LA "RIVOLUZIONE MUSKIANA" DI TWITTER RISCHIA DI SCUOTERE LE FONDAMENTA DELL'HI-TECH - MR TESLA HA ANNUNCIATO UNA SERIE DI PROPOSTE PER LA PIATTAFORMA CHE FANNO STORCERE IL NASO AGLI INSERZIONISTI, CHE MINACCIANO DI ANDARSENE - SOTTO ACCUSA LA VOLONTÀ DI MUSK DI SBLOCCARE MOLTI ACCOUNT SOSPESI, COME QUELLO DI DONALD TRUMP - L'ORGANIZZAZIONE AMERICANA CHE STUDIA LA DIFFUSIONE DI CONTENUTI ONLINE RIVELA CHE L'USO DI INSULTI RAZZISTI SU TWITTER È AUMENTATO...

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ELON MUSK TWITTER ELON MUSK TWITTER

Estratto dell'articolo di Raffaele d'Ettorre per “il Messaggero”

 

[…] I 44 miliardi spesi dall'imprenditore sudafricano giovedì scorso per acquistare Twitter oggi scuotono le fondamenta dell'hi-tech e segnano l'inizio di una nuova era, mentre Musk crea una nuova bufera proprio a causa di un tweet azzardato, in cui ha condiviso un link su una teoria complottista sull'assalto a Paul Pelosi e poi lo ha cancellato. […]

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CASSA DI RISONANZA

Tra i corridoi della sede di San Francisco si rincorrono così inevitabilmente malumori e domande. Una su tutte, la più importante: cosa vuole fare l'uomo più ricco del mondo con il social più influente del pianeta? A Twitter si appoggiano per fare marketing il 66% delle imprese mondiali, e tra i suoi account figurano personalità di spicco nel mondo della politica, del giornalismo e dello showbiz. Twitter è cioè una cassa di risonanza potentissima. Ma è anche un'azienda che trae il 90% dei suoi ricavi dalla pubblicità. E se gli inserzionisti non dovessero condividere la linea di Musk potrebbero abbandonare in massa la piattaforma.

TWITTER ELON MUSK TWITTER ELON MUSK

 

Sta già accadendo, e molti profili nei giorni scorsi hanno fornito i link per farsi rintracciare su Mastodon, la rete di microblogging decentralizzata che ricorda molto Twitter. Ma il Musk sotto pressione è un cliente scomodo che usa l'ironia per confondere le acque. Fino a ieri sosteneva che l'acquisto non fosse «un gioco», ma oggi il miliardario scherza sulla possibilità di inserire diverse modalità (compreso un multiplayer per «darsele di santa ragione») che rendano il social simile a un videogame. […]

 

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LA PRIVATIZZAZIONE

Urgono contromisure, e la ricetta di Chief Twit (così si è ribattezzato Musk nella sua bio di Twitter) passa dalla privatizzazione. Il delisting è previsto per il prossimo 8 novembre e per il patron di Tesla rappresenta una doppia occasione: niente più trimestrali (e quindi nessun azionista a cui render conto) e un controllo quasi assoluto sui contenuti. Nei piani di Musk c'è anche l'idea di trasformare Twitter in una everything app dove sarà possibile fare tutto, dagli acquisti online ai giochi fino al delivery, sul modello della cinese WeChat.

 

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Ma il vero snodo della contesa sarà la moderazione. Musk ha sempre lamentato un eccessivo controllo dei contenuti su Twitter e presto istituirà un suo board che, promette, ricomprenderà «punti di vista ampiamente diversi». Fuori Vijaya Gadde, capo della vecchia divisione che si occupava della moderazione, e dentro tutti gli utenti sospesi dalla piattaforma. Tra questi Donald Trump, che si è subito detto «molto felice che Twitter sia ora in buone mani».

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 […] Intanto l'Ncri, organizzazione americana che studia la diffusione di contenuti online, fa sapere che l'uso di insulti razzisti su Twitter è aumentato del 500 percento nelle 12 ore successive all'ingresso del nuovo ceo. E sono già in molti a temere che il nuovo Twitter possa trasformarsi in un far west. Che di nuovo, a quel punto, avrebbe ben poco.

 

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