C’È UNA NUOVA MAIL: “SUA MOGLIE È MORTA” – LA STORIA DI MARTA, 55ENNE DI TORINO CHE HA DECISO DI TOGLIERSI LA VITA IN SVIZZERA A CAUSA DELLA DEPRESSIONE – IL MARITO HA SCOPERTO DELLA SUA MORTE A COSE FATTE, LA CLINICA LO HA AVVERTITO CON UN MESSAGGIO IN POSTA (FINITO NELLO SPAM) – LA DONNA, CHE NON SOFFRIVA DI ALTRE PATOLOGIE ED ERA IN CURA DA UNO PSICHIATRA, HA DECISO DI PAGARE 10MILA EURO PER TOGLIERSI LA VITA DOPO CHE SUO FIGLIO ADOLESCENTE È MORTO A CAUSA DI UNA MALATTIA DEGENERATIVA...

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Luca Monaco per www.repubblica.it

 

suicidio assistito 2 suicidio assistito 2

Marta aveva 55 anni, una famiglia, un impiego di prestigio in ambito scientifico a Torino e nessun problema fisico. Nessuna malattia degenerativa. Eppure, il 12 ottobre scorso, Marta è morta in una clinica svizzera ricorrendo al suicidio assistito. Ha raggiunto di nascosto da tutti i suoi amici e parenti un centro medico a 15 minuti dal cuore di Basilea ed è andata volontariamente incontro alla morte.

 

La clinica ha avvisato la famiglia solo a cose fatte, con una mail finita nello spam della casella di posta elettronica del marito. Alcuni giorni più tardi l’uomo ha ricevuto a casa l’urna con le ceneri.

 

suicidio assistito 1 suicidio assistito 1

È tutto quello che resta di Marta. Nessuno dei suoi cari ha avuto la possibilità di darle un ultimo saluto. Cosa forse più grave, tre mesi prima i familiari avevano scoperto che Marta aveva avviato i contatti con quella clinica, ma nessun responsabile della struttura aveva accettato di parlare con loro.

 

Il marito e la sorella avrebbero voluto spiegargli che Marta a gennaio 2023 aveva perso il figlio adolescente, ucciso da una malattia degenerativa e che questo l’aveva sprofondata nella depressione, ma aveva iniziato a farsi seguire da uno psichiatra: «Eravamo fiduciosi che si sarebbe ripresa», assicurano i familiari. Nessuno li ha voluti ascoltare. E per questo Marta è stata aiutata a morire.

 

suicidio assistito 2 suicidio assistito 2

Per farlo le è stato sufficiente pagare 10mila e 700 euro e presentare all’associazione con sede a Basilea il certificato di nascita, di residenza, quello di matrimonio e il passaporto. A tutto il resto ha pensato la struttura fondata nell’agosto del 2019 da medici, avvocati e professionisti delle scienze sociali che si vantano di aver aiutato a morire, nel 2018 (prima di costituire l’associazione), l’ecologo australiano David Goodall: «Aveva 104 anni — ricorda l’associazione — e la sensazione di aver vissuto troppo».

 

suicidio assistito 3 suicidio assistito 3

Non era certo il caso di Marta, almeno secondo l’opinione del marito. L’uomo, un professionista residente in Canada per lavoro, si interroga «su quanto sia giusto che i familiari siano del tutto esclusi dalle azioni che questi enti compiono nel processo di formazione e consolidamento della volontà suicida del proprio congiunto».

 

Perché la filosofia che ispira l’associazione è netta: «Il desiderio di una morte assistita dignitosa» che può animare una persona, spiegano sul sito, «non dipende esclusivamente dalla presenza di una malattia terminale. Possono influire anche la vecchiaia e la scarsa qualità della vita». […]

suicidio assistito 1 suicidio assistito 1

 

Lì, dove erano stati pochi mesi prima. «Già a luglio — ricostruisce il marito — mia cognata aveva scoperto che Marta stava andando in una clinica svizzera nella quale si pratica il suicidio assistito». Allarmata, tutta la famiglia si è precipitata a Basilea. «Abbiamo raggiunto Marta — aggiunge — e l’abbiamo fatta ragionare. Ci aveva tranquillizzati, assicurandoci di aver accantonato l’idea». Dopodiché abbiamo «scritto all’associazione spiegando che mia moglie aveva subito un grave lutto, che stava passando un periodo di depressione e che chiedevamo di poter essere messi in contatto con la figura che la stava seguendo nel percorso di suicidio assistito. Non abbiamo mai ricevuto risposta».

suicidio assistito 2 suicidio assistito 2

 

Il 12 ottobre, un’ora prima della morte, il suo avvocato riceve un sms da un numero anonimo, con le ultime volontà. «Per favore, vai a casa, stacca le utenze, regala i miei vestiti in beneficenza e affida a mio marito l’urna con le ceneri di nostro figlio».

 

La richiesta ha allarmato il professionista, che ha allertato il marito in Canada e poi è corso dalle autorità italiane a sporgere una denuncia di scomparsa. Solo ore più tardi il marito si è accorto che nella casella di posta indesiderata della sua mail c’era il messaggio che annunciava il decesso di sua moglie. […]

suicidio assistito suicidio assistito suicidio assistito suicidio assistito

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…