C’È UN DOCUMENTO CHE POTREBBE CAMBIARE TUTTO SUL CASO EMANUELA ORLANDI – IL GIORNALISTA PINO NICOTRI: “SE AUTENTICO MANDEREBBE DRAMMATICAMENTE IN FRANTUMI LA VERSIONE RIDUZIONISTA CHE NATALINA ORLANDI HA DATO DELLE AVANCES DI SUO ZIO MARIO MENEGUZZI CINQUE ANNI PRIMA DELLA SCOMPARSA DI EMANUELA. SECONDO TALE DOCUMENTO IL PRIMO A RIFERIRE DIRETTAMENTE AI CARABINIERI QUELLE AVANCES SAREBBE STATO LO STESSO FIDANZATO DI NATALINA, ANDREA FERRARIS. SAREBBERO QUINDI STATE QUESTE CONFIDENZE A…”

-

Condividi questo articolo


Pino Nicotri per www.blitzquotidiano.it

 

pino nicotri pino nicotri

Mistero Emanuela Orlandi: gli inquirenti stanno cercando di trovare l’originale e gli annessi allegati di un documento che circola da qualche giorno. Se autentico e non polpetta avvelenata manderebbe drammaticamente in frantumi la versione riduzionista che Natalina Orlandi nella conferenza stampa dell’11 luglio ha dato delle avances di suo zio Mario Meneguzzi cinque anni prima della scomparsa di sua nipote Emanuela, sorella di Natalina.

 

Secondo tale documento il primo a riferire direttamente ai carabinieri e in via confidenziale quelle avances sarebbe infatti stato il 30 agosto 1983 lo stesso fidanzato di Natalina, Andrea Ferraris, diventato in seguito suo marito.

 

Sarebbero quindi state queste asserite confidenze a mettere in moto il meccanismo sfociato nei successivi giorni del settembre ’83 nelle ormai note conferme arrivate dal Sudamerica da parte dell’ex confessore e consigliere spirituale dell’intera famiglia Orlandi, monsignor José Luis Serna Alzate. Conferme delle avance, della paura suscitata in Natalina e dell’annessa minaccia di farla licenziare dal lavoro nel Parlamento italiano se ne avesse anche solo parlato.

EMANUELA ORLANDI 3 EMANUELA ORLANDI 3

 

Come ormai emerso e accertato, è stata la magistratura italiana a rivolgersi all’allora Segretario di Stato vaticano Agostino Casaroli per sapere se erano vere certe voci riguardanti molestie e avance fatte a Natalina Orlandi da suo zio Mario Meneguzzi.

 

Dopo questo input Casaroli, usando un codice cifrato ultra segreto data la delicatezza della questione, ha girato le domande al sacerdote che nel 1978 era il confessore e consigliere spirituale di Natalina e della sua famiglia. 

MARIO MENEGUZZI - ZIO DI EMANUELA ORLANDI MARIO MENEGUZZI - ZIO DI EMANUELA ORLANDI

 

Se è vero il documento sul quale stanno facendo ricerche gli inquirenti dimostrerebbe che alla magistratura italiana la pulce nell’orecchio, cioè i sospetti su zio Mario, è stata messa tramite i carabinieri dallo stesso fidanzato di Natalina.

 

Cosa che avrebbe una evidente conseguenza:

– non potrebbe essere vero quanto sostiene a spada tratta Pietro Orlandi, e cioè che i magistrati sospettavano di suo zio, al punto da farlo pedinare, solo perché temevano che potesse consegnare di persona ai “rapitori” di sua nipote Emanuela i soldi dell’eventuale riscatto o che potesse essere avvicinato da loro per dirgli le condizioni per il suo rilascio.

 

Mario Meneguzzi si accorse di essere pedinato, perciò si rivolse al suo amico Giulio Gangi, innamorato non corrisposto di Monica Meneguzzi, figlia di Mario, e giovane poliziotto appena entrato nei ranghi del servizio segreto civile SISDE.

 

pietro e natalina orlandi pietro e natalina orlandi

Gangi purtroppo gli confermò che era davvero pedinato, mandando così all’aria il lavoro dei magistrati e la possibilità di ulteriori controlli sullo zio Mario Maneguzzi.

 

La ricerca degli inquirenti nella massa abbastanza disordinata della carte giudiziarie non sarà facile: anni fa quando sono stato autorizzato dal presidente del tribunale di Roma a visionarle per le mie ricerche il personale ci ha messo più di dieci giorni solo per rintracciarle.

 

E alla fine mi sono trovato davanti una massa di faldoni decisamente non in ordine. Tanto che non sono riuscito a trovare un indice delle carte, utile per potersi orientare a condurre ricerche su temi specifici.

pino nicotri emanuela orlandi il rapimento che non c'e' pino nicotri emanuela orlandi il rapimento che non c'e'

 

Ma cosa c’è scritto nel documento in questione? Eccone il testo a partire dall’intestazione e dal numero di protocollo:

 

“LEGIONE CARABINIERI DI ROMA REPARTO OPERATIVO

  -3a Sezione-

N. 0159977/2-20  “P” di prot.                Roma, li 30.8.1983.-

RAPPORTO GIUDIZIARIO: – circa gli ulteriori accertamenti svolti in relazione alla scomparsa di Emanuela ORLANDI. –

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI

(Sost.Proc. Dott.D. Sica) ROMA

 

Seguito rapporti giudiziari pari numero ed oggetto di questo Reparto

Si trasmette una relazione di servizio inerente dichiarazioni confidenziali rilasciate da Andrea FERRARIS, fidanzato della signorina Natalina ORLANDI, sorella maggiore di Emanuela, ad ufficiale di questo Reparto, circa un episodio avvenuto cinque anni orsono tra la Natalina stessa e lo zio Mario Meneguzzi”.

agostino casaroli agostino casaroli

 

Purtroppo si tratta solo della mezza pagina superiore dell’asserito rapporto giudiziario, manca quindi il nome di chi lo ha redatto e inviato al magistrato Domenico Sica.

Noto inoltre che tra i tre cognomi citati quello di  Meneguzzi è il solo che non è stato scritto tutto in lettere maiuscole. Ma questa potrebbe essere solo la distrazione del carabinere che ha battuto a macchina il rapporto, come del resto avvenuto nei rapporti dei carabineri da me citati in un articolo riguardante la ventilata sepoltura di Emanuela nei sotterranei di Castel S. Angelo. Rapporti da me citati e da nessuno smentiti.

 

In attesa degli accertamenti degli inquirenti, e sperando che il documento non sia autentico perché altrimenti le conseguenze sarebbero devastanti, dobbiamo comunque rilevare alcune cose che su alcuni particolari cambiano la narrativa dominante:

 

1) – il carteggio Sica/Casaroli/monsignor Serna Alzate/e ritorno NON risulta sia mai stato trasmesso da Domenico Sica ai suoi successori nell’inchiesta Orlandi, vale a dire ai magistrati Ilario Martella, Giovanni Malerba e Adele Rando. Sica dunque o lo ha fatto sparire o lo ha trattenuto. Perché?

 

JOSE LUIS SERNA ALZATE JOSE LUIS SERNA ALZATE

E’ evidente il desiderio del Vaticano di non alimentare le malelingue, in modo da proteggere l’immagine degli Orlandi e la loro pace familiare. Ercole Orlandi, padre di Natalina ed Emanuela, oltre che di Pietro, Federica e Maria Cristina, era pur sempre il postino del Papa e con la sua famiglia abitava all’interno del Vaticano.

 

Tale desiderio di massima discrezione può essere stato recepito da Sica. Che dopo l’errore marchiano di Giuio Gangi pur continuando a sospettare di Mario Meneguzzi non poteva più sperare di arrivare a dimostrarne l’eventuale colevolezza. Tanto valeva chiudere a chiave da qualche parte quelle carte.

natalina orlandi natalina orlandi

 

2) – Lo stesso carteggio Sica/Casaroli/monsignor Serna Alzate/e ritorno il Vaticano NON lo ha messo tra le varie carte consegnate alle autorità italiane quando ha risposto alle rogatorie. Risposte da me pubblicate nei miei libri e articoli.

 

Il carteggio è stato cioè trattenuto nella Segreteria di Stato. Evidentemente per proteggere gli Orlandi e la loro pace familiare tenendoli al riparo da quanto esploso a scoppio ritardato in questi giorni grazie al fatto che il carteggio è stato fatto filtrare, a quanto mi risulta, da Piazzale Clodio.

 

3) – Raul Bonarelli, sovrastante della Vigilanza Vaticana (poi confluita nella Gendarmeria), il giorno prima di essere interrogato come testimone dal magistrato Adele Rando, cioè il 13 ottobre 1993, riceve dal Vaticano una  telefonata con la quale gli viene detto “ti passo il capo”.

 

emanuela orlandi emanuela orlandi

Il quale capo gli raccomanda di non dire  “che le cose della faccenda Orlandi sono andate alla Segreteria di Stato”. Il capo probabilmente era Camillo Cibin, responsabile della Gendarmeria, e il suo intervento è stato sugegrito da “Sua eccellenza Bertani”, vale a dire monsignor Luigi Bertani.

 

Si è sempre pensato e scritto, l’ho fatto anch’io, che a Bonarelli venisse autorevolmente “consigliata” l’omertà totale per nascondere chissà quale responsabilità o colpa d’Oltretevere nella scomparsa di Emanuela.

 

Oggi si può più serenemente e realisticamente pensare che non si voleva saltasse fuori il carteggio citato. E che non si voleva saltasse fuori perché si voleva invece proteggere la famiglia Orlandi.

 

4) – Alla luce di quanto emerso del carteggio citato, assume ben altro aspetto la risposta che avrebbe “lasciato le cose così come si trovavano” data da monsignor Giovanni Battista Re, assessore della Segreteria di Stato, a monsignor Savero Salerno quando questi gli propose di scandagliare le proprie vaste conoscenze, anche in campo finanziario, per cercare di capire cosa potesse essere successo a Emanuela.

Non di menefreghismo da coscienza sporca o di coda di paglia si tratterebbe, ma anche in questo caso di desiderio di evitare gravi problemi agli Orlandi.

 

NATALINA ORLANDI NATALINA ORLANDI

Pietro Orlandi ha sempre preteso ad alta voce che il magistrato vaticano Alessandro Diddi verificasse tutte le chiacchiere, le voci e i pettegolezzi raccolti anche di recente, compresi quelli che si riferivano a bagordi sessuali di Papa Wojtyla e “alti prelati vaticani” oltre che alla pista inglese, tanto per cambiare fasulla anche quella, che tira in ballo l’arcivescovo di Canterbury.

 

Per non dire delle pretese di aprire – come avvenuto – tombe nel cimitero Teutonico vaticano perché quacuno gli aveva riferito la chiacchiera che vi era sepolta Emanuela.

Pietro Orlandi sarà quindi sicuramente felice che gli inquirenti cerchino di vederci chiaro anche in quest’ultima “chiacchiera”  del rapporto giudiziario dei carabineri datato 30 agosto 1983.

pino nicotri 2 pino nicotri 2

 

pino nicotri emanuela orlandi la verita pino nicotri emanuela orlandi la verita

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

PRIMO ATTO DOPO LA DENUNCIA DI GENNARO SANGIULIANO: LA PROCURA DI ROMA HA PERQUISITO L’ABITAZIONE E SEQUESTRATO IL TELEFONINO DI MARIA ROSARIA BOCCIA - LA "POMPEIANA ESPERTA" E' INDAGATA PER LESIONI E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - L'EX MINISTRO "GENNY DELON", SOTTO INDAGINE PER PECULATO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO D'UFFICIO, AVEVA ALLEGATO NELLA DENUNCIA MESSAGGI E FOTO CON L'EX AMANTE, DAL GRAFFIO IN TESTA ALLA FEDE SCOMPARSA: "MI HAI SFREGIATO" – L'IRONIA DI SELVAGGIA E IL MESSAGGIO (A GENNY?) DELLA "BAMBOLONA DI POMPEI" CHE DURANTE IL G7 DELLA CULTURA POSTA UNA FOTO DA…

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)