Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
[…] Le simpatie nei confronti del paese guidato da Volodymyr Zelensky sono in netto calo a favore di un atteggiamento più equidistante o comunque non a favore dell’uno o dell’altro contendente. E rimane confermato, invece, un giudizio negativo rispetto all’opportunità di inviare armi all’Ucraina.
[…] Una fotografia che fornisce anche dati interessanti da leggere in chiave di politica interna. Soprattutto alla luce della recente visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Kiev […]. Proprio rispetto all’invio di armi (visto con favore dal 34% degli italiani rispetto al 45% di contrari), infatti, gli elettori del partito della premier sono in maggioranza (47% a 39%) contrari. Nella coalizione di centrodestra, ancor più ostili a nuovi aiuti sono i cittadini che votano Lega (55% a 32%), mentre i favorevoli prevalgono solo tra i sostenitori di Forza Italia (51% a 40%).
giorgia meloni e volodymyr zelensky a kiev
Per contro, spicca il favore all’invio di armi degli elettori del Pd (52% a 36%) e di quelli di Azione-Iv (55% a 33%). Il Movimento 5 Stelle vede confermata la sua linea ostile dai suoi votanti (contrari il 54% rispetto al 30% favorevole). Con questi numeri, forse è più chiaro il crescente raffreddamento della Lega nei confronti degli aiuti, mentre la premier sta «sfidando» parte dei suoi elettori e sarà interessante capire se ne pagherà un prezzo.
«Gli italiani confermano di essere preoccupati (tra molto e abbastanza sono il 79%) per il perdurare del conflitto — spiega Nando Pagnoncelli, direttore di Ipsos — Lo sono soprattutto per le sue ricadute economiche (il 49%) più che per le conseguenze umanitarie (14%)». E sta crescendo anche il timore che la guerra possa «degenerare in un conflitto mondiale».
SONDAGGIO SULLA GUERRA IN UCRAINA - 24 FEBBRAIO 2023 - CORRIERE DELLA SERA
[…] Si conferma che la bilancia pende nettamente a favore dell’Ucraina (47% rispetto al 7% per la Russia), ma i consensi sono scesi di dieci punti in un anno. «In compenso — osserva Pagnoncelli — è cresciuta la quota (dal 38% al 46%) di quelli che non si schierano con nessuna delle due parti». Forse è anche per questo che con il passare dei mesi è scesa la percentuale degli italiani favorevoli alle sanzioni alla Russia (erano il 55% nel marzo 2022, sono il 46% oggi, mentre i contrari sono passati dal 31% al 38%). Infine, c’è il dato relativo all’invio delle armi. Prevalevano i contrari un anno fa (47% contro il 33%) e lo stesso succede oggi (45% a 34%) con fluttuazioni minime nell’arco di un anno.
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