LA VERITA’, VI PREGO, SUL PRESUNTO STUPRO ALLA STAZIONE DELLA CIRCUMVESUVIANA - IL CASO DEL SECONDO SCARCERATO, I RAGAZZI PARLANO DI RAPPORTI CONSENZIENTI - LA DONNA ABUSATA: “SE AVESSI SAPUTO TUTTO QUESTO, NON AVREI DENUNCIATO” - IL REFERTO MEDICO HA CONFERMATO LA PRESENZA SUL CORPO DELLA VITTIMA DI SEGNI DI UNO STATO “POST-TRAUMATICO”, “COMPATIBILE CON LA VIOLENZA SESSUALE” – LA RABBIA DI DI MAIO: “VERGOGNA” - L' ASSOCIAZIONE DEI MAGISTRATI REPLICA: “PAROLE INACCETTABILI, MOTIVAZIONI NON ANCORA NOTE”

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Viviana Lanza per "il Messaggero"

 

presunto stupro circumvesuviana presunto stupro circumvesuviana

La decisione dei giudici è arrivata dopo una lunga camera di consiglio, il provvedimento è stato eseguito quando era già notte. Antonio Cozzolino, diciannove anni, uno dei ragazzi coinvolti nell' inchiesta sulla violenza in un ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano, ha così potuto lasciare il carcere. Accolta l' istanza dell' avvocato Antonio De Santis: i giudici hanno annullato la misura cautelare che da quasi tre settimane teneva in cella il giovane per la violenza sessuale denunciata da una studentessa di Portici.

 

Nei giorni scorsi anche un amico di Cozzolino, Alessandro Sbrescia, il diciottenne difeso dagli avvocati Edoardo Izzo e Giuseppina Rendina, era stato rimesso in libertà. Ed entrambe le scarcerazioni hanno suscitato, come più immediata e diffusa reazione dell' opinione pubblica, un grande stupore lasciando aperto un interrogativo: perché? Per conoscere il ragionamento dei giudici bisognerà attendere il deposito delle motivazioni. La posizione di Cozzolino è stata valutata dai giudici della settima sezione del Tribunale del Riesame (presidente Antonio Pepe, a latere i giudici Vito Maria Giorgio Purcaro e Sabrina Calabrese). Dinanzi al Riesame, accusa e difesa hanno sostenuto le proprie tesi e gran parte del confronto giudiziario si è basato sull' esistenza dei gravi indizi e sul dato relativo alla volontà della vittima: i tre ragazzi hanno parlato di rapporti consenzienti, la studentessa invece di violenza dopo essere entrata in ascensore con quei ragazzi (due li conosceva già), invitata ad andare insieme a fumare.

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LE INDAGINI Il caso non è ancora chiuso. A giorni sarà valutata la posizione di Antonio Borrelli che, difeso dall' avvocato Massimo Natale, è il terzo dei giovani coinvolti in questa brutta storia. Intanto proseguono le indagini di polizia e procura per chiarire una serie di aspetti che farebbero da contorno allo stupro denunciato. E su telefoni cellulari e testimonianze sono in corso accertamenti. La ricostruzione dei fatti si basa inoltre sui video delle telecamere di videosorveglianza presenti all' interno della stazione della Circum, che hanno ripreso i quattro giovani in momenti immediatamente precedenti e successivi a quanto accaduto fra le quattro pareti dell' ascensore. Il gip, firmando gli arresti, aveva ritenuto credibile il racconto della ventiquattrenne, che è assistita dall' avvocato Maurizio Capozzo.

NAPOLI - RAGAZZA STUPRATA NELLA CIRCUMVESUVIANA NAPOLI - RAGAZZA STUPRATA NELLA CIRCUMVESUVIANA

 

Il referto medico ha confermato la presenza sul corpo della vittima di segni di uno stato «post-traumatico», «compatibile con la violenza sessuale». Chi ha assistito la ragazza subito dopo i fatti ha raccontato le sue lacrime e lo stato di choc.

 

Attraverso il suo legale, l' avvocato Maurizio Capozzo, la giovane di Portici ha espresso tutto il suo dolore: «Se avessi saputo tutto questo non avrei denunciato. Sono stata interrogata per ore dalla polizia, dai magistrati e dagli psicologi. Ho cercato di dare il massimo contributo, e a che è servito? Sono delusa e amareggiata, soprattutto perché non riesco a comprendere come sia possibile prendere una decisione del genere, che mi fa solo pensare che non sono stata creduta nel mio racconto».

presunto stupro circumvesuviana presunto stupro circumvesuviana

 

LE REAZIONI Al post apparso sul profilo Facebook del vicepremier Luigi Di Maio che ha usato il termine «vergogna» a proposito della decisione del Riesame, la giunta distrettuale di Napoli dell' Associazione nazionale magistrati ha prontamente replicato. «Ribadiamo con forza che la decisione del Tribunale del Riesame non può essere presentata come una conferma dell' assunto secondo cui la magistratura è responsabile, per un suo immotivato atteggiamento buonista, del verificarsi di gravi episodi di criminalità. In questo modo si finisce per lanciare un anatema non contro la magistratura, ma contro la stessa idea di giustizia». «Additare la magistratura come responsabile dei mali della società - si legge nella nota - significa commettere un imperdonabile misfatto, quello di manipolare la realtà».

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