FEDERICA ANGELI e FLAMINIA SAVELLI per la Repubblica
A tre giorni dal ferimento della giovane promessa del nuoto Manuel Bortuzzo, i due giovani di Acilia, 24 e 25 anni, con precedenti per spaccio e rapina, si sono consegnati alla polizia.
Braccati dalla polizia che ha invaso strade e vie di Acilia dal giorno dopo la sparatoria, quasi certamente incalzati anche da chi sta dall' altra parte e " governa" la piazza dello spaccio.
La manovra a tenaglia li ha quindi portati a costituirsi e a confessare.
«Abbiamo sparato per errore » , hanno detto agli agenti della squadra mobile. Non volevano ferire il nuotatore, come ipotizzato fin dall' inizio dagli inquirenti, ma uno dei partecipanti alla rissa che poco prima c' era stata nel locale all' Axa.
Amici dall' adolescenza, amici sui social, cresciuti nello stesso quartiere e soci nello spaccio di stupefacenti Daniel Bazzano e Lorenzo Marinelli non hanno retto la pressione. Dopo la sparatoria infatti hanno commesso una serie infinita di errori: hanno gettato la pistola usata in un campo non lontano da piazza Eschilo, luogo dell' agguato, hanno bruciato lo scooter sul quale erano fuggiti.
Confidavano in quella che è una delle regole maledette del quartiere: il silenzio e l' omertà. Ma stavolta quelle regole non hanno retto. I testimoni, sia pure in mezzo a qualche reticenza, hanno dato una loro descrizione fisica - il taglio di capelli particolare di Daniel è stato un dettaglio importante nella ricostruzione - hanno indicato la loro via di fuga, il quartiere da cui venivano e dove avevano abbandonato il revolver calibro 38.
Da subito quindi, individuata la loro zona, ma non la loro identità, le forze dell' ordine hanno invaso strade, negozi, parchi.
E questo, si sa, dove c' è una fiorente piazza di spaccio è un elemento di forte disturbo. Acilia, entroterra di Ostia, è stata governata dai Casalesi per anni. La criminalità organizzata campana era entrata in affari con noti appartenenti alla criminalità organizzata romana, a loro volta in contatto con soggetti della Banda della Magliana, tra cui Luciano Crialesi e Renato Santachiara. I " napoletani" - in particolare i clan Guarnera e Iovine - hanno creato il loro impero lì grazie allo spaccio e al racket delle macchinette mangiasoldi piazzate con minacce e intimidazioni nei bar e nelle sale slot di tutto il quartiere.
Il duro colpo assestato a queste due organizzazioni, fatto di arresti e di confische importanti da parte del Gico della Guardia di finanza, li ha sicuramente fiaccati, ma probabilmente non ancora messi al tappeto. Ecco quindi che la presenza delle forze dell' ordine per tre giorni non ha lasciato indifferenti i clan che si sono affrettati a far arrivare il messaggio. Costituirsi per la sparatoria era l' unico modo per allontanate la presenza massiccia di "guardie" da Acilia.
Ed ecco quindi che la fuga è durata poco meno di 72 ore. La tenaglia ha funzionato e Daniel Bazzano e Lorenzo Marinelli hanno prima contattato due legali e poi hanno deciso di consegnarsi alla squadra mobile.
È evidente che hanno solo anticipato quello che di lì a poche ore sarebbe avvenuto. La loro cattura era dietro l' angolo. Nei laboratori della Scientifica le impronte lasciate sul revolver avrebbero portato dritti al loro indirizzo, essendo già schedati per i loro precedenti.
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