STUPRO DI PALERMO: LA SEQUENZA DELL’ORRORE – NUOVE IMMAGINI RICOSTRUISCONO LA VIA CRUCIS DELLA 19ENNE, VIOLENTATA DAL BRANCO LA NOTTE DEL 7 LUGLIO: DOPO ESSERSI FIDATA DEL VICINO DI CASA, ANGELO FLORES, VIENE RIPRESA CIRCONDATA DA SETTE RAGAZZI ALLA VUCCIRIA – IL GRUPPO LA FA UBRIACARE, LA FA FUMARE E POI LA PRENDE SOTTOBRACCIO PER PORTARLA AL FORO ITALICO, DOVE VERRÀ STUPRATA – UN ULTIMO FOTOGRAMMA RIPRENDE ALCUNI STUPRATORI CHE SI ALLONTANO DAL LUOGO DELLA VIOLENZA: LEI RIMANE A TERRA E…

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1. STUPRO, DALLA VUCCIRIA AL FORO ITALICO: LA SEQUENZA DELL’ORRORE

Estratto dell’articolo di Riccardo Lo Verso per www.livesicilia.it

 

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Gli scatti descrivono la notte dell’orrore. Il fascicolo fotografico fa parte degli atti dell’inchiesta della Procura di Palermo sullo stupro del Foro Italico. È la cronologia dei momenti chiave. La prima tappa è alla Vucciria. È qui che inizia tutto. Angelo Flores, uno dei sette arrestati, conosce la vittima. Vivono nello stesso quartiere. È Flores a contattarla il pomeriggio del 6 luglio. Si danno appuntamento, via Instragram, in un locale della Vucciria per la sera dell’indomani. La ragazza si fida. In una delle piazze più affollate nelle notti palermitane Angelo si allontana dal gruppo e fa ritorno in compagnia della diciannovenne.

 

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“Angelo era insieme a un certo Cristian e altri cinque di cui non so i nomi – racconta nella denuncia la ragazza -. Poi mi hanno fatto fumare”. Fumo e alcol in un angolo della città dove l’illegalità è dilagante. “Falla bere… poi ci pensiamo noi”, avrebbe detto uno degli indagati al barista del chiosco abusivo che serviva uno shottino dopo l’altro. […] Sono trascorsi 47 minuti dopo la mezzanotte. […]

 

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“Due di loro mi hanno preso sottobraccio. Mi hanno fatto camminare dai Quattro Canti a scendere verso il mare. Ero da sola con questi ragazzi, in tutto sette – prosegue il racconto della ragazza -. Due mi toccavano il seno e altri due le parti intime, mentre camminavamo e gli altri ridevano”. Ed ecco descritto il secondo scatto. Gli indagati non ci ci stanno.

 

C’è chi dice che è stata la ragazza a proporre di fare sesso di gruppo, a chiedere di spostarsi al Foro Italico, a condurli nel cantiere abbandonato. Nella fotografia si vede la diciannovenne alla testa del gruppo, tenuta sottobraccio da due indagati. La scena è stata ripresa dalla telecamera dell’istituto Nautico, 57 minuti dopo la mezzanotte. È giovedì, il tratto di corso Vittorio Emanuele è deserto.

 

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“Siamo arrivati al Foro Italico e vi era un’apertura e mi hanno fatto entrare lì. Dopo che mi hanno spogliato…”: così inizia il racconto dello stupro. All’una e 24 una telecamera inquadra il branco che si allontana dall’angolo buio del cantiere dove si è consumata la violenza di gruppo. La foto immortala il momento descritto dalla vittima: “Ricordo che mi sono allontanata dal gruppo camminando lungo il rettilineo che va verso la strada e ho telefonato al mio ragazzo. Sentivo dei forti dolori… alcuni ragazzi mi hanno derisa… quando il mio ragazzo ha risposto al telefono non sono riuscita a dire altro se non che avevo bisogno dell’ambulanza”.

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Era senza forze, “mi sono accasciata a terra con il cellulare in mano… sono stata raggiunta da qualcuno che ha chiuso la chiamata e mi ha fatto alzare in piedi. Mi hanno riportata innanzi ad Angelo che era rimasto in disparte. Gli ho chiesto di chiamare un’ambulanza, ma lui ha risposto che non lo avrebbe fatto perché non voleva che fossero coinvolte le forze dell’ordine. Poco dopo se ne sono andati, Angelo mi ha aiutato a superare il buco dopodiché lo hanno attraversato anche di tutti gli altri”. Infine si è accasciata su una aiuola dove è stata soccorsa da due donne.

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2. VIOLENZA DI GRUPPO, UN ALTRO AVVOCATO RINUNCIA ALLA DIFESA A ENNA E CATANIA DUE NUOVE DENUNCE

Estratto dell’articolo di L. Sir. per il “Corriere della Sera”

 

Gli indizi della sua colpevolezza sono gravi e le esigenze cautelari ci sono tutte.

[…] Christian Maronia, uno dei sette ragazzi accusati dello stupro di Francesca (il nome è di fantasia), […] non potrà lasciare il carcere.

i post della ragazza stuprata a palermo su tik tok 1 i post della ragazza stuprata a palermo su tik tok 1

[…]

Intanto, dalla Sicilia arrivano altre due storie drammatiche: una 17enne ha denunciato di essere stata stuprata a Valguarnera, un piccolo paese dell’Ennese, mentre a Catania una adolescente avrebbe subito abusi da parte di un familiare per dieci anni. L’uomo, ieri, è stato arrestato.

 

In carcere si trovano anche tutti gli accusati dello stupro di Palermo. Segno che la linea difensiva del gruppo, che alle lacrime di pentimento alterna il classico «la ragazza era consenziente», non convince.

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[…] a tornare liberi, nelle prossime settimane, ci proveranno anche gli ultimi due indagati: Elio Arnao e Samuele La Grassa, i due 20enni che, intercettati, raccontavano le loro «prodezze» ridendo della vittima che, in stato confusionale, non riusciva neppure a reggersi in piedi durante gli abusi. Il tribunale dovrà decidere sulle loro richieste di scarcerazione. […]

 

3. L’AGGUATO POI LA FEROCIA DEI SOCIAL PALERMO, VITA SPEZZATA DI UNA RAGAZZA

Estrtto dell'articolo di Lara Sirignano per il "Corriere della Sera"

 

[…] Firmata la denuncia Francesca, che ha fatto nomi e cognomi di almeno tre dei responsabili degli abusi, viene accompagnata nel quartiere in cui vive con la zia dopo la morte della madre, l’Arenella, un ex borgo di pescatori sul mare di Palermo, lo stesso in cui abitano i suoi stupratori e le loro famiglie. In casa racconta tutto e sarà la zia ad aiutarla a trovare un legale. I primi arresti arrivano a poche ore dalla violenza. In cella finiscono in quattro. Qualche settimana dopo toccherà agli altri.

i ragazzi dello stupro di palermo i ragazzi dello stupro di palermo

Nel rione la voce si sparge in un attimo. E arrivano le intimidazioni. I familiari degli indagati la minacciano di morte. È lei a raccontarlo ai carabinieri che non la lasceranno mai più sola.

 

Il timore di ritorsioni, ma anche la volontà di allontanarla da un quartiere a rischio e da amicizie non sane, spinge gli inquirenti a consigliarle di trasferirsi in una casa-famiglia. Francesca, che in una struttura protetta ha vissuto anni dopo la morte della madre e l’abbandono da parte del padre, in principio accetta. E in comunità trascorre le prime settimane dopo lo stupro. Assistita da una psicologa, seguita dai responsabili del centro, in continuo contatto con i carabinieri con cui ha instaurato un rapporto che «mostra» sui social fotografandosi col cappellino dell’Arma. Un gesto che non piace alla sua più cara amica, la ragazza che la sera degli abusi l’ha lasciata sola con i sette e che si allontana da lei.

la vittima dello stupro di palermo si difende sui social la vittima dello stupro di palermo si difende sui social

 

«Non ha colpa, lasciatela stare», scrive la vittima tentando di difenderla dagli insulti della Rete che l’accusa di aver abbandonato l’amica nelle mani dei violentatori. Ed è sui social che in breve tempo riescono a scoprire l’identità della vittima che si sposta presto il caso di Francesca. In migliaia le si stringono attorno da tutta Italia.

 

Lei si sente più forte e decide di tornare nel quartiere. Le mancano gli amici e la sua casa. Ed è lì che prova a riprendere una vita normale. Esce con gli amici, pubblica le foto delle sue serate in riva al mare, canta su TikTok le canzoni che ama, risponde, a volte, ai tanti che le dimostrano affetto. Ma l’equilibrio della 19enne, che ha alle spalle abusi e una vita difficile, salta davanti alla ferocia del web che la critica per i video postati e arriva ad accusarla di aver provocato i suoi violentatori.

 

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Francesca risponde, sempre sui social che poi sono il suo mondo, con durezza e rivendicando il diritto di essere quel che vuole. Poi piomba nello sconforto. «Mi state uccidendo», scrive. Gli inquirenti hanno paura che possa fare un gesto estremo e tornano a proporle la comunità, unica chance per una nuova esistenza. Francesca accetta, prende le sue cose e va in una casa-famiglia. Da due giorni è lì. Lontana da Palermo, ma non dalla Rete. Dove continua a difendersi dalle critiche di chi dice che in fondo se l’è cercata.

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