AMERICANI PREOCCUPATISSIMI: VUOI VEDERE CHE GLI ITALIANI CACCIANO VIA MONTI? – SE LA STAMPA USA è TERRORIZZATA DA UNA VITTORIA DEL PICCHIATELLO DI ARCORE, OBAMA SA BENE CHE UNA VITTORIA DEL PUZZONE NON è POSSIBILE E TEME INVECE I “COMUNISTI” CAMUSSO E VENDOLA DEL PD – LO SCANDALO MPS ARRIVA IN ORARIO PER IL VOTO, E NAPOLITANO CORRE A WASHINGTON…

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Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

L' Italia torna ad essere un motivo di preoccupazione, se non di allarme, negli Stati Uniti. Per ora sui media, in maniera pubblica, ma forse anche dietro le quinte della politica ufficiale. Questo mentre la Casa Bianca conferma che il 15 febbraio il presidente Obama riceverà Giorgio Napolitano.

Monti ObamaMonti Obama

Ieri il Washington Post ha pubblicato un editoriale intitolato così: «L'elogio del Duce da parte di Berlusconi richiede una condanna». Il pezzo critica le dichiarazioni su Mussolini dell'ex premier, definito «buffonesco», ma poi aggiunge: «È stata un'altra dimostrazione, se era necessaria, che il cinismo e la corruzione politica di Berlusconi sono senza confini.

STRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONISTRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONI

Il successo di queste tattiche sarebbe una terribile notizia per l'Italia, che sotto il primo ministro Monti ha fatto molto nell'ultimo anno per aggiustare la sua economia, e prevenire un disastroso default o il collasso dell'euro. Berlusconi sta facendo campagna contro queste riforme dure, ma criticamente necessarie; se lui o il suo partito tornasse in carica, la crisi economica del Paese - e quella dell'Europa - potrebbe riapparire velocemente».

Il Christian Science Monitor, invece, ha dedicato un lungo articolo alla vicenda del Monte dei Paschi di Siena, inquadrandola però subito in chiave elettorale: «Uno scandalo che ha colpito la banca più antica del mondo sta emergendo come elemento potenzialmente capace di cambiare le votazioni nazionali in Italia, minacciando di trascinare in basso il partito avanti nei sondaggi, e dare una spinta critica al tentativo di Silvio Berlusconi di tornare in carica».

vendola bersani vignettavendola bersani vignetta

Il Wall Street Journal si è tenuto più sul lato tecnico, illustrando come il governo sta cercando di combattere l'evasione fiscale, colpendo chi si rifugia nei paradisi esteri. Anche qui, però, l'Italia viene dipinta come un Paese che conserva seri problemi di bilancio, in buona parte perché molte persone non pagano le tasse.

Chi fa le campagne elettorali di professione potrebbe sfruttare questi commenti come ingerenze, ma i media che li pubblicano hanno una tradizione moderata e basano il loro giornalismo soprattutto sui fatti. L'amministrazione americana naturalmente non fa commenti pubblici sulle elezioni, ed è naturale l'interesse che ha per la stabilità di un alleato decisivo per la tenuta dell'economia globale.

SUSANNA CAMUSSOSUSANNA CAMUSSO

In passato lo stesso ambasciatore Thorne ha espresso la fiducia che gli italiani sapranno scegliere una classe politica capace di proseguire le riforme necessarie. Il fatto che Obama abbia lavorato bene con Monti non è un mistero, ma quello che preme a Washington è che l'Italia continui a camminare sulla strada dei comportamenti fiscali responsabili con cui ha evitato il collasso della nostra economia e dell'euro, e delle riforme che finalmente ci potrebbero spingere verso una crescita solida e duratura. Questi sviluppi positivi per il Paese, al di là dei singoli nomi, richiedono un governo stabile e determinato a proseguire la politica virtuosa.

GIORGIO NAPOLITANO E OBAMAGIORGIO NAPOLITANO E OBAMA

In questo quadro, ieri la Casa Bianca ha confermato il nuovo appuntamento fra i due capi di Stato. «Venerdì 15 febbraio - si legge nella nota di Washington - il presidente Obama ospiterà il presidente italiano Giorgio Napolitano nello Studio Ovale. Il presidente Napolitano presto concluderà il suo mandato, dopo una lunga e distinta carriera al servizio dell'Italia, uno stretto alleato e Paese amico degli Stati Uniti». Obama in passato aveva elogiato la determinazione del capo del Quirinale nel difendere la stabilità di Roma e dell'euro, e «non vede l'ora di accoglierlo, per tributargli un saluto di commiato e per rafforzare i già forti e duraturi legami tra i due Paesi».

 

 

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