Giuseppe Scarpa per "il Messaggero"
«Non c'era volontà di raggirare nessuno, anzi c'è l'impegno a effettuare i rimborsi per quanto dovuto a tutti. C'è stato un problema come avviene spesso nei mercati».
È durato più di due ore l'interrogatorio di Massimo Bochicchio, il broker accusato di una maxitruffa ai danni di vip e di diversi personaggi dello sport. L'uomo è stato estradato sabato in Italia dopo essere stato arrestato a Giacarta, in Indonesia, il 7 luglio. L'atto istruttorio si è svolto davanti al gip Corrado Cappiello nel tribunale di Roma. Bochicchio, difeso dall'avvocato Gianluca Tognozzi e Daniele Ripamonti, si trova agli arresti domiciliari, tra le sue vittime ci sono l'ex commissario tecnico della nazionale Marcello Lippi, Antonio Conte e l'ambasciatore Raffaele Trombetta.
Massimo Bochicchio, il broker accusato di una maxitruffa ai danni di diversi vip, arrestato lo scorso 7 luglio a Giacarta, in Indonesia, dal 17 luglio è di nuovo sul territorio italiano. La decisione presa del gip di Roma che sabato ha revocato la misura del carcere e l'ha convertita in arresti domiciliari riconoscendo nel provvedimento la «serietà e fondatezza» della proposta restitutoria delle somme agli investitori, ha scatenato la reazione dei tanti vip che hanno denunciato il raggiro del manager e temono una nuova operazione «truffaldina».
MASSIMO BOCHICCHIO CON LA MOGLIE
LE VITTIME «I miei assistiti si sono rivolti alla Procura di Roma confidando in una piena tutela dei propri diritti. Ci auguriamo che le dichiarazioni di intenti di Bochicchio, che gli hanno consentito il beneficio degli arresti domiciliari, siano valutate con estremo rigore dall'autorità giudiziaria per evitare un'ulteriore, clamorosa, manovra truffaldina», ha affermato nei giorni scorsi l'avvocato Cesare Placanica, legale, tra gli altri, dell'ambasciatore d'Italia a Londra, Raffaele Trombetta, dell'ex allenatore dell'Inter Conte e del calciatore della Roma Stephan El Shaarawy.
L'indagine per riciclaggio internazionale, a carico del broker, che avrebbe accumulato, stando agli atti, oltre 500 milioni di euro dal 2011 in avanti, è stata trasmessa, nei primi giorni di luglio dai pubblici ministeri di Milano, ai colleghi romani per competenza territoriale. Negli anni, secondo l'impianto accusatorio della procura, Bochicchio avrebbe «raccolto attraverso le società Kidman Asset Management e Tiber Capital» da lui guidate a Londra «cospicui capitali».
LE INTERCETTAZIONI Il broker intercettato affermava di aver movimentato addirittura «1 miliardo e 800 milioni». Soldi che avrebbe dirottato in investimenti tra «Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti, promettendo alti rendimenti». Inoltre avrebbe cercato di «occultare o ostacolare l'identificazione degli effettivi beneficiari delle somme», investite con strumenti ad «alto rischio». Prima di arrivare a Giacarta, tra l'altro, Bochicchio sarebbe passato nelle ultime settimane per altre importanti città dell'Asia come Singapore e Hong Kong (non è chiaro se per cercare di recuperare soldi delle sue operazioni), ma la guardia di finanza con la collaborazione dell'Interpol è riuscita a seguirne le tracce.