"SERENISSIMA", SEI BELLISSIMA - LE SORPRENDENTI IMMAGINI DI VENEZIA SOTT'ACQUA - LA FOTOGRAFA NATALIA ELENA MASSI, LO SCORSO NOVEMBRE, SI È ADDENTRATA TRA LE CALLI COMPLETAMENTE SOMMERSE - UN VIAGGIO FOTOGRAFICO ALLA SCOPERTA DELLA BELLEZZA NASCOSTA DELLA CITTA'...

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'venezia' di natalia elena massi 9 'venezia' di natalia elena massi 9

Quando la fotografa Natalia Elena Massi ha saputo dell’eccezionale marea di Venezia, ha fatto le valigie e ha deciso di andare in esplorazione. Non era la prima volta che andava in laguna, ma l’esperienza l’ha colta di sorpresa, permettendole di realizzare una serie di scatti incredibili che raccontano le ore di angoscia, ma anche una malinconica bellezza.

 

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«Vivo a Brescia, una città a 100 chilometri da Venezia – ha raccontato a Bored Panda - Sappiamo che ci sono inondazioni a Venezia. I veneziani ci sono abituati, ma questa volta è stata una marea eccezionale. Adoro Venezia e la visito ogni volta che posso. Questa volta, ho deciso di andare a fotografare la città con la speranza di trovarla comunque bella.

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Ho pensato “Sono così vicina a Venezia, e c'è un evento così straordinario (l'acqua ha raggiunto i 187 centimetri) devo vederlo con i miei occhi". Ero curiosa di capire come è possibile vivere con la costante preoccupazione di essere sommersi. Così, il 16 novembre, ho deciso di andare».

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Natalia ha trascorso l'intera giornata lì, scoprendo che la sfida più difficile era semplicemente muoversi: «Non avevo pensato a quanto potesse essere difficile. Immaginate di camminare per ore con l'acqua ben sopra le ginocchia. I miei stivali da pioggia raggiungevano solo il ginocchio: non erano abbastanza alti per coprirmi. Le galosce avrebbero dovuto proteggermi fino alla metà della coscia, ma in realtà l’acqua è iniziata a entrare e mezz’ora dopo ero così bagnata che ho deciso di toglierle.

 

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Ho lavorato in modalità manuale, non volevo lasciare nulla al caso. Ho dovuto cambiare le impostazioni spesso in base alla scena, in situazioni con meno luce o più luce». Un lavoro meticoloso ripagato dal risultato: «Ho incontrato persone incredibili, uomini orgogliosi e coraggiosi che non sono stati sconfitti dalla marea.

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Anche se la maggior parte dei negozi erano chiusi, i pochi che aprivano lasciavano che le persone entrassero per proteggersi. Alcuni si stavano preparando a riaprire, altri stavano pompando acqua e tenendo sotto controllo la marea crescente.

 

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Molti uomini rimanevano all'ingresso per controllare costantemente il livello delle maree. L'atmosfera era surreale. C'era silenzio, una Venezia vuota che non avevo mai visto prima. La parte più interessante del viaggio è stata quella di vedere la maestosità della città e come la sua bellezza fosse amplificata da tutta quell'acqua.

 

Quando sono arrivata in Piazza San Marco, era chiuso al pubblico e l'acqua era davvero molto alta. Il vento soffiava forte, ma la vista di fronte a me era incredibile: questo enorme spazio vuoto, pieno d'acqua era così solenne e grande da non sembrare reale. Anche nella tragedia, ho trovato Venezia più bella che mai. L'acqua che l'ha minacciata l'ha resa ancora più affascinante».

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