GLI AMERICANI CI VANNO PIANO – BIDEN PROMETTE ARMI E AIUTI A ISRAELE, MA DA WASHINGTON SONO MOLTO CAUTI SULL'ATTACCO DI HAMAS: “NON CI SONO PROVE SUL LEGAME CON TEHERAN”. È UNA STRONZATA SBUGIARDATA DIRETTAMENTE DA TEHERAN, CHE  HA ELOGIATO PUBBLICAMENTE I TERRORISTI PALESTINESI, "RIVENDICANDO" LE LORO OPERAZIONI  – GLI AYATOLLAH VOGLIONO MINARE IL PROCESSO DIPLOMATICO DEGLI ACCORDI DI ABRAMO, OVVERO LA NORMALIZZAZIONE DEI RAPPORTI TRA GERUSALEMME E L’ARABIA SAUDITA, SU CUI INVECE WASHINGTON CONTINUA A PREMERE NONOSTANTE TUTTO…

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'USA CONTINUANO A PREMERE PER NORMALIZZAZIONE RIAD-ISRAELE'

joe biden bibi netanyahu joe biden bibi netanyahu

(ANSA) - Gli Stati Uniti continuano a premere per una normalizzazione dei rapporti fra Arabia Saudita e Israele. Mentre Israele prepara l'offensiva a Gaza, l'amministrazione Biden ha riaffermato il suo impegno a una potenziale normalizzazione dei rapporti nel corso di una serie di telefonate durante il fine settimane con i sauditi e gli israeliani, con i quali si è augurato che le discussioni possano continuare. Lo riporta il New York Times, secondo il quale Riad al momento avrebbe adottato una posizione di attesa.

 

USA CERCANO DI CAPIRE SE C'È LEGAME FRA IRAN E ATTACCO ISRAELE

attacchi di israele a gaza attacchi di israele a gaza

(ANSA) - L'amministrazione americana sta ancora cercando di determinare il legame fra l'Iran e l'attacco di Hamas in Israele. Lo riporta Cnn citando alcune fonti, che ricordano la lunga storia di Teheran nell'aiutare Hamas. Al momento comunque non ci sono ancora prove che leghino l'Iran all'attacco e non c'è intelligence che leghi direttamente Teheran e Hamas per l'attacco.

 

FRA LE VITTIME ANCHE AMERICANI BIDEN MANDA ARMI E PORTAEREI

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

Washington invia il gruppo navale della USS Ford nel Mediterraneo orientale. È il segno tangibile del sostegno "incrollabile" degli Stati Uniti ad Israele dopo i raid di Hamas. È il segretario della Difesa Lloyd Austin ad annunciare gli spostamenti della flotta statunitense pochi minuti dopo la seconda telefonata in 24 ore fra Biden e Benjamin Netanyahu.

 

attacchi di israele a gaza attacchi di israele a gaza

 

Al premier, il leader Usa ha detto che «ulteriori aiuti sono in arrivi e altri giungeranno nei prossimi giorni». I due hanno fatto il punto sulla tela diplomatica che gli Stati Uniti stanno tessendo e discusso degli ostaggi presi da Hamas, fra cui ci sono «intere famiglie, anziani e bambini».

 

In mano ai miliziani ci sono anche «diversi americani» (almeno 3), ha confermato il segretario di Stato Antony Blinken. Ieri pomeriggio si è anche riunito il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Riunione a porte chiuse convocata dalla presidenza brasiliana. Gilad Erdan, ambasciatore israeliano, poco prima del vertice ha accusato Hamas di perpetrare «crimini contro l'umanità» e promesso che l'organizzazione «sarà distrutta». Gli ha replicato l'inviato dell'Anp: «Il diritto di difendersi equivale a licenza di uccidere».

joe biden bibi netanyahu joe biden bibi netanyahu

 

La USS Ford è la flotta più moderna dell'arsenale marino statunitense. Con la portaerei andranno verso le coste israeliane anche quattro cacciatorpedinieri e un incrociatore lanciamissili. Austin ha quindi aggiunto che la dotazione in supporto a Israele prevede caccia F15, F16 e F35 e aerei da attacco al suolo A10. Fondamentali infine le munizioni che saranno a disposizione già nei prossimi giorni.

 

[…] Washington tiene – racconta un alto funzionario della Casa Bianca – l'attenzione sul ruolo dell'Iran e dei suoi "proxy". Al momento, si evidenzia, non ci sono elementi per ritenere direttamente coinvolta Teheran. Si tiene monitorato il confine nord dove opera Hezbollah. C'è poi la questione della normalizzazione dei rapporti fra Gerusalemme e Riad.

 

attacchi di israele a gaza. attacchi di israele a gaza.

Blinken ha detto che si andrà avanti su questa strada e che la soluzione dei due Stati è svincolata dal grande disegno strategico. Un nodo che si deve sciogliere a Washington è quello del Congresso. Senza Speaker in carica alla Camera, non possono essere vagliati nuovi aiuti militari. […]

 

L’IRAN NON SI NASCONDE. SUA LA REGIA

Estratto dell’articolo di Roberto Fabbri per “il Giornale”

 

Nonostante le cautele degli americani («Stiamo cercando di valutare il ruolo dell’Iran in questa guerra»), una serie di indizi sta lì a dimostrare che quella cominciata all’alba di sabato da Hamas è una guerra per procura dell’Iran contro Israele. A Teheran non fanno niente per nasconderlo: anzi, i vertici della Repubblica Islamica elogiano pubblicamente gli autori delle stragi di civili israeliani.

 

JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU

Lo ha fatto, in prima persona, lo stesso presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Ebrahim Raisi, assicurando con una telefonata al capo di Hamas Ismail Haniyeh (da tempo rifugiato in Qatar) «il sostegno alla resistenza e al popolo palestinese e l’apprezzamento per ciò che stanno facendo i mujaheddin di Hamas». Teheran insomma attribuisce l’intera responsabilità «al regime sionista e ai suoi sostenitori», parla di «sostegno all’autodifesa della nazione palestinese» e soprattutto invita «i governi musulmani a unirsi nel sostenere la nazione palestinese».

 

Quest’ultimo è il passaggio fondamentale del messaggio di Teheran: perché l’obiettivo dell’Iran è l’uccisione in culla dell’intesa tra l’Arabia Saudita e Israele, che coronerebbe la svolta di pace in Medio Oriente avviata con i Patti di Abramo, che hanno sancito sotto l’egida americana l’avvio di normali relazioni tra lo Stato ebraico e gli Emirati Arabi, il Bahrein, il Marocco e il Sudan.

 

attacco di israele a gaza attacco di israele a gaza

Scatenando una guerra tra palestinesi e Israele, gli iraniani contano di portare dalla loro parte le opinioni pubbliche musulmane e di mettere politicamente in difficoltà le dirigenze dei Paesi «traditori», a cominciare da Riad. Ma nemmeno Hamas si nasconde: non solo Haniyeh ha assicurato Raisi che la battaglia è appena iniziata e si concluderà con una solida vittoria, ma un suo portavoce, Ghazi Hamad, ha detto «con orgoglio che abbiamo ricevuto il diretto sostegno dell’Iran». […]

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