Estratto dell’articolo di Luciano Cerasa per “il Fatto Quotidiano”
Esiste uno Stato in cui la popolazione è composta da soli immigrati e dove non vi è mai nato un bambino, perché quando capita si partorisce all' estero. Di conseguenza lo ius soli, anche volendo, non avrebbe materia di applicazione. La cittadinanza viene accordata o revocata a discrezione dal capo dello Stato.
Anzi, se sei figlio di un cittadino, al compimento dei 18 anni di età regredisci a residente e ti danno il permesso di soggiorno. Di clandestini neanche a parlarne, i muri costruiti intorno ai confini sono così alti e ben sorvegliati da scoraggiare chiunque. E poi, anche se riuscissero a scavalcare, le guardie di frontiera, tra le più efficienti del mondo, li individuerebbero in pochi minuti e li riaccompagnerebbero subito all' accesso più vicino. Altro che Trump.
[…] Per chi non lo avesse capito stiamo parlando della Città del Vaticano […] Regolato originariamente dai patti Lateranensi del 1929, il diritto di cittadinanza vaticano è stato riammodernato […] nel 2011.
Secondo la legge […] sono cittadini vaticani prima di tutto i cardinali che risiedono nel comune di Roma e dentro le mura leonine. Godono della cittadinanza anche i laici o i prelati che si sono stabiliti nel territorio vaticano per ragioni di dignità, carica, ufficio o impiego, ma sempre autorizzati dal pontefice.
Possono acquistare e conservare la cittadinanza su autorizzazione anche il coniuge, i figli e i fratelli di un cittadino vaticano purché siano conviventi. Diventano automaticamente concittadini del Papa a tutti gli effetti e accantonano la loro cittadinanza originale […] anche le 109 guardie svizzere accasermate nella Casa Santa Marta.
Il diritto ad avere la carta d' identità con le chiavi di San Pietro si perde invece per i cardinali quando si trasferiscono altrove, per i diplomatici, per il personale e i prelati residenti quando cessano dalla carica o dal servizio in ragione dei quali si aveva acquistato la cittadinanza vaticana. […]