E TANTI SALUTI A CUPERTINO - L’FBI AVREBBE TROVATO UN METODO PER VIOLARE L’IPHONE DEL TERRORISTA DI SAN BERNARDINO - LE CONSEGUENZE SAREBBERO PESANTI PER APPLE - FINO A 48H FA L’FBI DICEVA CHE “SOLO APPLE” POTEVA VIOLARE QUELL’IPHONE. MENTIVANO?

Cancellata l'udienza che era prevista al tribunale di Riverside in California. Se il metodo avesse successo, le autorità Usa non avrebbero più bisogno dell'azienda per recuperare i dati dello smartphone appartenuto a Syed Farook...

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fbi chiede ad apple di hackerare se stessa fbi chiede ad apple di hackerare se stessa

di Paolo Ottolina per “il Corriere della Sera”

 

Una svolta clamorosa nel caso giudiziario che da settimane oppone Apple ed Fbi. Quest'ultima ha dichiarato che avrebbe individuato un metodo per accedere all'iPhone appartenuto all'autore della strage di Sam Bernardino. Il DOJ (Dipartimento di giustizia, da cui dipende l'Fbi) ha chiesto e ottenuto dunque di cancellare l'udienza prevista al tribunale di Riverside (California) per le ore 13 (le 21 in Italia) di martedì 22 marzo. Questo ai fini di verificare se il modo per "bucare" l'iPhone 5C appartenuto a Syed Farook è realmente efficace.

 

tim cook tim cook

Si trattava di un'udienza molto attesa, alla quale - indirettamente - aveva fatto riferimento anche Tim Cook durante la presentazione dei nuovi prodotti Apple a Cupertino, un evento andato in scena il giorno prima di quello fissato per l'udienza.  In un documento presentato al tribunale di Riverside nella giornata di lunedì, il governo ha detto che "una terza parte ha dimostrato all'Fbi un possibile metodo per sbloccare l'iPhone di Farook.

 

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Una fase di test è richiesta per determinare se si tratta di un metodo che comprometta i dati del telefono. Se si dimostrasse praticabile, eliminerebbe la necessità di aiuto da parte di Apple". Non ci sono indicazioni sull'identità di chi ha fornito la nuova metodologia, ma il procuratore di Stato ha dichiarato che l'Fbi ha conosciuto questa possibilità solo domenica. Lunedì pomeriggio, poche ore dopo il keynote tenuto nel campus di Cupertino, il governo ha contattato Apple.

 

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Che cosa succederà ora? La mossa dell'Fbi può avere conseguenze di immagine pesanti per Apple, che nelle ultime settimane ha ribadito più volte l'inviolabità dei sistemi di crittazione dei suoi iPhone equipaggiati con il più recente sistema operativo iOS 9. Come in una partita a poker, da parte sua l'azienda chiede di vedere le carte in mano al governo. Attraverso uno dei legali, Apple ha dichiarato di non essere a conoscenza delle presunte tecniche utilizzate per sbloccare l'iPhone e si attende che gli Stati Uniti condividano le informazioni a disposizione se il caso dovesse proseguire. Fonti investigative si dichiarano "cautamente ottimistiche" sul funzionamento del sistema individuato per "bucare" l'iPhone di Farook.

 

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La mossa potrebbe trasformarsi in un boomerang per le stesse autorità statunitensi. Per oltre un mese i rappresentanti del governo hanno sostenuto che "solo Apple" aveva i mezzi tecnici per assistere le autorità nel caso di San Bernardino. A inizio marzo il direttore dell'Fbi James Comey ha ribadito in un'audizione ufficiale che solo Apple poteva garantire l'accesso a quello specifico iPhone.

 

Posizione, quella del "solo Apple", messa per iscritto non meno di 14 volte nelle richieste giudiziare. Poi, a meno di 48 ore dall'udienza, una misteriosa "fonte esterna" si presenta con la soluzione al problema. La spiegazione del governo è che la risonanza mondiale del ha smosso le acque e ha portato nuovi attori, evidentemente esperti nel campo della sicurezza elettronica e dell'hacking, a interessarsi alla vicenda.

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Un rappresentante dell'organizzazione non profit libertaria Aclu (American Civil Liberties Union), Alex Abdo, ha dichiarato: "Questa uscita dell'Fbi ci dice che non sono in grado di maneggiare la tecnologia oppure che non ci dicevano tutta la verità quando affermavano che solo Apple poteva violare il telefono. Entrambe le ipotesi sono sconcertanti".

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