L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - A ROMA, GOFFREDO BETTINI È TORNATO A FARE IL KINGMAKER DEL PD, SIGLANDO LA TREGUA CON CALTAGIRONE - SI PREPARANO A PRESENTARE UN CANDIDATO SINDACO IN TANDEM TRA DEMOCRATICI E UDC - LUI PROPONE GASBARRA, CALTARICCONE ALFIO MARCHINI, CHE POTREBBE ANCHE FINIRE ALL’ACEA - MOLTI VOGLIONO LA CANDIDATURA DELLO STESSO BETTINI…

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Barbara Palombelli per "Il Foglio"

GOFFREDO BETTINIGOFFREDO BETTINI FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Ogni anno, ai primi di novembre, un gruppo di amici festeggia - in un itinerario che va di casa in casa - il compleanno di Goffredo Bettini. Dopo tanti incontri e tanti semplicissimi pranzetti, questo novembre è molto diverso dagli ultimi. Gli anni di Goffredino, come lo chiamiamo noi, sono diventati 60. L'estate scorsa ha perso il fratello amatissimo, Filippo, e si è precipitato dalla Thailandia per essere vicino alla mamma, al fratello grande Luan, alla sorella piccola Fabia. Una famiglia, un clan, una cerchia allargata a un centinaio di persone: la politica e i sentimenti non sono mai separabili, dalle sue parti.

Questo compleanno - per lui - è dunque un appuntamento cruciale. Dopo la catastrofe della destra al governo, in regione, in Campidoglio, tutto è precipitato. Nel tris di poltrone che dovranno essere rinnovate nel corso dei prossimi mesi, il Pd avrà un ruolo decisivo. E Bettini è tornato, dopo tre anni di diete di politica (e di cibo), a essere il "kingmaker" di una volta. L'uscita di Renata Polverini e la candidatura di Nicola Zingaretti per il Lazio hanno aperto la campagna per il comune con un certo anticipo.

Gasbarra intervistatoGasbarra intervistato ALFIO MARCHINI PREMIATO A UN TORNEO DI POLO DALLA REGINA ELISABETTAALFIO MARCHINI PREMIATO A UN TORNEO DI POLO DALLA REGINA ELISABETTA

Un sindaco ex o post comunista non è immaginabile, con Zingaretti dato per vincente alla regione. E allora Bettini sonda, interroga, ascolta. Intanto, ha siglato una tregua con Franco Caltagirone, imprenditore ed editore molto attivo in queste settimane. L'8 sarà presentato il nuovo Messaggero e qualcuno dice che "Calta" parlerà in questa occasione anche di politica. Nel gioco di scacchi che precede le primarie del Pd di gennaio prossimo, i nomi vengono pesati uno per uno (ma non è detto che siano i nomi giusti).

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Bettini candida il segretario regionale Enrico Gasbarra, cattolico, ex presidente della provincia, ma potrebbe accettare l'invito di Calta a unire in una lista civica nomi trasversali - fra Udc e Pd - guidati da un esponente della società civile. L'ingegnere editore avrebbe offerto la disponibilità di Alfio Marchini - famiglia comunista, cattolico vicino all'Opus Dei, ragazzone amato dalla città - ma i più maliziosi pensano che lo sponsor alla fine vorrebbe Marchini all'Acea e inizi la trattativa dall'alto per poi scendere verso gli affari.

Paola Severino e Anna Maria CancellieriPaola Severino e Anna Maria Cancellieri

I due registi potrebbero trovare un'intesa anche su nomi forti al femminile: Annamaria Cancellieri (l'osservatrice rivendica la scoperta della prefetta fin dai suoi esordi a Bologna, ndr) o Paola Severino. Siglato il patto (che era saltato nel corso dell'endorsement del Messaggero per Alemanno), i nomi verranno... La soluzione ideale - nel momentaneo vuoto che si è creato - sarebbe una discesa in campo, finalmente in prima persona, proprio di Goffredino.

gianni alemannogianni alemanno

Chi meglio di lui? Alla sua festa sono previsti Veltroni e D'Alema, Gianni Letta e Rutelli, Calta e gli altri costruttori romani. Chi potrebbe garantire davvero che - in caso di tripletta vincente - il Pd allarghi le maglie del potere tanto alla sinistra di Smeriglio quanto ai centristi di Casini? In molti gli stanno chiedendo quell'atto di coraggio, quella esibizione di ambizione, quel salto che il nostro amico non ha mai voluto fare.

Quando qualcuno fa girare il suo nome, qualche losco figuro della peggiore destra dei bassifondi inizia a far girare chiacchiere e finti dossier (ne so qualcosa, su di me continuano ancora antiche perfidie e volgari insinuazioni, nonostante sentenze definitive di condanna per calunnia).

Lui, che dai Parioli si è ritirato a vivere in una piccola casa in affitto vicino all'università - da aristocratico ha venduto i beni di famiglia per fare politica in modo libero e indipendente - dice di voler lavorare ancora per gli altri, per la buona affermazione della classe dirigente che ha allevato. Forse, però, uno spiraglio questa volta c'è.

 

 

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