Romina Marceca per “la Repubblica - Edizione Roma”
I PASSEGGERI DEL VOLO ITA COSTRETTI A DORMIRE PER TERRA ALL AEROPORTO DI BOLOGNA
Doveva essere un volo di 54 minuti, si è trasformato in un'odissea che per qualcuno è durata anche 28 ore. È la sventura di 18 viaggiatori finiti a dormire per terra all'aeroporto Marconi. Il loro volo Ita Bologna- Roma di sabato 4 giugno delle 15,15 era già in fase di rullaggio quando una spia dei comandi si è accesa. Guasto tecnico. Il comandante ha deciso di rientrare al parcheggio. Alcuni passeggeri hanno deciso di tornare a casa nel capoluogo dell'Emilia Romagna e rinunciare al volo. Per gli altri viaggiatori, che dovevano tornare in diverse città d'Italia, sono iniziate 24 ore da dimenticare.
Una passeggera, una volta arrivata a casa, è anche risultata positiva al Covid. Silvia Dessì è arrivata a Cagliari alle 12,30 del giorno dopo e racconta: «Subito dopo essere sbarcati, ci siamo ritrovati in una stanza dell'aeroporto dove era impossibile mantenere la distanza di sicurezza e non si poteva uscire perché ci voleva un codice a barre che non avevamo. Non nego che sono preoccupata. Un cluster è l'ultimo regalo che mi aspetto da parte di Ita». Quando i passeggeri sono scesi dall'aereo, una hostess dell'aeroporto ha consegnato a ognuno un biglietto verde con su scritto " Transfer".
«Pensavamo, sbagliando, che si trattasse del lasciapassare per il volo successivo. Invece ci siamo ritrovati prima in quella stanza piccolissima, poi finalmente siamo usciti da lì. All'info-point e poi alle biglietterie nessuno ci ha potuti aiutare per essere riprotetti su altri voli. Di fatto il nostro volo non risultava ancora cancellato sul tabellone. Al check-in - racconta a Repubblica Silvia Dessì, che si è rivolta a un avvocato per il risarcimento danni - ci è stato garantito che avremmo avuto una camera di hotel per trascorrere la notte quando è stato chiaro che non saremmo più ripartiti. Addirittura ci avevano chiesto anche chi voleva la singola e chi la matrimoniale. Ma poi ci è stato comunicato che non c'erano hotel disponibili».
Il concerto di Ligabue e un altro evento in città avrebbero fatto registrare il sold out negli alberghi. A quel punto, erano già le 20,30, i viaggiatori sfortunati si sono accomodati sulle sedie degli imbarchi. «Abbiamo avuto un voucher per mangiare. Sono finita a dormire per terra come altri amici di sventura. Ma poi nessuno ci ha più assistiti e ci ha dato bevande per rifocillarci tranne un po' di acqua» , continua Silvia, portavoce del gruppo di passeggeri che ha anche creato un gruppo Whatsapp "Rimborso Ita" per confrontarsi sul da farsi.
La mattina di domenica 5 giugno, i passeggeri finalmente sono ritornati a bordo di un aereo. Ma dietro l'angolo per qualcuno c'è stata la beffa. «Il volo doveva partire alle 6,30 ma è decollato alle 7 e c'è chi ha perso la coincidenza da Fiumicino per Palermo e Olbia » , spiega Silvia Dessì. E così una passeggera di Palermo è arrivata a casa alle 12,30 e uno di Olbia addirittura alle 17,30 ha toccato il suolo sardo. Un altro viaggiatore, un uomo brasiliano, invece, ha deciso di sborsare 3.500 euro di tasca sua e pagare un aereo che lo riportasse in Brasile.
«Il biglietto offerto da Ita - ricostruisce Silvia - contemplava troppi scali e quel signore si è spazientito». Una giovane tennista di Brindisi, arrivata nella sua città alle 15,30, ha perso il match contro la sua avversaria. Molto probabilmente trascorrere la notte per terra non è stato il riposo migliore per la sportiva. Un guasto tecnico al velivolo Ita ha dato il via a un'odissea "Non ci hanno riprotetti racconta una donna - e una di noi è risultata positiva al Covid" Per terra Alcuni dei passeggeri del volo Ita Bologna-Roma hanno dormito per terra in un angolo dell'aeroporto.