VIA DA “QUEER” - ADDIO A SAN FRANCISCO, UN TEMPO MECCA DI GAY, OUTSIDER E FREAK, OGGI INVASA DAI RAGAZZINI DEL TECH E DAI CERCATORI D’ORO CHE INSEGUONO IL SOGNO DI MARK ZUCKERBERG

E’ diventata un resort urbano esclusivo, senza varietà culturale, dove i vicini si ignorano l’un l’altro e risultano indistinguibili. Gli affitti sono balzati alle stelle, gli esercizi commerciali aprono all’insegna del conformismo, tutto è volto all’opulenza della cultura pop. Il mercato libero sta dettando l’identità di questa comunità, dove il denaro viene prima di tutto...

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vecchio gay bar di san francisco vecchio gay bar di san francisco

S.E. Smith per “Daily Dot”

 

Ogni giorno adolescenti di tutto il mondo arrivano a San Francisco in cerca di una vita migliore. Molti sono “outsider” insoddisfatti della propria città che sperano di creare una nuova comunità in un luogo famoso per i suoi coloriti e originali abitanti e per la capacità di non giudicare gli altri.

 

san franscisco invasa dalla generazione tech san franscisco invasa dalla generazione tech

Non stiamo parlando della gioventù “queer” ma di ragazzini ventenni della Silicon Valley che inseguono il sogno di Mark Zuckerberg. Trasferirsi a San Francisco un tempo significava vivere in un posto dove ogni identità veniva abbracciata e non perseguitata. E’ stato il bastione della cultura “queer” anche prima degli anni Settanta, quando la zona di Castro divenne epicentro della crescente comunità gay. Oggi tutto è cambiato. Qui si viene per trovare l’oro della Bay Area, si viene per diventare ricchi e tutto appare più omogeneo.

san francisco queer nation san francisco queer nation san francisco san francisco

 

Come scrive Charles Hurbert in “The Bold Italic” c’è divisione fra i vecchi e i nuovi valori della città. E’ diventata un resort urbano esclusivo, senza varietà culturale, dove i vicini si ignorano l’un l’altro e risultano indistinguibili. Gli affitti sono balzati alle stelle, gli esercizi commerciali aprono all’insegna del conformismo, tutto è volto all’opulenza della cultura pop. Il mercato libero sta dettando l’identità di questa comunità, dove il denaro viene prima di tutto. E dire che la magia di San Francisco era proprio la giustapposizione di povero e ricco, commerciale e residenziale, conformista e non ortodosso.

 

i giovani del tech i giovani del tech

L’industria del tech sta contribuendo largamente a creare la disparità finanziaria fra gli abitanti. Cambiano le strade, cambiano gli edifici, che si alzano e si moltiplicano in condomini. Castro un tempo era la Mecca gay per eccellenza e oggi è una qualsiasi via commerciale. Migliaia di “queer” se ne sono andati, non è più la terra promessa. E’ troppo caro vivere a San Francisco, diventata più costosa di Manhattan, e il numero di sfrattati e senza casa, anche nella comunità LGBT, è in aumento.

adolescenti sviluppatori di start up adolescenti sviluppatori di start up

 

I proprietari preferiscono i ricchi impiegati del tech e gli sviluppatori delle start up. I nuovi arrivati sono giovanissimi, spesso non hanno nemmeno l’età per bere alcolici e per votare, ma sono anche eccezionalmente creativi, entusiasti, e possono vivere in condizioni che un adulto troverebbe inospitali. Condividono uffici e appartamenti, e talvolta la loro paga non è sufficiente a reggere il tenore di San Francisco, quindi si uniscono alla fila  presso le strutture di assistenza per i senzatetto.

queer nation a san francisco queer nation a san francisco

 

Il problema non sono loro. Il problema è che la città offriva illimitate possibilità a chiunque ed ora è un posto per pochi. Il problema è che un tempo qui veniva gente che cercava una comunità, non la fortuna economica. 

 

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