SCHIZZI DI DIESELGATE – L’ITALIANO GIOVANNI KESSLER, PRESIDENTE DELL’ANTIFRODE EUROPEA, E’ NEL MIRINO DELLA GERMANIA PER UN FASCICOLO SU VOLKSWAGEN: SI PAVENTA IL RISCHIO CHE FONDI UE SIANO SERVITI ALLE FRODI, E IL COLOSSO TEDESCO DOVREBBE RESTITUIRE 1,8 MILIARDI

Kessler è sotto pressione anche per il “caso Dalli”, l’ex commissario Ue maltese accusato dall’authority di contatti con un’azienda svedese del tabacco. L’antifrode avrebbe chiesto ad una dipendente dell’azienda di registrare il commissario, metodo illegale secondo la legge belga…

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Ferruccio Sansa per il “Fatto Quotidiano”

 

GIOVANNI KESSLER 2 GIOVANNI KESSLER 2

Un fascicolo sul caso Volkswagen, con la casa automobilistica che potrebbe dover restituire 1,8 miliardi alla Banca europea per gli investimenti (Bei). È l' ultimo tassello della battaglia silenziosa, ma durissima che qualcuno, soprattutto in Germania, sta combattendo per cacciare l' italiano Giovanni Kessler dall' Ufficio Europeo Antifrode.


Tutto comincia nel 2011 quando Kessler viene nominato direttore dell' Antifrode.
Famiglia democristiana, attivo nel mondo del cattolicesimo sociale, Kessler per anni è pm nella sua Trento e all' Antimafia di Caltanissetta. Poi, nel 2001, va in Parlamento con i Ds. Finisce nelle commissioni più "rognose": Giustizia, Telekom, per non dire della Giunta per le Autorizzazioni a procedere. E si fa parecchi nemici. Nel centrodestra, vedi Cesare Previti, ma anche tra i suoi quando è l' unico a votare contro il "compagno" Vincenzo De Luca. È il 2006, mancano pochi mesi alla fine del mandato, e Kessler non viene ricandidato.

 

ANTIFRODE UE ANTIFRODE UE

Nel 2011 ecco il salto in Europa. Fuori dalla politica. Vince il concorso per dirigente dell' Olaf, un ufficio nato nel 1999 che raccoglie 400 persone. I suoi compiti?
Indagare sui casi di frode e di corruzione ai danni dell' Unione (fondi Ue, fondi sviluppo, ecc.) per difendere gli interessi finanziari europei.
Non solo: Olaf si occupa delle condotte illecite del personale e dei membri dell' Unione.
Quindi anche parlamentari e perfino Commissari. Si può arrivare ai massimi livelli, gli uomini dell' Olaf (magistrati, investigatori, funzionari) hanno indagato sulle spese di Marine Le Pen o Nigel Farage.

GIOVANNI KESSLER GIOVANNI KESSLER


L' organismo inizialmente era stato guidato da un tedesco e la Germania l' ha sempre avuto molto a cuore. Kessler decide una riorganizzazione.
Dai rapporti ufficiali dell' Olaf risulta che in tre anni si passa da 975 denunce ricevute nel 2010 a 1.417 nel 2014. Le investigazioni aumentano da 152 a 234 all' anno. Le indagini concluse da 136 a 250. Le raccomandazioni a procure e autorità finanziarie - l' Olaf non emette sentenze - salgono da 172 a 397. Ma su Kessler piovono richieste di dimissioni.

Ingeborg Grässle Ingeborg Grässle


Sul sito Politico appaiono attacchi duri: "La qualità che manca a Kessler è la capacità di giudizio". Addirittura si attacca la magistratura italiana: è vero, Kessler è magistrato, ma "in un Paese dove il sistema giudiziario è più politicizzato che altrove". Ma il grande nemico è la parlamentare europea Ingeborg Grässle (Cdu, il partito di Angela Merkel), membro della commissione di Controllo del Bilancio. Ormai non si contano più le sue richieste di dimissioni di Kessler.

JOHN DALLI JOHN DALLI

 

Il casus belli, però, è del 2012: Olaf conduce indagini che portano alle dimissioni dell' allora commissario maltese John Dalli. Avrebbe avuto contatti con figure vicine a una società svedese produttrice di tabacco. Di più: da una telefonata registrata risulterebbe che un amico di Dalli avrebbe chiesto denaro.


Dalli, in attesa del giudizio, si dimette. Ma nei guai finiscono anche Olaf e Kessler. L' Antifrode avrebbe chiesto a una dipendente della società svedese di registrare una telefonata con i presunti corruttori. Il colloquio sarebbe stato registrato negli uffici dell' Olaf.


Qual è il problema? Non si tratta di un' intercettazione (vietata all' Olaf). Negli uffici della delegazione italiana a Bruxelles si racconta: "Secondo la legge belga, non si può nemmeno chiedere a chi denuncia di registrare le proprie telefonate". Quindi Kessler potrebbe essere perseguito in Belgio. Il punto, però, è un altro: "Perché applicare la legge belga a un organismo indipendente dell' Ue? Kessler è colpevole di aver indagato". La richiesta di togliere l' immunità viene accolta.

VOLKSWAGEN VOLKSWAGEN


Kessler potrà essere sottoposto a indagini. Crescono le richieste di dimissioni.
Ci sono pressioni anche da parte dell' organismo che vigila sull' Olaf (tra i cinque membri ci sono due ex candidati trombati alla poltrona vinta da Kessler, uno fu suo diretto concorrente). Ma gli avversari più duri vengono dalla Germania. Grässle innanzitutto.
E qualcuno ricorda che proprio Olaf "ha aperto un fascicolo su una fuga di notizie finite alla parlamentare tedesca" (l' indagine è rivolta verso il funzionario infedele, non contro la parlamentare).

VOLKSWAGEN MOTORE PULITO TRUFFA VOLKSWAGEN MOTORE PULITO TRUFFA


Ma la questione chiave, forse, è un fascicolo aperto negli ultimi mesi da Olaf. Si indaga sui finanziamenti europei - per questo se ne occupa l' Antifrode - ricevuti da Volkswagen. Il punto: bisogna capire se il denaro sia stato utilizzato dal costruttore tedesco per i propulsori oggetto dello scandalo sulle emissioni. In questo caso, come ha riferito anche il quotidiano economico tedesco Handelsblatt, l' Europa potrebbe chiedere la restituzione di 1,8 miliardi.

 

Dopo l' indagine dell' Olaf la Bei ha sospeso i finanziamenti a Volkswagen.
Ed ecco di nuovo gli attacchi della parlamentare tedesca Grässle: "Se Kessler non ha prove, è diffamazione". E il giornale Handelsblatt dedica un articolo a demolire Kessler, "il socialista". Kessler avrebbe deciso di proporre ricorso alla Corte europea contro la decisione che gli toglie l' immunità. Difficile dire se resisterà: rimangono due anni di mandato e il fascicolo Volkswagen sulla scrivania.

VOLKSWAGEN VOLKSWAGEN

 

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