SAPEVATE CHE IL VIDEOGIOCO "TETRIS" FU INVENTATO NELL'UNIONE SOVIETICA NEGLI ANNI '80? - IL NUOVO FILM "TETRIS", DISPONIBILE SU APPLE TV, RACCONTA L'INCREDIBILE STORIA DI COME IL GAME DESIGNER OLANDESE HENK ROGERS VOLÒ A MOSCA NEL 1988 PER ASSICURARSI I DIRITTI DEL VIDEOGIOCO - MA L'IMPRESA NON FU SEMPLICE: IL VIDEOGAME, CREATO DAL PROGRAMMATORE ALEXEY PAJITNOV, APPARTENEVA ALLO STATO - ROGERS HA RIVELATO DI RECENTE: "È COME SE OGGI QUALCUNO VOLASSE IN COREA DEL NORD E…" - VIDEO

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Estratto dell'articolo di Pier Luigi Pisa per “la Repubblica”

 

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Pochi anni prima che il muro di Berlino cadesse a pezzi, altri blocchi rivoluzionari iniziarono a precipitare - seppur virtualmente - in Unione Sovietica. Erano quelli di Tetris, […] Ai suoi pezzi colorati, nati proprio all’ombra del Cremlino, è dedicato un nuovo film disponibile su Apple Tv+. Tetris, diretto da Jon S. Baird, racconta, […] la storia di Henk Rogers, il game designer olandese che con caparbietà e coraggio volò a Mosca nel 1988 per assicurarsi i diritti del videogioco.

 

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La trama è incentrata più sull’affare inseguito da Rogers, interpretato dall’attore Taron Egerton, che sull’origine vera e propria di Tetris […]: «Alexey Pajitnov di giorno lavorava come programmatore al Centro di calcolo dell’Accademia sovietica delle scienze. Ma di notte inventava giochi per divertimento».

 

E li creava su un vecchio computer Electronika 60, sprovvisto di una scheda grafica. Nel 1984 arriva la prima versione di Tetris, il cui nome è una combinazione di “tetra”, che in greco significa “quattro” - come le varianti dei pezzi del gioco - e di “tennis”, lo sport preferito dal suo inventore. Il successo del videogioco, a Mosca come in numerosi Paesi dell’est, è immediato. Rogers se ne innamora subito.

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[…] L’ossessione di Rogers per Tetris si scontra con le mire di uomini d’affari potenti e spietati come Robert Maxwell (Roger Allam) e suo figlio Kevin (Anthony Boyle), proprietari della casa editrice di videogame Mirrorsoft. La loro battaglia per la licenza del videogame arriva fino al palazzo di Mikhail Gorbaciov e rende il film di Baird un thriller avvincente. Inseguimenti, pestaggi e minacce di morte […].

 

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Nella realtà l’impresa di Rogers, capace di far uscire per la prima volta un videogioco dalla Cortina di ferro, non è stata affatto un gioco. «È come se oggi qualcuno volasse in Corea del Nord - ha detto recentemente Rogers - e cercasse un’agenzia governativa disposta a cedere la licenza di un gioco». La creatura di Pajitnov, infatti, apparteneva allo Stato. E solo con l’URSS si poteva trattare, in un clima da vite degli altri che registrava ogni spostamento e conversazione. […]

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