VEDO NERO – UN UOMO DI COLORE SI DENUDA DAVANTI A DUE DONNE A TORINO E TENTA DI METTERE LORO LE MANI ADDOSSO – VANNO NEL PANICO, URLANO E CHIAMANO IL 112 MA NON ARRIVA NESSUNO – IN PIEMONTE PIÙ DELLA METÀ DELLE RICHIESTE DI INTERVENTO NON VIENE GIRATA AI SOCCORSI. LORO SONO RIUSCITE A SCAPPARE, MA POTEVA FINIRE MOLTO MALE…

-

Condividi questo articolo


Lodovico Poletto per www.lastampa.it

 

profugo nudo a conetta profugo nudo a conetta

Due donne hanno rischiato di essere violentate in pieno centro. E il 112 non ha inviato nessuno. Questa è un’altra storia che arricchisce il curriculum dei racconti sul funzionamento non proprio impeccabile del numero unico dell’emergenza varato più di un anno fa dalla Regione Piemonte. Questa è una storia terribile, finita casualmente bene. Sennò a quest’ora si potrebbe parlare di ben altro. Di stupro.

 

La vicenda è semplice ed è raccontata in una denuncia che le due hanno già presentato. Stanno tornando a casa a piedi, sono le due passate, in via Calandra all’angolo con via San Massimo. È centro, a tutti gli effetti. È zona di movida. Di ragazzi e ragazze che vanno a piedi.

GAZZELLA 112 GAZZELLA 112

 

Ecco l’altra notte le due donne vengono avvicinate da un uomo. Dicono di colore. Si denuda davanti a loro. Cerca di mettere le loro le mani addosso. Le donne - una 44enne di Cuneo e una 43enne di Bari residente a Torino - reagiscono.

 

E intanto chiamano il 112. Ovvero il numero unico dell’emergenza. Urlano di essere state aggredite. Sono ovviamente confuse. Hanno paura. Per quasi un minuto rispondono alle domande dell’operatore che vuole capire di più. Che domanda dettagli. Loro, invece, vogliono subito una volante della polizia o una gazzella dei carabinieri.

 

IMMIGRATO NUDO GAMBIA IMMIGRATO NUDO GAMBIA

Niente da fare ancora domande. Fino a che le due staccano la chiamata e intanto stanno già scappando via. E le forze dell’ordine? Non intervengono. Non per cattiva volontà ma perché non vengono avvisate. 

 

Una serie di guai 

 

Poteva finire male. Non c’è dubbio. E l’episodio va ad arricchire l’aneddottica dei guai del 112. Dopo il caso del’operaio annegato nel sottopasso di Rivarolo perchè - incolpevoli - i pompieri sono arrivati dopo 40 minuti.

morto annegato nel sottopasso 9 morto annegato nel sottopasso 9

 

Dopo altre segnalazioni e denunce da parte dei sindacati di polizia e dei vigili del fuoco e degli infermieri che lamentano disservizi. In un report presentato a inizio luglio si analizzavano le richieste di intervento registrate dal primo gennaio 2018 ai primi giorni di luglio. Il totale delle chiamate sfiorava quota sei milioni. Con una media mensile superiore a 900 mila telefonate.

 

I mancati interventi 

morto annegato nel sottopasso 7 morto annegato nel sottopasso 7

 

Quello che dovrebbe far riflettere, o almeno questa è la lettura che danno i delegati, è il numero delle richieste di intervento che, di fatto, non vengono girate ai soccorsi. Sono, in tutto, il 53,63 per cento: più della metà.

 

Un disastro secondo i sindacati. Che da tempo chiedono che il modello sia rivisto. Che gli operatori siano professionisti dei soccorsi, ovvero personale sanitario, ma anche delle forze dell’ordine e dei pompieri. Proprio il 115 un anno fa diceva che spesso i vigili del fuoco vengono allertati per ultimi, andando a spiegare che chi ha raccolto la chiamata non ha valutato bene le necessità. E di conseguenza ha ritardato il soccorso. Mettendo a rischio la vita delle persone.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…