APOCALYPSE ITALIA - IL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA PUBBLICA IL REQUIEM ALLA PENISOLA: “L’ITALIA È NELL’ABISSO: IL PIL CALERÀ DEL 2,4% NEL 2012, -0,3% NEL 2013” - LA PRESSIONE FISCALE REALE SCHIZZA AL 55%, IL BENESSERE DEGLI ITALIANI È SCESO DEL 10% IN 6 ANNI DI CRISI, PERSI 1,5 MLN DI POSTI DI LAVORO - I CONTI PUBBLICI MIGLIORANO, MA ADDIO PAREGGIO DI BILANCIO - CALANO INVESTIMENTI E CONSUMI - “TORNARE ALLA LIRA SAREBBE LA PIÙ COLOSSALE PATRIMONIALE DELLA STORIA”…

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1 - CONFINDUSTRIA: ABISSO PIL, -2,4% 2012, -0,3% 2013
(ANSA) - "Siamo nell'abisso", sottolinea il capoeconomista di Confindustria, Luca Paolazzi, illustrando le stime di via dell'Astronomia sul Pil tagliate rispetto alle precedenti previsioni: per il 2012 al -2,4% (dal -1,6%); per il 2013 al -0,3% (dal +0,6%). La recessione è "più intensa", la ripresa è ora attesa "dalla seconda metà del 2013".

confindustriaconfindustria

2 - NIENTE PAREGGIO BILANCIO 2013, -1,6%
(ANSA) - I conti pubblici migliorano "vistosamente", ma "si allontana il pareggio di bilancio", secondo il Centro studi di Confindustria. Il deficit pubblico nel 2013 sarà a -1,6% del Pil e non di -0,1% come prospettato a dicembre. Nel 2012 si assesterà invece a -2,6%, in peggioramento di 1,1 punti a causa della crisi.

3 - CONFINDUSTRIA: PRESSIONE REALE FISCO SCHIZZA A 54,6% 2013
(ANSA) - La pressione fiscale effettiva , depurata dal sommerso, "schizzerà al 54,6%" nel 2013 dal 54,2% del 2012, secondo il Centro studi Confindustria. E' al 51,1% nel 2011. Continua la corsa anche della pressione apparente, dal 42,5% del 2011 al 45,1% del 2012 fino al 45,4% del 2013. Le entrate fiscali sono "in forte accelerazione", +5,2% quest'anno, per poi rallentare al +2,6% nel 2013.

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4 - -10% BENESSERE ITALIANI IN SEI ANNI DI CRISI
(ANSA) - "A sei anni dall'inizio della crisi, nel 2013 l'Italia si troverà con un livello di benessere, misurato in Pil pro-capite, del 10% inferiore alla media 2007". Lo stima il centro studi di Confindustria, calcolando che è un calo "pari quasi a 2.500 euro in meno (prezzi costanti dal 2005)". Per gli economisti di via dell'astronomia è "una perdita difficilmente recuperabile in assenza di riforme incisive che riportino il Paese su un sentiero di crescita superiore al 2% annuo come è alla sua portata".

5 - 1,5 MLN POSTI LAVORO PERSI A FINE 2013
(ANSA) - Il 2013 si chiuderà con un milione e 482mila posti di lavoro in meno dal 2008, inizio crisi (in termini di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno):era -1 milione e 276mila a inizio 2012. La disoccupazione salirà al 10,9% a fine 2012 e toccherà il record del 12,4% nel quarto trimestre 2013 (13,5% con la Cig). Lo stima Confindustria.

LUCA PAOLAZZILUCA PAOLAZZI

6 - CRISI COME GUERRA, COLPITE PARTI VITALI
(ANSA) - Anche "se non siamo in guerra" i "danni economici fin qui provocati dalla crisi sono equivalenti a quelli di un conflitto e a essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia", rileva il centro studi di Confindustria. Colpite le parti "da cui dipende il futuro del Paese".

7 - CONFINDUSTRIA: LE PREVISIONI PER L'ITALIA
(ANSA) - Queste le previsioni per l'Italia del centro studi di Confindustria, che oggi ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita, ed in aumento il tasso di disoccupazione, mentre crollano i consumi delle famiglia, sottolineando che il Paese è "precipitato dentro una grave recessione". Le precedenti previsioni, tra parentesi, sono dello scorso dicembre 2012 2013 Pil -2,4% (-1,6%) -0,3% (+0,6%) Consumi famiglie -2,8% (-1%) -0,8% (+0,4%) Occupazione totale Ula -1,4% (-0,6%) -0,5% (-0,2%) Tasso disoccupazione 10,4% (8,6%) 11,8% (9%) Prezzi al consumo 3,1% (2,2%) 2,6% (2,1%) Saldo primario in percentuale del Pil 3,1 (4) 4,3 (5,5) Indebitamento P.a. in percentuale del Pil 2,6 (1,5) 1,6 (0,1) Debito della P.a in percentuale del Pil 125,7 (121,3) 125,8 (118)

CORRADO PASSERA E MARIO MONTICORRADO PASSERA E MARIO MONTI

8 - LIBERARE ITALIA DAL PIOMBO DELLA BUROCRAZIA
(ANSA) - "Liberare l'Italia dal piombo della burocrazia è la via maestra per riportare il Paese su un alto sentiero di sviluppo", rileva il centro studi di Confindustria. Secondo le stime degli economisti di via dell'Astronomia "una diminuzione dell'1% dell'inefficienza della pubblica amministrazione è associata ad un incremento dello 0,9% del livello del Pil pro-capite e di 0,2 punti percentuali della quota dei dipendenti in imprese a partecipazione estera sul totale dell'occupazione privata non agricola".

Per Confindustria "la rivoluzione del modo di operare della pubblica amministrazione è vitale per il rilancio dell'economia e per il percorso riformista del Paese. La sua inefficienza - sottolinea il Csc - pervade ogni ambito sociale ed economico". Crea "un grave ostacolo al benessere dei cittadini e allo sviluppo delle imprese, scoraggia gli investimenti italiani e dall'estero, pone l'Italia agli ultimi posti in quasi ogni graduatoria internazionale di competitività e allontana i talenti".

VITTORIO GRILLIVITTORIO GRILLI

9 - INVESTIMENTI CROLLANO,IN CALO CONSUMI FAMIGLIE
(ANSA) - "Gli investimenti crollano dell'8% nel 2012 e perdono un altro 0,2% nel 2013". E' tra le stime del centro studi di Confindustria riviste in negativo rispetto alle precedenti previsioni, dello scorso dicembre. Anche "i consumi delle famiglie diminuiscono nettamente" (-2,8% 2012, -0,8% 2013) conseguenza della fiducia al minimo storico, dell'ulteriore riduzione del reddito reale disponibile, della restrizione dei prestiti e dell'aumento del risparmio precauzionale"

10 - NESSUN PAESE USCIRA' DA AREA EURO - RITORNO ALLA LIRA SAREBBE COME LA PIU' COLOSSALE PATRIMONIALE
(ANSA) - "Il centro studi di Confindustria, contrariamente all'opinione di molti analisti ed allo scetticismo della maggioranza degli investitori, assegna ancora una elevata probabilità al rapido rilancio dell'unione monetaria ed esclude l'uscita di qualunque Paese dall'eurozona, evento che innescherebbe incontrollabili reazioni a catena di natura economia e geopolitica". Per l'Italia, un ritorno alla lira, avvertono gli economisti di via dell'Astronomia, "si tradurrebbe per gli italiani nella più colossale patrimoniale mai varata, sia per gli effetti diretti sul valore delle attività delle famiglie e del loro reddito sia perché davvero le ricchezze private verrebbero inevitabilmente sottoposte a una radicale tosatura".

 

 

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