Alessandra Muglia per il "Corriere della Sera"
Prima è arrivata la previsione choc del ministro della Salute: «Alla fine dell'inverno in Germania saranno quasi tutti vaccinati, guariti o morti» ha ammonito Jens Spahn di fronte all'avanzata feroce della quarta ondata.
Poche ore dopo è stata Angela Merkel, in carica per l'ordinaria amministrazione, a ribadire tutta la sua inquietudine sull'inadeguatezza delle misure attuali, decise giovedì scorso, con la politica divisa sul da farsi nel mezzo di un cambio di governo: «Non sono sufficienti - ha detto la cancelliera davanti al presidio della Cdu -. Siamo in una situazione drammatica, che supererà tutto quello che abbiamo avuto finora». Fosca previsione.
La Germania ha deciso di limitare gran parte della vita pubblica solo ai vaccinati o ai guariti nelle aree dove ci sono ospedali in sofferenza; in generale l'accesso ai mezzi pubblici e ai luoghi di lavoro è consentito solo a chi è vaccinato, guarito o in possesso di un tampone. Si esclude la chiusura di scuole e negozi, contando su un'accelerata sulle dosi: Spahn vorrebbe immunizzare oltre 27 milioni di tedeschi entro Natale. Ma secondo Merkel né queste misure né una più rapida diffusione dei vaccini (che peraltro ancora languono sotto il 70%, scivolando giù fino al 60% in molte regioni dell'Est) basterebbero a far riprendere il Paese grande malato d'Europa.
I dati record sul contagio (con un'incidenza settimanale salita a 386,5 su 100 mila abitanti) e l'allarme delle terapie intensive delineano il «dramma» che Merkel evoca da settimane. Ad aggravare la situazione il fatto che questa quarta ondata è affrontata in Germania con 4 mila posti in meno nelle terapie intensive: molto personale para medico si è licenziato o ha ridotto l'orario di lavoro, sfinito.
La cancelliera ha invitato i 16 Länder, cui spetta la competenza primaria in materia di salute, a prendere provvedimenti drastici. I governatori hanno già accettato la sua proposta di aumentare le restrizioni in base ai ricoveri: sopra 3 nuove ospedalizzazioni settimanali per 100 mila abitanti, entra in vigore in ogni Land la regola che consente l'ingresso a manifestazioni, eventi al coperto e locali pubblici soltanto a vaccinati e guariti.
Sopra quota 6 su 100 mila invece verrà richiesto in più anche un test negativo. Diversi Länder stanno già stringendo: la Baviera ha annunciato il lockdown per i non vaccinati e anche Berlino sta valutando un irrigidimento delle misure per escludere i non immunizzati dalla vita pubblica.
marcia contro le restrizioni anti coroanvirus a berlino 34
Mentre da più parti si chiedono misure più severe e i politici iniziano a discutere sulla necessità della vaccinazione obbligatoria, il ministro Spahn, sotto attacco da giorni per la gestione dell'emergenza, è al centro di nuove polemiche. Innanzitutto per la comunicazione infelice fatta sul terzo richiamo: molti cittadini dovranno accettare di incrociare i farmaci e farsi somministrare Moderna pur avendo avuto due dosi di BioNTech-Pfizer, ha annunciato Spahn, a causa della necessità di razionare le dosi prodotte dalla casa tedesca alleata con il colosso americano. Comunicazione dalle modalità «disastrose», le hanno bollate medici e politici, fra cui l'alleato della Csu Markus Soeder.
angela merkel e il lancio della monetina a fontana di trevi jens spahn 3