ATENE INFINITE PENE - TSIPRAS È FIDUCIOSO SU UN’INTESA CON I CREDITORI INTERNAZIONALI ENTRO IL 9 MAGGIO MA LA GERMANIA NON ABBOCCA: PER CONCEDERE GLI AIUTI DA 7,2 MILIARDI, VUOLE VEDERE IL PIANO COMPLETO DELLE RIFORME

A Berlino si guarda con preoccupazione anche al gioco che qualcuno fa ad Atene sul taglio del debito - Ieri il ministro dell’Interno Voutsis lo ha evocato apertamente, e nel governo tedesco c’è il sospetto che i greci spingano per una ristrutturazione, anche con la scusa che senza avanzo primario, il loro debito sia insostenibile…

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tsipras draghi merkel tsipras draghi merkel

Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”

 

«Quelle che leggete, arrivano da fonti greche. Qui, di buone notizie, ancora non ne abbiamo ancora viste». Altro che convergenze. Anche dopo il commissariamento di Varoufakis e le aperture di ieri di Tsipras sulla possibilità che si raggiunga un accordo entro il 9 maggio, il clima a Berlino resta polare. Dopo la resa dei conti di venerdì all’Eurogruppo, i contatti dei ministeri che contano con gli altri partner europei registrano un’ira ormai enorme contro Atene.

 

merkel tsipras merkel tsipras

E l’incontro tra Merkel e Tsipras della sera prima, a Bruxelles, è andato molto meno bene di come lo hanno riportato in tanti. La cancelliera avrebbe presentato al premier una lista di richieste, lui non avrebbe detto né sì né no, salvo poi riemergere dal faccia a faccia con dichiarazioni ottimistiche. E se Merkel non lo ha smentito, è perché è ancora su posizioni meno dure rispetto al suo ministro delle Finanze, Schäuble. Ma ormai la cancelliera è l’unica speranza rimasta alla Grecia per ottenere un’intesa con gli europei. Una nemesi niente male.

 

alexis tsipras angela merkel alexis tsipras angela merkel

Il problema, poi, non è solo sbloccare l’impasse attorno ai 7,2 miliardi di euro con un pacchetto di riforme che nella capitale tedesca non si stancano di dire che «dovrà essere complessivo e dettagliato». Gli accenni di Tsipras a convergenze possibili anche su punti complessi come le pensioni o il lavoro, le indiscrezioni giornalistiche su un aumento dell’Iva al 18 per cento non incantano più nessuno: «Vogliamo vedere il piano intero», prima la Germania non si muoverà più di un millimetro.

 

VIGNETTA VAURO - MERKEL TSIPRAS VIGNETTA VAURO - MERKEL TSIPRAS

In prospettiva, oltretutto, dal giorno dopo l’eventuale accordo e default scongiurato, Atene dovrà ricominciare a negoziare un terzo pacchetto greco con governi dalle maggioranze parlamentari imbufalite con Tsipras: si pensi al Bundestag, ma anche al Parlamento del nuovo governo ultrarigorista finlandese o a quello sloveno - pare che il ministro delle Finanze di Lubiana, Mramor, sia diventato uno dei colleghi più irritati da Varoufakis.

 

Una fonte qualificata rivela che a Berlino si guarda con preoccupazione anche al gioco pericoloso che qualcuno sta facendo ad Atene sul taglio del debito. Ieri il ministro dell’Interno Niko Voutsis lo ha evocato apertamente, e nel governo tedesco c’è il sospetto che a fronte di un avanzo primario «che temiamo sia già azzerato» e una situazione dei conti pubblici che «da dicembre è del tutto caotica», i greci vogliano spingere per una ristrutturazione, anche con la scusa che senza avanzo primario, un debito a quei livelli sia insostenibile.

varoufakis schaeuble varoufakis schaeuble

 

Come scritto da “La Stampa” a dicembre, una trattativa sottobanco è andata avanti dall’autunno dello scorso anno per un’ulteriore allentamento degli interessi o una ridefinizione delle scadenze. Tuttavia, dopo il disastroso negoziato di questi ultimi tre mesi, difficile dire a che punto siano.

 

varoufakis schaeuble varoufakis schaeuble

Intanto, nella prima, lunga intervista da tempo, Tsipras si è detto ieri «fiducioso» per un’intesa con i creditori internazionali entro il 9 maggio - proprio sul filo: l’11 è previsto il prossimo Eurogruppo e il 12 il rimborso di una scadenza da circa 750 milioni di euro. Il premier greco ha anche minacciato di indire un referendum sull’accordo con l’Europa, anche se ha escluso sia il default, sia l’ipotesi di elezioni anticipate. Ma ormai, purtroppo, non tutto è nelle sue mani. Senza un’accelerazione netta, sta aumentando pericolosamente il numero dei partner europei esasperati che si assumerebbe il rischio di un Grexit.

 

 

 

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