Alessandro Longo per www.repubblica.it
“Per noi patatine fritte e anelli di cipolla”. Cinque minuti dopo non è lo stesso cameriere che viene al tavolo, a portare i fritti. In effetti, non è nemmeno un essere umano. È un robot cinese, che silenzioso si aggira tra i tavoli, per la curiosità dei bambini (e non solo la loro). […] siamo in una pizzeria di una cittadina dell’entroterra pugliese, lontana dal turismo: Sava (Taranto), […]
Se persino qui arrivano questi robot-camerieri, è forse davvero segno di qualcosa che sta cambiando nella ristorazione. […]“non riuscivamo a trovare camerieri stabili per il nostro locale”, spiega Giovanni Prudenzano, titolare della pizzeria (l’Old Times). Notevole, in una provincia dove un giovane su due è disoccupato (dati Istat).
COSTA 15MILA EURO: “MENO DI UN ANNO DI CAMERIERE”
“Sì, venivano a cercare lavoro, ma solo per un mese o due. Facevamo appena in tempo a formarli che erano già andati via”. “Il robot è più capace di un cameriere alle prime armi, inoltre: riconosce subito i tavoli”, spiega Prudenzano.
Il robot: a produrlo è la Pudu Robotics, nella città fabbrica di Shenzen. L’ultimo suo modello, presente a Sava, è il Bellabot. Costa 15mila euro più Iva, “meno del costo annuale per un cameriere”, dice Prudenzano; in più adesso ci sono incentivi fiscali per la dotazione tecnologica.
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Vendite in crescita
Siamo agli inizi, ma la crescita delle vendite è significative, riferiscono dalla Cei. È di quest’anno la prima reale diffusione nei ristoranti italiani, come riportano le cronache locali reperibili online: da qualche mese è stato avvisato un Bellabot a Todi, a Rovereto, a Cesena, a Vicenza, tra gli altri posti.
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Fritti e amari
Ciò che è certo è che questi ristoratori preferiscono il robot alla ricerca di camerieri non professionali; nonostante i suoi limiti: “Per ora porta solo fritti, dolci e amari. Le pizze no, anche se fisicamente potrebbe: non sarebbe in grado di ricordare a ogni cliente quale ha preso. E poi è scomodo prendere una pizza dal vassoio del robot”, spiega Prudenzano. Il Bellabot porta le pizze solo in affiancamento a un cameriere, per alleggerirne il lavoro di trasporto. Poi è il cameriere a servire i clienti prendendole dal robot.
Il robot invece “è perfetto nel portare le fette delle torte di compleanno. Fa anche la musichetta e la faccia sorridente sul display. I bambini ridono”.
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Il timore per la disoccupazione
Il timore di un’ondata di disoccupazione causata da robot e intelligenza artificiale è condiviso da molti esperti, anche se per ora non trova riscontro nei dati (vedi rapporto Ocse 2023). Per il futuro, inoltre, sono considerati a rischio soprattutto i lavori da colletto bianco, non quelli fisici, manuali dove l’offerta è debole nei Paesi sviluppati. E dove la concorrenza dei robot è limitata, per via dei loro costi e delle loro limitate abilità manuali e motorie.
“Non sostituirei mai un cameriere professionale con un robot”, dice Prudenzano. “Abbiamo potuto fare a meno di un paio di camerieri inesperti e inaffidabili, che a volte il sabato nemmeno si presentavano”, dice una cameriera storica del locale. “Il robot invece c’è sempre…basta caricarlo”, ride, e corre a un altro tavolo.