TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUI TOPI D’APPARTAMENTO - IN QUALI GIORNI E ORARI I LADRI COLPISCONO, LE REGIONI PIÙ COLPITE DAI FURTI IN CASA (CHE COMUNQUE SONO IN CALO COSTANTE DAL 2014) – LE TECNICHE PIU’ USATE E LA NAZIONALITA’ DI PROVENIENZA DEI MALVIVENTI - A TORINO L’INCIDENZA DEI FURTI È SUPERIORE DEL 18% RISPETTO ALLA MEDIA NAZIONALE…- VIDEO

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Domenico Affinito e Milena Gabanelli per www.corriere.it

 

 

ladri in casa ladri in casa

Le famiglie italiane che hanno avuto la sfortuna di ricevere la visita di un topo d’appartamento nel 2017 sono state lo 0,755%: 195.824. Il furto in casa è uno dei reati più odiosi ed è tra quelli che fanno reclamare a gran voce maggiore sicurezza. Ma tra l’emotività e la realtà ci sono i numeri: i furti in casa sono in calo costante dal 2014, meno 8,5% negli ultimi due anni, meno 23,5% fra il 2014 e il 2017.

 

Merito di allarmi, inferriate e porte blindate, ma anche dell’attività di prevenzione delle forze dell’ordine che, da qualche anno a questa parte, hanno nella statistica una valida alleata. L’analisi di dati e flussi si tramuta in prevenzione e, quindi, in minore incidenza dei reati. E così la percentuale delle famiglie che hanno ricevuto una «visita» è scesa dallo 0,991% del 2014 allo 0,755% del 2017. A dirlo i dati consolidati del ministero degli Interni.

 

Le regioni più colpite

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Scorrendo i dati si nota subito che quello del furto in casa è un fenomeno concentrato principalmente al Nord: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Toscana le Regioni più colpite. Sicilia, Sardegna e Calabria quelle più «tranquille». La capitale italiana dei furti è Pisa con 789 casi nel 2017 (l’1,7% delle famiglie), seguita da Modena (1,6%). Le realtà più tranquille Cosenza (0,1%) e Nuoro (0,05%). Per le grandi realtà metropolitane meglio Roma (0,5% delle famiglie) di Milano (0,96%).

 

 

Le «abitudini» dei topi d’appartamento

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I ladri adottano comportamenti diversi a seconda della città in cui operano. A Verona, dove l’incidenza dei furti è sotto la media nazionale, si ruba più nelle zone periferiche popolate che in centro: Borgo Trento, Borgo Roma e Borgo Milano le zone più colpite. Venerdì e sabato, dalle 14 alle 20, il periodo preferito. A Torino, dove l’incidenza dei furti è superiore del 18% rispetto alla media nazionale, i mesi più caldi sono marzo, luglio, agosto e dicembre. A settembre, invece, i ladri sono ancora in vacanza. Venerdì e sabato i giorni preferiti, mentre è la domenica il giorno con meno furti. I quartieri più colpiti sono il centro, Barriera di Milano, San Donato e il Lungo Po.

 

A Milano, 28esima città d’Italia per furti in appartamento con un’incidenza di quasi il 30% superiore alla media nazionale, i topi di appartamento entrano in azione il pomeriggio tra le 16 e le 20 con il 23,63% dei furti e la notte dalle 24 alle 8 con il 25,66%. Negli anni le abitudini dei ladri meneghini non sono cambiate di molto: anche nel 2012 agivano soprattutto tra le 15 e le 21, ma si aggiungeva come fascia prediletta quella delle 9/12.

ladri in casa ladri in casa

 

È cambiata, invece, la mappa delle zone più colpite: nel 2012 erano Città Studi, Buenos Aires e XXII Marzo. Oggi è uscita XXII marzo e sono entrate Lambrate e Forlanini. È variata anche la distribuzione nei mesi. Sette anni fa gli episodi si concentravano soprattutto nei mesi invernali, con il picco a dicembre. Oggi è il contrario, da gennaio a luglio la media è costante con circa il 10% dei casi. Poi cala e dicembre è il mese più tranquillo dell’anno.

 

 

A Milano, dove lo studio analitico dei furti è più avanzato, si hanno anche i dati sulle modalità. Nel 7% dei casi l’accesso dei ladri è avvenuto senza effrazione: i milanesi si sono semplicemente dimenticati la porta aperta. Nel 20% sono entrati dalla finestra, e nel 67% dalla porta d’ingresso forzata. Il piano più colpito non è quello a livello strada o rialzato (15,71%), ma il primo, con il 21,7% dei casi. Il secondo piano concentra invece il 13,11% delle «visite».

 

Le tecniche più usate

LADRI IN CASA1 LADRI IN CASA1

L’effrazione della porta d’ingresso avviene con danno, nei casi di porta non blindata, ed è il campo d’azione di nomadi, romeni e italiani. Ma i veri professionisti sono i serraturieri moldavi, albanesi e georgiani che riescono a entrare superando quasi qualsiasi serratura senza lasciare traccia. Lo fanno con la tecnica del «lock picking» per le serrature a doppia mappa (bloccando il meccanismo con un tensore e inserendo la cosiddetta chiave bulgara, una chiave «morbida» che prende la forma interna della serratura), o con la nuova tecnica del «key bumping» per le serrature più moderne (usando un chiave passepartout limata che viene inserita nella serratura e picchiettata con il martello).

 

 In entrambi i casi si tratta di un «lavoro» di pochi minuti. I sudamericani, più piccoli e leggeri, preferiscono invece arrampicarsi lungo le facciate ed entrare dalla finestra o dal balcone. C’è poi una nicchia di ladri italiani specializzati nell’apertura delle serrature elettroniche e nella disattivazione di allarmi. Questi ultimi, però, prendono di mira soprattutto gli esercizi commerciali e le abitazioni di prestigio.

 

 

Da dove arrivano i ladri

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A livello nazionale negli ultimi tre anni è aumentata la percentuale di ladri italiani. Stando ai dati del Viminale, tra denunce a piede libero e arresti, i nostri connazionali sono passati dal 45% del 2015 al 52% del 2017. Seguono albanesi, romeni, georgiani, marocchini, serbi, montenegrini e croati. Quello dei furti in appartamento sembra, comunque, essere un fenomeno ad appannaggio dei delinquenti europei: nel 2017 il 62,4% di quelli denunciati o arrestati proveniva di Paesi dell’Unione Europea. Dato confermato da Milano, l’unica ad aver fornito la specifica informazione a Dataroom, dove nel 2018 i comunitari arrestati sono stati il 61% e quelli indagati il 65%. Seguiti da georgiani, albanesi e cileni.

 

 

Lo studio dei dati porta risultati (Milano)

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Il monitoraggio e l’analisi dei dati serve ad arginare e a prevenire. A Milano hanno iniziato nel 2012, e in 6 anni il calo dei furti in casa è stato del 22,55%. A Verona in un solo anno, dal 2017 al 2018, è stato di oltre il 22% (da 990 a 770) e a Torino, nello stesso periodo, è stato dell’11,12% (da 3.958 a 3.518). E tutto questo senza che ci fosse la nuova legittima difesa. Va detto che anche i ladri hanno cambiato «organizzazione». Quello solitario è sempre più raro, mentre crescono le squadre di ladri e questo agevola il lavoro degli investigatori, perché quando ne hai catturato uno, hai più facilmente sgominato l’intera banda.

 

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