UCCI UCCI, E’ SEMPRE NEI GUAI ‘STO RICUCCI - L’EX “FURBETTO DEL QUARTIERINO” È A GIUDIZIO PER UNA MAXI TRUFFA DA DUE MILIONI DI EURO CON L’EX COMMERCIALISTA LUIGI GARGIUOLO - I DUE SONO ENTRATI NEL COMPUTER DEL LIQUIDATORE DELLA LORO SOCIETÀ, RICOVERATO PER CADUTA SUGLI SCI, E FALSIFICANDO LA SUA FIRMA HANNO MODIFICATO LE CIFRE DELLA PROCEDURA DI CONCORDATO PREVENTIVO, POI INVIATA TRAMITE LA PEC AZIENDALE - LA RETTIFICA

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1. IL LIQUIDATORE È RICOVERATO PER CADUTA SUGLI SCI, RICUCCI GLI RUBA LE PASSWORD: MAXI TRUFFA DA DUE MILIONI DI EURO

Estratto dell’articolo di Giulia Moretti per www.repubblica.it

 

RICUCCI RICUCCI

Hanno rubato le password di un computer, falsificato una firma e messo in atto una truffa da quasi due milioni di euro. Protagonisti del raggiro, orchestrato fra gennaio e maggio 2016, sarebbero stati l’imprenditore romano Stefano Ricucci e l’ex commercialista Luigi Gargiulo.

 

Ricucci, noto per il suo ruolo nello scandalo finanziario dei “furbetti del quartierino”, avrebbe messo in piedi l’operazione insieme all’amico approfittando del fatto che il liquidatore della loro società andata fallita era in ospedale a causa di una caduta sugli sci. I due sono entrati nel computer della società e, falsificando la sua firma, hanno modificato le cifre della procedura di concordato preventivo, poi inviata tramite la pec aziendale.

 

[…] la Magiste Real Estate Property di Ricucci avrebbe dovuto versare un milione e 600 mila euro alla Trader srl ma i due secondo la procura avrebbero approfittato di un ricovero del liquidatore per rubargli la password e falsificare la firma sua e dell’amministratore unico.

stefano ricucci stefano ricucci

 

Così hanno trasformato fittiziamente il credito in 600 mila. Le firme sono state falsificate anche quattro mesi dopo, nell’atto di cessione stipulato sempre tra la Magiste Real Estate Property e la Trader srl, trasformando il credito da 220 mila euro a 100 mila. Gargiulo e Ricucci hanno così truffato oltre un milione e 800 mila euro e per questo sono adesso a processo.

 

[…] Nel 2006 Ricucci era stato, insieme a Gianpiero Fiorani, al centro dello scandalo finanziario per la scalata alla Banca Bnl, al gruppo editoriale Rcs e ad Antonveneta. […] Dieci anni dopo, nel 2016, l’imprenditore era stato arrestato, insieme a Mirko Coppola, per un giro di false fatturazioni […]

STEFANO RICUCCI STEFANO RICUCCI

 

 

 

2. RETTIFICA

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Egregio Signor Direttore,

scriviamo la presente in nome e per conto del nostro assistito, il Signor Stefano Ricucci, in relazione all’articolo pubblicato sul giornale online, di cui all’oggetto, in data 18.10.2023.

All’interno dell’articolo vengono esposti fatti e circostanze errati e fuorvianti per il lettore.

Sicuramente corrisponde al vero che il Signor Ricucci è imputato in un procedimento penale pendente avanti alla A. G. di Roma, purtuttavia è inaccettabile dover leggere le numerosissime circostanze inesatte indicate dal giornalista nel menzionato articolo.

 

Già leggendo il titolo dell’articolo, ove si parla di maxi-truffa da diversi milioni di euro, si può apprezzare l’estrema superficialità con cui è stata affrontata la questione da parte del giornalista, atteso che laddove avesse acquisito maggiori informazioni, avrebbe appreso che le cessioni di crediti di cui si parla nel capo di imputazione altro non erano se non un acconto sul maggior credito vantato dalla società Trader S.r.l. alla società MREP S.r.l. (come si chiarirà più avanti), talché tutta l’operazione era volta unicamente a regolare i rapporti fra le società coinvolte che, per altro, erano tutte riconducibili al Signor Ricucci.

 

1) Innanzitutto, il Signor Luigi Gargiulo è deceduto diversi anni fa (gennaio 2019), sicché farne menzione nell’articolo in questione, quando non è nemmeno imputato nel predetto processo, costituisce una plateale Vostra disinformazione, oltre che lesione dell’onore del defunto Signor Gargiulo.

 

Di poi, si evidenza come nessuna sottrazione e/o furto di password, con conseguente accesso al computer del Liquidatore, è mai stato posto in essere.

Invero, Luigi Gargiulo era il Direttore Amministrativo di tutte le società del Gruppo, ivi incluse la Magiste Real Estate S.p.A. (MRE) e la Magiste Real Estate Property S.r.l. (MREP).

 

Con tale qualità, il Signor Gargiulo aveva accesso – ex lege – a tutte le informazioni amministrative, oltre che ai dati sensibili, delle società.

Per altro, a conforto di ciò, v’è che nessuna contestazione di accesso abusivo al sistema informatico è stata elevata dall’Ufficio di Procura nei confronti del Signor Ricucci e del Signor Gargiulo.

 

2) Un secondo, gravissimo, errore evincibile dall’articolo in questione, attiene alla ipotizzata declaratoria di fallimento della MREP S.r.l.

Si afferma nell’articolo che il Signor Ricucci “...avrebbe messo in piedi l’operazione insieme all’amico approfittando del fatto che il liquidatore della loro società andata fallita...”

L’informazione è del tutto errata, atteso che la predetta società non è mai stata dichiarata fallita, essendo unicamente stata sottoposta, per un periodo, a liquidazione volontaria, poi revocata dopo la cessazione dell’incarico del liquidatore Dott. Cioni nel luglio 2017.

Ancora.

 

3) Altrettanto grave è l’asserto per cui il Signor Ricucci, insieme al Signor Gargiulo, avrebbe “modificato le cifre della procedura di concordato preventivo”.

Al netto del fatto che la MREP S.r.l., come detto, non era in concordato preventivo bensì in liquidazione volontaria, gli scriventi si domandano come sia mai possibile alterare cifre ed importi di una procedura giudiziale che, notoriamente, è posta sotto il controllo dell’A. G. e dei professionisti da questa incaricati.

 

4) E’ falso l’asserto per cui “...la Magiste Real Estate Property di Ricucci avrebbe dovuto versare un milione e 600 mila euro alla Trader srl...” (altra società riconducibile al Signor Ricucci). Invero, era la Trader S.r.l. ad avere acquistato il credito chirografario cedutole dalla MREP S.r.l. Senza considerare, poi, che le società vantavano reciproche partite di debiti e crediti, del tutto ignorate dall’articolo in questione.

 

Tuttavia, quand’anche si volesse sostenere che una delle due società avesse subito un pregiudizio economico, non può trascurarsi il fatto che le medesime società erano riconducibili al Signor Ricucci, sicché dovrebbe sostenersi che costui ha “truffato se stesso”.

 

L’asserto, si converrà, lascia quanto più perplessi, al punto da consentire agevolmente di apprezzare la profonda erroneità del titolo dell’articolo, laddove si assume che le condotte del Signor Ricucci integrerebbero una truffa milionaria.

 

Per altro, la cessione del credito da MREP a Trader costituiva, invero, un acconto sul maggior credito vantato da quest’ultima nei confronti della prima. Nessuna maxi-truffa è, dunque, ravvisabile.

 

5) Da ultimo, senza volere entrare nel merito e nel dettaglio della vicenda che verrà chiarita in Tribunale, dinanzi ad un Giudice, si ritiene doveroso rappresentare che nessuna delle società coinvolte nei fatti ascritti al Signor Ricucci ha ricevuto pregiudizi di qualsivoglia natura dalle strategie attuate da costui.

 

Al contrario, risulta documentalmente provato che grazie alle iniziative finanziarie poste in essere dal nostro assistito, tutte le società al medesimo riconducibili sono tornate in bonis, ivi inclusa la holding Magiste International S.A., ossia l’unica società del gruppo ad essere stata dichiarata fallita.

 

Per inciso, proprio con riferimento a tale ultima società, mette conto evidenziare che anche la Magiste International S.A. è tornata in bonis, con conseguente assoluzione, nel gennaio 2018, del Signor Ricucci dal delitto di bancarotta fraudolenta a lui all’epoca ascritto, perché il fatto non sussiste.

 

Analogo epilogo ha avuto la Magiste Real Estate S.p.A., sottoposta a concordato preventivo, anch’esso definitivamente e positivamente concluso con l’integrale pagamento dei creditori privilegiati e chirografari.

 

Identica sorte, infine, è spettata alla Magiste Real Estate Property S.r.l. (di cui all’odierno procedimento penale), atteso che la messa in liquidazione è cessata in senso favorevole da oltre sei anni e, per altro, la medesima società è tutt’ora operativa (sotto altra denominazione) con un attivo patrimoniale di non poco momento.

 

***

Alla luce di quanto sopra esposto è evidente come quanto riportato nell’articolo in oggetto sia del tutto errato e fuorviante per il lettore, risultando gli asserti ivi formulati totalmente infondati e gravemente lesivi dell'immagine del nostro assistito.

 

Pertanto, con la presente, si chiede la rettifica delle notizie riportate, per aver attribuito atti lesivi della dignità del nostro assistito e contrari a verità, con la stessa evidenza e modalità del servizio articolo e con la chiara ammissione dell'errore commesso.

 

La presente costituisce anche messa in mora in caso di inadempimento.

La presente costituisce altresì formale diffida dal fornire false informazioni sul conto del Signor Stefano Ricucci, nonché in relazione all’attività dal medesimo espletata nel passato o nel presente, nell’ambito degli approfondimenti giornalistici che verranno effettuati da questa testata giornalistica.

Distinti saluti.

Avv. Maurizio Canfora

Avv. Massimo Biffa

 

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