ASPETTANDO MATTARELLA/2 – NEL 2015 IL QUIRINALE CI COSTERÀ CINQUE VOLTE DI PIÙ DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI – CONTINUANO AD AUMENTARE LE SPESE PER LA TENUTA DI CASTELPORZIANO

Il bilancio di previsione del Colle prevede spese per 224 milioni nel 2015, con un risparmio irrisorio rispetto all’anno scorso: 100 mila euro. In crescita le spese per collaborazioni esterne, per le macchine e per l’assicurazione di Castelporziano…

Condividi questo articolo


Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

Nell’ultimo anno risparmi praticamente inesistenti. E ancora un elenco molto corposo di voci di spesa che tra il 2014 e il 2015 sono destinate ad aumentare, almeno secondo le previsioni. Ma il dato più sorprendente è che proprio nel 2015 il Quirinale costerà ai contribuenti cinque volte di più dell’odiato finanziamento pubblico dei partiti, almeno quello di competenza dello stesso anno.

 

giorgio e clio napolitano lasciano il quirinale 6 giorgio e clio napolitano lasciano il quirinale 6

Senza contare che “particolari” incrementi di costo si concentrano sulla tenuta di Castelporziano, dove crescono le spese di assicurazione, locazione e gestione dei mezzi agricoli, gestione forestale e faunistica, interventi di valorizzazione e tutela ambientale. Il fatto è che il Quirinale, anche dopo i tentativi di razionalizzazione delle spese, ha un “corpaccione” che pesa parecchio sulle non floride casse dello Stato. E con questo stato di cose, tra l’altro, dovrà fare i conti il successore di Giorgio Napolitano.

 

I DATI

giorgio e clio napolitano lasciano il quirinale 5 giorgio e clio napolitano lasciano il quirinale 5

Il punto di partenza è la previsione di spesa per il 2015, fissata a 236,8 milioni di euro. Il risparmio, rispetto alla previsione del bilancio 2014, è irrisorio: appena 100 mila euro. Il Colle fa notare che rispetto al dato assestato 2014 la riduzione di spesa sarebbe di 3,1 milioni. Ma si tratta di una comparazione contabile non proprio “ortodossa”, visto che confronta dati disomogenei. Il vero paragone si potrà fare solo con il dato assestato del 2015. Naturalmente per far fronte a tali spese il Colle usufruisce di una consistente dotazione a carico del bilancio dello Stato, che per il 2015 è stata fissata in 224 milioni di euro.

 

Ebbene, è sorprendente notare come questa cifra corrisponda grosso modo a 5 volte la tranche di finanziamento pubblico ai partiti prevista per lo stesso anno, ovvero 45,5 milioni di euro (anche se per una svista nella legge di abolizione del finanziamento, che avrebbe scordato di attivare i rimborsi di europee e regionali, questa cifra potrebbe risultare sensibilmente inferiore). Per carità, i 224 milioni di dotazione scendono di 4 milioni rispetto all’anno precedente e di 7 milioni rispetto al 2009, come spiega la nota illustrativa al bilancio di previsione 2015. Ma il documento ricorda che proprio di 224 milioni di euro risultava la dotazione del Colle nel 2007. Insomma, significa che negli anni della crisi, esplosa nel 2008, lo Stato ha addirittura versato più soldi (ma il Colle precisa che tenendo conto dell’inflazione la riduzione reale della dotazione sarebbe del 13% tra 2007 e 2014).

La sala del Bronzino, al Quirinale, dov’e? avvenuta la deposizione di Napolitano La sala del Bronzino, al Quirinale, dov’e? avvenuta la deposizione di Napolitano

 

LE VOCI

All’interno del bilancio di previsione 2015, come detto, spuntano diversi aumenti di spesa. Confrontando categorie omogenee, e cioè i vari bilanci di previsione, viene fuori che per servizi accessori e collaborazioni esterne sono stati messi in conto 217 mila euro (erano 157 mila nel 2014). Le spese per hardware passano dai 270 mila euro del 2014 ai 290 mila del 2015 (ma nel 2013 erano state ancora più alte). Per gestione autoparco e mobilità si prevede una spesa di 660 mila euro, in aumento rispetto ai 570 mila del 2014 e 2013.

 

vista quirinale da casa pazzaglia vista quirinale da casa pazzaglia

Poi c’è la sfilza dei costi per la tenuta di Castelporziano: le spese di assicurazione passano da 47 mila a 75 mila euro, la locazione e gestione dei mezzi agricoli da 310 mila a 338 mila euro, la gestione forestale e faunistica da 135 mila a 145 mila, la valorizzazione e tutela ambientale da 175 mila a 190 mila. La manutenzione delle varie “proprietà” costa parecchio. La stessa nota illustrativa al previsionale 2015 dice che la gestione e manutenzione del compendio immobiliare e naturalistico del Quirinale, comprensivo di Castelporziano e di Villa Rosebery a Napoli, si porta via qualcosa come 30 milioni di euro l’anno.

 

GLI ALTRI CAPITOLI

PalazzoQuirinale D PalazzoQuirinale D

Tra le altre voci di spesa, quella per agenzie, pubblicazioni e banche dati si attesta sui 560 mila euro (dato 2015 e 2014), in aumento rispetto ai 510 mila euro del 2013. Stabili a 20 mila euro i costi di servizi fotografici e video, a 140 mila le iniziative di comunicazione a 170 mila le spese per studi e ricerche. Davvero niente male, per un “corpaccione” in cui i pesi maggiori derivano dalle retribuzioni del personale (complessivamente 1.636 dipendenti a fine 2014) e dalle pensioni: le prime drenano 104,6 milioni di euro, le seconde 92,1 milioni.

 

quirinale salone corazzieri quir quirinale salone corazzieri quir Libri Meravigliosi al Quirinale foto mezzelani gmt Libri Meravigliosi al Quirinale foto mezzelani gmt Libri Meravigliosi al Quirinale foto mezzelani gmt Libri Meravigliosi al Quirinale foto mezzelani gmt palazzo del quirinale sala degli specchi palazzo del quirinale sala degli specchi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…