni, turista romano da dieci giorni a Orbetello: «Le prime sere era una gara a trovare un po' di pace all'aperto, sono stato costretto a cenare al chiuso perché altrimenti i moscerini finivano nel piatto o nel bicchiere». E Francesca Pollini, arrivata qui dalla Svizzera aggiunge che «anche quando alla sera ti salvavi dall'invasione di moscerini, te li ritrovavi alla mattina spiaccicati morti sui vetri delle finestre.
Chissà cos' è che ha provocato questa devastazione».
A onor del vero va precisato che non ci sono stati ritardi da parte dell'amministrazione comunale guidata da Andrea Casamenti, nel senso che la scorsa primavera s' è svolta la regolare disinfestazione contro le zanzare ma non quella contro i moscerini che non era mai stata effettuata prima negli anni. «Non era mai stata prevista e quindi siamo intervenuti solo dieci giorni fa appena è esploso il problema - precisa l'assessore all'ambiente Luca Minucci -. Ogni cinque giorni avviene la disinfestazione contro le larve mentre mercoledì notte ci sarà la quarta contro i moscerini adulti.
Probabilmente è grazie a queste operazioni, oltre all'abbassamento della temperatura che stiamo uscendo dalla fase emergenziale. In ogni caso abbiamo deciso che, a titolo preventivo, la prossima primavera provvederemo anche con la disinfestazione dei moscerini».
Vallo però a spiegare a chi passeggia sul corso principale ed è terrorizzato dal fatto che la realtà non cambi: «Spero davvero che il vento e la pioggia abbiamo contribuito a ridurre l'emergenza - dice Ottone La Motta, turista romano - perché certe sere mentre passeggiavo i moscerini si infilavano fin dentro il naso».
E Barbara Zebellin, in vacanza qui da Bassano del Grappa rincara la dose: «Sono ospite di un'amica che ha una casa con una bella terrazza che la sera però negli ultimi dieci giorni è stata impraticabile. Dopo le 21 era impossibile cenare all'aperto». Silvia, dietro la macchina del caffè del «Bar del corso» azzarda una spiegazione: «Forse l'ondata di caldo ha contribuito alla moria dei pesci in laguna e questo, ha determinato l'aumento pazzesco dei moscerini».
Il proprietario della gelateria «Da Pia» è preoccupato «per tutta la pubblicità negativa che ci è piombata addosso, perché magari l'anno prossimo tanti snobberanno Orbetello per via dei moscini. Ma non è detto che il problema si ripresenti». E se Orbetello piange, le vicine Porto Ercole e Capalbio non ridono. «Una sera a cena nel ristorante di uno stabilimento sulla spiaggia di Macchiatonda, hanno dovuto spegnere le luci altrimenti i moscerini cadevano nei bicchieri e nei piatti e abbiamo mangiato a lume di candela» riferisce Roberto Testarmata residente a Capalbio.
E Annalisa Bianchi, romana con casa a Porto Ercole conclude: «La sera per fortuna grazie al vento che spira dal mare non si vedono tanti moscerini, ma la mattina presto quando apro le imposte trovo spesso un tappeto di questi nefasti insetti».
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