Costanza Cavalli per “Libero quotidiano”
Se nel mondo animale le mamme possono essere una minaccia per la sopravvivenza della specie - le aquile non intervengono nelle zuffe dei figli che spesso hanno esito letale, il cuculo deposita le uova nel nido di un altro uccello perché tocchi all' ospite covarle, l' orsa bruna partorisce in media due o tre cuccioli, e quando ne ha uno solo, lo abbandona ché non ne vale mica la pena - tra le mamme cinesi con un figlio maschio la faccenda si fa meno drastica ma più aggrovigliata: a rischio non c' è la vita, ma la virilità.
La cosiddetta politica del figlio unico, infatti, abolita nel 2015 dopo trent' anni di norme sul controllo delle nascite, mostra il fianco: e dalle preoccupazioni sull' efficacia militare, al rendimento scolastico deludente dei maschi rispetto alle femmine, in Cina infuria il dibattito su «che cosa significhi essere un uomo».
Perché? Il quotidiano statunitense New York Times racconta che i nuovi mostri, per l' impero del dragone, sono madri iperprotettive e femminei cantanti pop a fare da esempio (diversi genitori si sono indignati, a settembre, perché un' emittente statale cinese, la China Central Television, aveva trasmesso un programma su una boy band i cui membri indossavano il trucco: i genitori si lamentarono che questi «idoli del pop» potessero indurre i loro figli a «comportarsi in modo femminile»).
IL SERVIZIO MILITARE Ma non solo: a minare la mascolinità degli orientali sarebbero anche le insegnati donne (troppe rispetto ai professori uomini), e poi i videogiochi, la masturbazione e la carenza di esercizio fisico, che rende i giovani dei rammolliti nella vita quotidiana e delle pippe per il servizio militare.
Così, per contrastare generazioni di cinesi femminucce, spuntano come funghi scuole che offrono corsi per addestrare i fanciulli a essere uomini nerboruti. Tra queste, c' è l' istituto di Tang Haiyan, un 39enne ex giocatore e allenatore di football americano, fondatore del "Real Boys Club", che si occupa di bambini tra i 7 e i 12 anni. Che cosa insegnano?
Ad affrontare il fallimento, la frustrazione e la capacità di sopportazione. E pure il galateo: «I veri uomini sono galanti», spiega Tang, «i ragazzi imparano il coraggio, ma anche l' etichetta, la capacità di distinguere il bene dal male, l' onore dal disonore». Come? Urlando, giocando a football, esercitandosi con pesanti lezioni di ginnastica e allenamenti mirati a imparare il lavoro di squadra.
Il tutto per 2mila dollari a semestre. «Ogni domenica, alle 7.40 del mattino, i ragazzi salgono su un autobus e vengono portati in un campo sportivo sulle colline nella zona occidentale di Pechino», scrive il New York Times, e lì «fanno sport, svolgono esercizi per rafforzare lo spirito di gruppo e aumentare la forza e la resistenza fisica".
La sfida più temuta è la corsa a torso nudo, a dicembre. Inoltre, spiega Tang Haiyan, «il Real Boys Club ha anche lo scopo di stimolare l' indipendenza e la responsabilità degli alunni: dedichiamo alcune ore allo studio per incoraggiare i ragazzini a raggiungere i loro obiettivi da soli. Mamma e papà non dovranno più stare con fiato sul collo del figlio per farlo studiare».
GENITORI PREOCCUPATI «L' idea di aprire questo club», spiega Tang, «è nata dalle discussioni con i genitori preoccupati per i risultati scolastici desolanti». Secondo un' indagine del 2014, infatti, condotta dalla China Academy of Educational Sciences (un istituto di ricerca del ministero dell' istruzione cinese) su 20mila studenti che frequentavano le scuole elementari, quasi due terzi dei maschi aveva pessimi risultati, mentre per le femmine il dato si fermava a meno di un terzo.
Perché? «Sia nella vita che in classe, i genitori hanno la tendenza a rovinare i ragazzi», si legge dello studio della China Academy.
Da sempre, infatti, in Cina, i genitori sono particolarmente protettivi e permissivi verso l' erede maschio ma è la tendenza si è approfondita con la politica del figlio unico.
La soluzione, per ora, è un dialogo che va più o meno così: «Chi è il migliore?», urla il signor Tang. «Io sono il migliore!», rispondono i bambini.
«Chi è il più forte?», urla di nuovo Tang, «Sono io il più forte!». «Chi sei tu?», chiede Tang «Un vero uomo! Il responsabile della famiglia e del futuro della società! La spina dorsale del popolo cinese!».