LA REGINA E QUEL PROFUMO D’ITALIA - L'IMPRENDITRICE TORINESE LAURA TONATTO HA CREATO PER LA "BEGHINA" ELISABETTA UN PROFUMO A BASE DI ROSA, FIORI D’ARANCIO E AMBRA, LA FRAGRANZA DELLE DONNE DI POTERE, DA CLEOPATRA A CATERINA DE' MEDICI. E’ STATO PENSATO PER ESPRIMERE “SPIRITO BRITANNICO E GIOIA DI VIVERE”. LA REGINA NE ERA PIENA. RICORDO UN VIDEO CHE LA IMMORTALAVA IN ALCUNI MOMENTI PRIVATI E MI È RIMASTO IMPRESSO IL SUO…”

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Raffaella Silipo per “La Stampa”

 

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«Rosa, gelsomino, lavanda, fiori d'arancio. E una nota d'ambra, la fragranza delle donne di potere, da Cleopatra a Caterina de' Medici». È un profumo segreto e unico quello che l'imprenditrice torinese Laura Tonatto ha creato per la Regina Elisabetta, pensato per esprimere «spirito britannico e gioia di vivere».

 

Come mai venne contattata da Buckingham Palace?

«La Regina aveva sentito parlare del profumo che avevo fatto in Russia per un quadro di Caravaggio. Quando mi hanno chiamata, ho pensato fosse uno scherzo. Poi sono entrata in un sogno durato due anni».

 

Come si è svolto il lavoro?

«Io ero in contatto con Mr. Edward Griffith, il direttore generale di Buckingham Palace. Elisabetta ha esaminato dodici fragranze, selezionandone inizialmente quattro, tra cui è stata ricavata la definitiva».

 

Laura Tonatto Laura Tonatto

È stato Mr. Griffith a dirle che il profumo doveva esprimere gioia di vivere? Non la prima cosa che si associa alla Regina ...

«Un errore, perché era piena di energia e gioia di vivere. Ricordo un video che la immortalava in alcuni momenti privati e mi è rimasto impresso il suo sguardo mentre dalle scale spiava un ospite illustre, con un sorriso da ragazzina. Credo che i giorni più belli li abbia vissuti sul Britannia, quando poteva essere se stessa»

 

L'ha mai incontrata?

«Sì, al tradizionale Garden Party, ho avuto l'onore di essere ospitata nella tenda diplomatica. Una grandissima emozione, era con il principe Filippo, mi è parsa normale, gentilissima, per nulla altezzosa, con la capacità di mettere chiunque a suo agio» .

 

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Non trova certi riti un po' anacronistici?

«No, l'educazione non è mai anacronistica. Il trash in cui viviamo ce lo ricorda ogni giorno. La sua cortesia corrispondeva a un profondo senso del dovere: ha adorato il suo popolo anche a scapito della famiglia e infatti tra figli e sorella ha dovuto affrontare parecchi guai. Ha lavorato tutti i giorni fino a 96 anni, con un rigore e una tenacia impressionanti. Una bella persona, prima ancora che una grande regina».

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