Da corriere.it
Addio a «padrino» e «madrina». Il vescovo di Sulmona, Michele Fusco, ha cancellato le loro figure da alcuni sacramenti. Con un decreto emesso giovedì 16 luglio, e in vigore per tre anni, dal prossimo primo agosto, il vescovo ha abolito la presenza di padrini e madrine nei sacramenti del battesimo e della cresima o confermazione.
Nella premessa del decreto «ad experimentum», Fusco precisa come la «Chiesa è chiamata sempre a confrontarsi con il mutare dei contesti socio-culturali in cui è inserita e a considerare il continuo cambiamento che tali contesti portano in sé». Le loro figure — precisa — sono spesso scelte «con criteri e finalità diverse (parentela, amicizia, interesse), senza considerare lo specifico ruolo che il padrino o la madrina è chiamato a svolgere ovvero trasmettere la fede che deve vivere in prima persona per poi poterla testimoniare».
«Inoltre - prosegue il decreto - le situazioni familiari complesse di tante persone proposte per assolvere questo compito rendono la questione ancor più delicata». Il decreto ricorda che, a proposito di padrini e madrine, il Codice di diritto canonico «indica la possibilità della loro presenza, non l’obbligatorietà», precisando le qualità richieste a padrini e madrine, «una vita conforme alla fede».
Principio ribadito anche da una nota della Conferenza episcopale italiana del 2003. Il decreto, ha precisato, è frutto di «un percorso di confronto e dialogo, condiviso con sacerdoti, catechisti e laici impegnati nelle comunità parrocchiali».