SULLA SCUOLA IL GAP TRA NORD E SUD E' DIVENTATO INACCETTABILE - SE NELLA PENISOLA VENGONO STANZIATI IN MEDIA 4,60 EURO A STUDENTE PER FINANZIARE PROGETTI, AL NORD PER OGNI ALUNNO GLI EURO SONO 9,3, AL CENTRO 1,4, AL SUD 1 E NELLE ISOLE 0 - ANCHE SULLA MANUTENZIONE DEGLI EDIFICI NON C'E' STORIA: PER OGNI ISTITUTO SONO STANZIATI 7.258 EURO, MA AL CENTRO NE RICEVONO IN MEDIA  5.864, AL SUD 4.495, NELLE ISOLE 1.879 - E ANCHE SUL FRONTE DELL'APPRENDIMENTO...

-

Condividi questo articolo


Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

Scuola Scuola

Di Italie, si sa, ce ne sono almeno due. E una, quella più a Sud, è costretta ogni giorno a fare i conti con un gap infrastrutturale che riguarda in primis la scuola e i suoi servizi. Un divario che ha raggiunto ormai proporzioni inaccettabili. Un dato su tutti (dal report di Legambiente Ecosistema Scuola): nella Penisola vengono stanziati in media 4,60 euro a studente per finanziare progetti o iniziative extrascolastiche dedicate agli under 14. La statistica però trae in inganno e se al Nord per ogni alunno gli euro sono 9,3, al Centro sono 1,4, a Sud 1 e nelle Isole addirittura 0.

 

scuola scuola

Una fotografia che non migliora allargando il campo alla gestione delle strutture scolastiche. Negli ultimi 5 anni infatti sono stati spesi - sempre in media - 5.679 euro per la manutenzione ordinaria di ogni singolo edificio della Penisola. Riprendendo la suddivisione precedente, a fronte di uno stanziamento da parte dello Stato e della Ue di 7.258 euro per ogni istituto, gli edifici scolastici del Nord hanno ricevuto 7.248 euro, mentre le scuole del Centro si sono accontentate di 5.864 euro, quelle del Sud di 4.495 euro e, sulle Isole, di appena 1.879 euro.

 

Eppure a guardare quali di questi edifici necessitino di manutenzione urgente la situazione è opposta: nelle Isole sono oltre il 63 per cento, al Sud oltre il 31 per cento, al Centro il 27,4 per cento e al Nord il 22,9 per cento.

 

scuola scuola

IL PIANO Non è dunque un caso se il Piano nazionale di ripresa e resilienza varato dal governo, destina al Meridione 82 miliardi di euro proprio con l'intenzione di colmare questo gap. Fondi da spendere però con attenzione per evitare che neanche un euro di queste risorse finisca con l'essere impegnato senza questa finalità.

 

Tant'è che alte fonti di governo, senza confermare l'esistenza di tali distorsioni, commentano: «Stiamo lavorando una valutazione dell'avvio del Pnrr e comunque la cabina di regia prevista servirà anche a monitorare e coordinare l'attuazione equilibrata del piano».

 

scuola 1 scuola 1

Qualche criticità ad esempio, si è già presentata con il primo finanziamento da 700 milioni di euro destinato ad asili nido e scuole dell'infanzia. Come denunciato ieri dal Messaggero infatti, tra i criteri del bando (varato dal precedente governo) che premiavano le domande, c'era anche quello del cofinanziamento. Un criterio che assegnava ben 10 punti, contro gli appena 3 destinati a quelle richieste in arrivo da comuni in cui il numero degli asili nido è inferiore alla media nazionale.

 

scuola 3 scuola 3

Inevitabile quindi, che a fronte di un'assegnazione di fondi destinata alle aree più disagiate del Paese, tra i 453 progetti approvati compaiano diversi casi in cui lo svantaggio non è poi così evidente. Dall'asilo nido di Torino a 2 chilometri da piazza Castello fino a quello milanese vicino ai Navigli e alla scuola per l'infanzia in pieno centro a Udine.

 

GLI ASILI Una stortura che, contestualizzata con i dati dell'associazione Con i bambini e di OpenPolis, appare ancora più evidente. Nella Penisola infatti, a fronte di un Centro-Nord che ha quasi raggiunto l'obiettivo europeo di 33 posti disponibili ogni 100 bambini (sono a 32) e dove comunque in media due comuni su 3 offrono il servizio, c'è un Mezzogiorno in cui i posti disponibili sono invece solo 13,5 ogni 100 bambini, e il servizio è garantito in meno della metà dei comuni (il 47,6 per cento). In particolare la differenza è di 18,5 punti e si sostanzia in un singolo esempio: A Bolzano ci sono quasi 7 posti ogni 10 bambini, a Catania e Crotone quasi 5 su 100.

 

scuola 2 scuola 2

Il dramma è che si potrebbe continuare all'infinito. Le mense scolastiche? Secondo Legambiente che ha analizzato un campione di oltre 6mila edifici scolastici nelle regioni del Nord ce n'è una nel 74 per cento degli istituti. Il servizio invece al Centro e al Sud è disponibile in meno di una scuola su due (rispettivamente nel 46 e nel 41 per cento delle strutture), e nelle Isole in uno su tre (33,5 per cento). Le palestre? Nel settentrione le hanno il 55 per cento delle scuole, al Centro il 38,9 per cento, al Sud il 44,8 per cento e sulle Isole il 35,1 per cento.

 

scuola scuola

Infine il risultato peggiore, quello sull'apprendimento. Dati Invalsi alla mano (Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna hanno oltre il 50% degli alunni che raccoglie risultati scarsi in Italiano, il 60% in Matematica) c'è una sola interpretazione possibile: l'intero sistema scolastico funziona meglio al Nord. Ma non ci sono più scuse, è ora di rimediare.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…