SANTA CECILIA CONQUISTA BERLINO - ALBERTO MATTIOLI: "NELLA CASA DEI "BERLINER" UN TRIONFALE CONCERTO DELL'ORCHESTRA ROMANA CON PAPPANO. SIAMO ALL'ESTASI. I CECILIANI ERANO IN SPLENDIDA FORMA, EMOZIONATI MA NON SUCCUBI DELLA SALA. SI ESCE FELICI E ORGOGLIOSI DI ESSERE ITALIANI COME QUESTI MERAVIGLIOSI ARTISTI " - "L'IMPRATICABILE" CONCERTO DI BUSONI E GLI 8 MINUTI DI APPLAUSI PER PAPPANO - VIDEO

-

Condividi questo articolo


Alberto Mattioli per "La Stampa"

 

orchestra di santa cecilia alla philharmonie di berlino 1 orchestra di santa cecilia alla philharmonie di berlino 1

Ci sono sale mitiche dove suonare, per le orchestre ospiti, è l’equivalente dell’esame di maturità: che so, la Carnegie Hall o il Musikverein o il Concertgebouw. E la Philharmonie di Berlino, la “casa” dei Berliner. Qui è arrivata, reduce da un “sold out” ad Amburgo, l’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia con il suo direttore musicale sir Antonio Pappano, il pianista Igor Levit e un programma certo non molto da tournée, men che meno da tournée di orchestra italiana.

orchestra di santa cecilia alla philharmonie di berlino 2 orchestra di santa cecilia alla philharmonie di berlino 2

 

Anzi, come dice sir Tony, “impraticabile”: il Concerto di Busoni, preceduto dalla Verklärte Nacht di Schönberg nella versione per orchestra d’archi. Sempre Pappano, alla vigilia: «Il concerto di Busoni non lo si esegue quasi mai, era in programma durante la pandemia, poi è saltato. Ma volevamo farlo, lo merita. Suonarlo qui è un’opportunità: più di così, cosa puoi volere? E poi mai come in questo brano Busoni è stato combattuto fra la sua identità italiana e quella tedesca».

 

igor levit igor levit

Il problema, naturalmente, è come eseguirlo. Si è capito fin da una Verklärte Nacht insolitamente drammaticissima, un vero poema sinfonico, che i ceciliani erano in splendida forma (in splendidissima la spalla, che si chiama Andrea Obiso, è siciliano, ha un’autorità eccezionale e, incredibile ma vero, soltanto 28 anni) e nella forma mentis giusta, emozionati, concentrati, ma non succubi della sala e del mito che rappresenta, consci di essere la miglior orchestra italiana e una delle migliori d’Europa. Il brano di Busoni è uno dei brani più pazzeschi mai concepiti: una specie di “Sinfonia dei mille” del concertismo per pianoforte, il genere di pezzo, commentava un raffinato, che avrebbe scritto Berlioz se fosse nato mezzo secolo dopo.

 

abbraccio tra igor levit e antonio pappano 5 abbraccio tra igor levit e antonio pappano 5

Comincia come un normale concertone postromantico e poi divaga fra ipervirtuosismi lisztiani, fanfare wagneriane, canzoni napoletane, folli tarantelle con gare fra pianoforte e orchestra all’insegna di chi fa più note in meno tempo, citazioni di tutto il citabile, anticipazioni di tutto l’anticipabile (perfino momenti di puro Prokof’ev) e finisce con un coro maschile che sembra intonare le messe cantate del Parsifal ma su versi tedeschi di un poeta danese, Adam Gottlob Oehlenschläger, in onore di Allah.

 

orchestra di santa cecilia alla philharmonie di berlino 2 orchestra di santa cecilia alla philharmonie di berlino 2

Insomma, una pazzia che può essere ferro o può essere piuma, tormento o estasi: dipende dall’esecuzione. Qui siamo decisamente all’estasi. Levit è curioso fin dal modo di presentarsi. Se ne sta accucciato sul suo seggiolino ondeggiando la testa a ritmo di musica, immerso in una specie di soliloquio, poi si desta e spara un pianismo scatenato e sfrenato ma sempre espressivo, sempre al limite, tutto un volteggiare senza rete in una specie di gara con sé stesso e con l’orchestra che ti tiene con il cuore in gola e una domanda nella testa: ce la farà? Sì, ce la fa, e come.

abbraccio tra igor levit e antonio pappano 4 abbraccio tra igor levit e antonio pappano 4

 

L’orchestra non è meno concentrata e virtuosistica (nella ricordata Tarantella si è visto Obiso saltare letteralmente sulla sedia), il Coro di Piero Monti preciso e potente, e Pappano non solo riesce a tenere tutti insieme, che sarebbe già molto, ma anche a dare al pezzo un’impossibile coerenza, credendo, e dunque facendoci credere, che questo continuo divagare abbia un senso. Ovvio che dopo un’ora e quarto di delirio musicale e goduria acustica, sull’ultimo accordo Levit si alzi di scatto e vada ad abbracciarlo, che la sala esploda e vada avanti, in piedi, con applausi ritmati per otto minuti buoni. Serata memoranda, insomma.

 

abbraccio tra igor levit e antonio pappano 3 abbraccio tra igor levit e antonio pappano 3

Si esce felici, sia dal palco che dalla sala. E quando una splendida vecchia berlinese sente parlare un gruppo di giornalisti in missione, si avvicina, chiede “siete italiani?” e ci fa i complimenti, anche a noi che non c’entriamo niente, solo per il fatto di essere italiani come questi artisti meravigliosi, beh, non sei solo felice, sei anche molto, molto orgoglioso.

alberto mattioli alberto mattioli

orchestra dell accademia nazionale di santa cecilia philharmonie di berlino orchestra dell accademia nazionale di santa cecilia philharmonie di berlino abbraccio tra igor levit e antonio pappano 2 abbraccio tra igor levit e antonio pappano 2 orchestra di santa cecilia alla philharmonie di berlino orchestra di santa cecilia alla philharmonie di berlino

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...