AFRIKA KORPS AGAIN! LE TRUPPE TEDESCHE TORNANO IN AFRICA A SETTANT'ANNI DA EL ALAMEIN PER AIUTARE I FRANCESI IN UN'AZIONE MILITARE CONGIUNTA

In crisi di consensi in patria l'infojato Hollande cerca il riscatto in politica estera intervenendo con i soldati nel Mali e nella Repubblica Centrafricana - Al suo fianco la Culona che non vede l'ora di schierare il redivivo Afrika Korps in una missione di pace...

Condividi questo articolo


Andrea Tarquini per "la Repubblica"

L'Afrika Korps è pronto a rinascere, ma sotto un segno opposto a quello di Rommel: in nome dell'Europa, delle sue missioni di pace e dei suoi interessi nel continente nero. E soprattutto, in nome dell'imperativo strategico di Angela Merkel: sostenere la Francia con un grande gesto simbolico.

THOMAS DE MAZIERE MINISTRO TEDESCO DELLA DIFESA IN MALITHOMAS DE MAZIERE MINISTRO TEDESCO DELLA DIFESA IN MALI

Anche in armi, tanto più dopo la promessa svolta riformista in politica economica da parte di François Hollande. Soldati tedeschi e aerei da trasporto Transall della Luftwaffe potrebbero entrare in azione nelle prossime settimane o mesi nel Mali e nella Repubblica centroafricana, i due paesi subsahariani dove Parigi finora ha affrontato da sola guerriglie e terrorismi integralisti.

SOLDATI TEDESCHISOLDATI TEDESCHI

«L'Europa non può lasciare la Francia sola in Africa», ha detto ieri il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier. E nel pomeriggio ha avuto un primo consulto telefonico col capo della diplomazia francese Laurent Fabius, che incontrerà martedì. «Gli interessi dell'Europa intera - ha aggiunto - sono in gioco quando nell'Africa nera e subsahariana agiscono le minacce di instabilità, terrorismo e deportazioni».

SOLDATI TEDESCHI IN MALISOLDATI TEDESCHI IN MALI

Lo svolta era stata preannunciata da uno scoop della Sueddeutsche Zeitung, confermato in sostanza dal ministro. Sarà la prima missione militare comune a due di Berlino e Parigi, e in assoluto il primo intervento tedesco in Africa dopo che la "Volpe del deserto" incassò da Montgomery la disfatta di El Alamein.

I piani per accogliere le richieste francesi sono stati illustrati in circolo ristretto prima dal capo di Stato maggiore interforze generale Volker Wieker, poi in modo più preciso dal capo di stato maggiore della Bundeswehr e responsabile delle forze di pronto intervento Hans-Werner Fritz. Un segnale politico di Angela Merkel, vitale per l'Eliseo in un momento difficile su più fronti, dalla svolta moderata in economia, al caso di Julie Gayet, fino alle difficoltà militari appunto in Africa.

Credo, ha detto il generale Fritz, «che l'Africa, e soprattutto l'Africa del Nord e centrale, ci darà da fare nei prossimi anni». Prossimi anni, o piuttosto prossimi giorni: il piano prevede di mobilitare la brigata congiunta franco-tedesca, impiegandola per la prima volta in un'azione militare congiunta, esterna all'Europa. La situazione in Mali, ha aggiunto il numero uno della Bundeswehr, «davvero non appare stabilizzata», e le forze armate tedesche «continueranno a dare il loro contributo per consolidare gli equilibri attuali».

MERKEL TRA I SOLDATIMERKEL TRA I SOLDATI

Un eufemismo, per annunciare in realtà, sottolinea la Sueddeutsche, un impegno militare di ben altra natura rispetto agli aiuti all'addestramento e alla logistica delle forze governative locali. Duramente criticata da Parigi e Londra per il suo disimpegno totale nella guerra contro Gheddafi, Angela Merkel ha voluto cambiare strada.

SOLDATI TEDESCHI IN MALISOLDATI TEDESCHI IN MALI

L'Afrika Korps franco-tedesco e anti-integralisti farà uscire Parigi dal carattere finora solitario delle sue missioni. Le decisioni potrebbero essere adottate già oggi a livello europeo a Bruxelles, poi confermate nel dettaglio il 19 febbraio prossimo dal Consiglio di difesa bilaterale franco-tedesco.

SOLDATI TEDESCHI IN MALISOLDATI TEDESCHI IN MALI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIE DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?