Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per "la Repubblica"
DONALD TRUMP SU BLOOMBERG BUSINESSWEEK
L’Europa deve prepararsi ad una nuova guerra dei dazi commerciali con gli Usa, se Trump tornerà alla Casa Bianca. Lo ha annunciato lui stesso in un lunga intervista con Bloomberg Businessweek […].
Nell’intervista, l’ex capo della Casa Bianca ha lasciato davvero poco all’immaginazione: «L’Unione Europea suona così bella. Molti di noi vengono da là. Amiamo la Scozia e la Germania. Amiamo tutti quei posti. Ma una volta che vai oltre questo, ci trattano violentemente. Non prendono le nostre macchine. Noi compriamo le loro auto a milioni.
Non prendono i nostri prodotti agricoli. Molto poco. Noi li compriamo.
Non prendono quasi nulla. Abbiamo un deficit con loro di oltre 200 miliardi di dollari».
La domanda riguardava il suo piano di imporre dazi a tappeto del 10% su tutte le importazioni che arrivano negli Usa, Cina a parte, dove minaccia di salire al 60%. E ciò anche contro i paesi alleati.
A questo proposito, Trump ha ricordato una conversazione avuta con la ex cancelliera tedesca: «Ho detto ad Angela Merkel: ‘Angela, quante Ford o quante Chevrolet ci sono in questo momento nel centro di Monaco?’ Trump imita un accento tedesco: ‘Oh, non credo molte’. Che ne dici di nessuna? E quante Mercedes- Benz, BMW e Volkswagen abbiamo? No, ci trattano molto male.
Ma stavo cambiando tutto ciò, e questa cultura. La stavo cambiando ». E poi ancora: «Nessuno sapeva quanto l’Europa si fosse approfittata di noi. Abbiamo costruito le loro forze armate con i soldi che ci hanno preso. Ma tutto stava cambiando. Stava cambiando velocemente ».
La minaccia quindi è quella di tornare verso questa direzione, ossia la guerra dei dazi inziata dopo il difficile negoziato con l’allora presidente della Commissione Juncker, considerato da Donald una bestia nera: loro l’acciaio e l’alluminio; gli europei le moto Harley Davidson di Milwaukee o il bourbon del Tennessee; loro gli Airbus, gli europei i Boeing. E così via.
Trump intende farlo non solo perché accusa l’Europa di imbrogliare gli Usa, ma anche perché accarezza l’idea di imitare il predecessore di fine Ottocento William McKinley e usare i profitti dei dazi allo scopo di finanziare lo Stato, eliminando o riducendo fortemente le tasse. Secondo Forbes è impossibile, perché il fisco americano raccoglie 3 trilioni di dollari all’anno e gli Usa importano beni per 3 trilioni, quindi ci vorrebbero dazi del 100%.
Comunque le nuove tariffe proposte da Trump, secondo il Peterson Institute, costerebbero 1.700 dollari all’anno ad una famiglia della classe media, mentre la Tax Foundation avverte che ridurrebbero il Pil dello 0,8% e l’occupazione di 684.000 posti.
COPERTINA DI BLOOMBERG BUSINESSWEEK CON DONALD TRUMP
Ma allora come mai gli americani lo votano? Perché non hanno idea di questi numeri, però amano il rumore che fa la minaccia delle guerre commerciali.
L’intervista va nella direzione dell’isolazionismo anche su altri temi di politica estera, dalla difesa dell’Ucraina a quella di Taiwan. Su questi punti Vance è in perfetta sintonia con Trump, o forse si spinge anche oltre, tanto che secondo il sito Politico “i falchi della sicurezza nel Partito repubblicano sono terrorizzati” dalla scelta del senatore dell’Ohio come vice. In passato, ad esempio, ha dichiarato che «il destino dell’Ucraina non mi interessa minimamente, in qualunque direzione vada ». [...]
merkel conte trump DONALD TRUMP SU BLOOMBERG BUSINESSWEEK trump
il meme di donald trump su jd vance
DONALD TRUMP E JD VANCE trump VANCE convention repubblicana DONALD TRUMP TRA I SUOI FIGLI E JD VANCE donald trump applaude il discorso di jd vance