IL RESPONSABILE DEL PIÙ GRANDE FALLIMENTO DEI SERVIZI ISRAELIANI È ANCORA AL SUO POSTO – RONEN BAR, IL CAPO DELLO SHIN BET, IL SERVIZIO SEGRETO INTERNO DI TEL AVIV CHE NON HA PREVISTO I MASSACRI DEL 7 OTTOBRE COMPIUTI DA HAMAS, NON È STATO RIMOSSO, ANZI. GIUDA LE OPERAZIONI MILITARI NELLA STRISCIA AL FIANCO DELL'ESERCITO PER CERCARE GLI OSTAGGI E I LEADER DEI TERRORISTI – 57 ANNI, UN MASTER A HARVARD, HA AVUTO PIU’ DI UNO SCREZIO CON IL MINISTRO DELLA SICUREZZA, BEN-GVIR...

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Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

 

Ronen Bar capo dello Shin Bet 3 Ronen Bar capo dello Shin Bet 3

Alef. Fino a una trentina d’anni fa gli israeliani non avrebbero saputo molto di più sul nuovo capo dei servizi segreti interni, la prima lettera dell’alfabeto per l’agenzia che in molti considerano la prima linea di difesa contro il terrorismo palestinese e in tanti accusano di metodi fin troppo spicci.

 

Dal 1996 i giornali rivelano l’identità completa, allora era Amy Ayalon, nel 2021 l’agente operativo R diventa direttore dello Shin Bet e si guadagna un nome — Ronen Bar — reso pubblico. Anche troppo: gli ultrà messianici montano una campagna pubblicitaria contro di lui, pagine con il volto squadrato e la barba di qualche giorno, perché in un dossier ha osato avvertire che la visita di Itamar Ben-Gvir, adesso ministro nel governo di Benjamin Netanyahu, alla Spianata delle moschee rischia di essere «il detonatore per un conflitto e va disinnescato».

 

Ronen Bar e benjamin netanyahu Ronen Bar e benjamin netanyahu

Cresciuto nella Sayeret Matkal (la stessa unità speciale dove ha servito il premier), master ad Harvard, 57 anni, si è trovato da subito a dover manovrare tra questioni politiche, anche perché è stato nominato da Naftali Bennett e Yair Lapid negli unici 563 giorni dal 2009 in cui Netanyahu non è stato primo ministro.

 

[…]  

 

Le capacità intrusive e di controllo digitale sono tra le più sofisticate al mondo e il governo aveva incaricato lo Shin Bet di tracciare chi non rispettava l’isolamento durante la pandemia causata dal Covid-19, sorveglianza di massa poi limitata dalla Corte Suprema.

 

Quei sistemi vengono messi in campo 24 ore su 24 per tenere sotto controllo i palestinesi, i servizi reclutano anche informatori e gli interrogatori a volte brutali sono stati denunciati dalle organizzazioni israeliane per la tutela dei diritti.

 

Ronen Bar capo dello Shin Bet Ronen Bar capo dello Shin Bet

Adesso lo Shin Bet si muove con l’esercito dentro Gaza per recuperare soprattutto informazioni sugli ostaggi e sui capi di Hamas. Il gruppo che opera nel blocco di cemento grigio dalle finestre sempre accese, poco lontano dall’università di Tel Aviv, ha il mandato «di garantire la sicurezza dello Stato e proteggere le istituzioni». Anche i deputati o i ministri con una squadra apposita di guardie del corpo: uno dei più grandi fallimenti d’intelligence fino ai massacri del 7 ottobre, di cui Bar si è preso la piena responsabilità, era stato l’assassinio del premier Yitzhak Rabin nel novembre del 1995.

 

Ronen Bar capo dello Shin Bet 4 Ronen Bar capo dello Shin Bet 4

Nei mesi scorsi Ben-Gvir, che lo stesso Shin Bet aveva interrogato per sostegno a un’organizzazione terroristica ebraica, ha tentato di coinvolgere i servizi nella lotta alla criminalità nelle città dove gli arabi israeliani sono la maggioranza. Ronen Bar si era opposto: «Una nazione che finisce con l’usare i servizi segreti in qualunque situazione complessa diventa una nazione molto diversa».

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