Biagio Chiariello per "www.fanpage.it"
Una telecamera trovata vicino allo scheletro di un escursionista russo potrebbe portare alla svolta decisiva per spiegare la sua morte misteriosa. Ne sono convinti gli investigatori dopo che i resti di Ivan Klyucharev, 30 anni, sono stati trovati ammanettati ad un albero nei boschi a 80 miglia da Mosca, a quasi due anni di distanza dalla scomparsi.
Accanto allo scheletro sarebbero stati rinvenuti anche cinque paia di manette, tre catene metalliche e sei lucchetti. Stando a quanto emerso dalla cronaca locale, l’ipotesi principale è che Ivan stesse tentando un trucco alla “Harry Houdini“, ovvero che si fosse incatenato con l’intento di riprendere il momento in cui si sarebbe liberato.
Tuttavia non si esclude la pista del gioco erotico andato male o dell’omicidio – con la scena del crimine poi ritoccata per depistare gli inquirenti e far propendere per l’incidente – ma le due ipotesi al momento sembrano meno probabili. Al fine di scoprire la causa della morte del giovane, gli investigatori stanno analizzando la scheda di memoria della video camera e quella de pc ritrovati sul luogo.
Secondo quanto riferisce il Daily Mail, una parte del corpo di Klyucharev – probabilmente la sua mano sinistra – era ammanettata a una catena che era assicurata attorno a un albero. Il residente locale Eduard Karpov ha scoperto la macabra scena a Shatura, quasi due anni dopo l'ultima volta in cui l'escursionista era stato visto, nel maggio 2017. “Ho visto prima il cranio – ancora coperto da una felpa – il suo scheletro era coperto di foglie” ha detto.
Discutendo del caso, il comitato investigativo russo ha spiegato: "Era nella lista delle persone scomparse. È stato stabilito che l'uomo era membro di una comunità che praticava abilità di sopravvivenza in condizioni estreme. L'analisi forense è stata ordinata per stabilire l'esatta causa della morte”.
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