Estratto dell’articolo di Giuseppe Baldessarro per www.repubblica.it
Ora si scusano, chiedono perdono per quello che hanno fatto, dicono che non volevano arrivare a tanto. Ma così, cercando di giustificarsi, confessano di essere proprio loro gli hater che hanno scatenato la tempesta d’odio nei confronti di “Inquisitor Ghost”, nickname del tiktoker bolognese Vincent Plicchi morto suicida a 23 anni lunedì scorso.
Vincent aveva flirtato con una ragazza che pensava fosse maggiorenne, messaggi e null’altro, neanche tanto espliciti, solo qualche apprezzamento. Non sapeva che dall’altra parte della chat c’era una diciassettenne che non ha esitato ad accusarlo ingiustamente di pedofilia, innescando una catena infinita di insulti e minacce.
Ora questa stessa accusatrice confessa le sue responsabilità in un post pubblicato da un profilo aperto soltanto per questo motivo. Dice: «Per scusarmi per quello che ho fatto». Dilan/AJ, così si firma la ragazza, chiama in causa anche i complici della diffamazione, che a loro volta si difendono sperando di essere risparmiati dalla bufera social che adesso ha messo loro nel mirino.
Scrive ancora Dilan/DJ: «Non avevo intenzione di fargli del male, mi sono spinta troppo oltre. Non se lo meritava, so che è troppo tardi per scusarsi. Ma spero che un giorno mi potrete perdonare per le mie stupide azioni. Mi dispiace di aver coinvolto Tito (il suo ragazzo, ndr.), Keeganmask e Bravo 0-7. Non si meritano l’odio che ho generato».
E ancora: «Per favore, smettetela di mandare minacce di morte a chiunque abbia detto cose su “Inquisitor”. La cosa migliore da fare è non seminare odio. Una persona è morta. Per favore community di Cod, siate migliori di così. Io stessa sarò migliore. Riposa in pace Vincent».
Parole tardive rispetto al dramma che ha travolto il tiktoker bolognese e la sua famiglia. E che hanno provocato anche la reazione di uno degli hater che ha contribuito a infangare la sua reputazione. Scrive infatti “Bravo 0-7”, unico italiano dei quattro: «Non c’è nessuna scusa che potrà mai giustificare la perdita di “Inquisitor”. Voglio iniziare dicendo che sono profondamente dispiaciuto per quello che gli è successo, e spero che la sua famiglia si riprenderà presto da questa perdita.
Sono stato manipolato da alcune delle ragazze che in principio hanno iniziato a diffondere questi rumors. È stato un mio errore credere totalmente a loro, senza conoscere niente di “Inquisitor”, credevo ingenuamente che le prove fossero vere dato che parlava con dei minorenni, anche se non diceva nulla di sessuale neanche lontanamente, come invece le ragazze descrivevano facesse».
Bravo 0-7 svela anche il movente dell’attacco al ragazzo bolognese: «Proprio oggi ho avuto altre prove che confermano che lo hanno fatto solo per fare cancellare il suo profilo». E infine: «Io non sono quello da incolpare per questo. Non sto dicendo che non ho preso parte a questa cosa, ma i miei video non avevano lo scopo di indirizzare l’odio delle persone». L’italiano conclude affermando: «Non riuscivo a credere che se ne fosse andato. Non volevo credere che lo avesse fatto perché era appena tornato (sui social che aveva abbandonato per alcuni giorni, ndr.), e invece ha fatto una live per suicidarsi» […]