IN ATTESA DELL’UCRAINA, LA CINA FA LA PACE IN YEMEN – È COMINCIATO IL RILASCIO DI 900 PRIGIONIERI, CONCORDATO DALL’ARABIA SAUDITA E DALLE MILIZIE RIBELLI HOUTHI, SOSTENUTE DALL’IRAN. È IL PRIMO SEGNALE CONCRETO DOPO IL RIPRISTINO DELLE RELAZIONI DIPLOMATICHE TRA RIAD E TEHERAN, MEDIATO DA XI JINPING – IL GOVERNO IRANIANO NEL FRATTEMPO HA INVITATO IL RE SAUDITA, E HA ATTACCATO GLI USA: "IL MONDO DI OGGI NON È PIÙ UNIPOLARE E GLI STATI UNITI SONO UNA POTENZA, NON PIÙ UNA SUPERPOTENZA"

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1. L'IRAN INVITA UFFICIALMENTE IL RE SAUDITA A VISITARE TEHERAN

(ANSA) - Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha ufficialmente invitato il re saudita Salman bin Abd al-Aziz Al Saud a visitare Teheran in seguito all'accordo raggiunto nelle scorse settimane a Pechino con cui i due Paesi hanno ristabilito le relazioni diplomatiche che si erano interrotte nel 2016.

 

Lo ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani, come riporta Tasnim. "Fortunatamente, sono stati fatti passi positivi. I funzionari dei due Paesi hanno accolto molto bene le delegazioni tecniche e le relazioni politiche tra i due Paesi sono state praticamente ristabilite", ha detto Kanani.

 

Nell'ambito dell'accordo per la riconciliazione, entro il 9 maggio è prevista la reciproca riapertura delle missioni diplomatiche dei due Paesi, chiuse in seguito alla crisi nel 2016 dopo che un gruppo di fondamentalisti aveva attaccato l'ambasciata saudita a Teheran in risposta all'esecuzione della condanna a morte di un predicatore sciita a Riad.

 

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2. IRAN, 'GLI STATI UNITI NON SONO PIÙ UNA SUPERPOTENZA'

(ANSA) - "Il mondo di oggi non è più unipolare e gli Usa sono una potenza, non più una superpotenza". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani, come riporta Irna.

 

"L'equilibrio del potere nel mondo e nella regione è cambiato e l'Iran deve sfruttare l'opportunità per garantire i propri interessi nazionali e rafforzare il consenso nella regione per aiutare a rimuovere i problemi regionali. Non limitiamo le nostre relazioni a livello estero con una regione o un blocco specifico e cerchiamo di espandere i nostri rapporti con molti altri Paesi, sulla base del rispetto reciproco", ha aggiunto il funzionario della Repubblica islamica.

 

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3. NOVECENTO PRIGIONIERI SCAMBIATI IN TRE GIORNI: LO YEMEN VERSO LA PACE

Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

In molti hanno riso e pianto per la felicità. In tanti sono scesi dalla scaletta dell’aereo con il pugno alzato. Sono gli uomini delle milizie ribelli Houthi che in queste ore stanno rientrando a casa, nell’ambito del maxi-scambio di prigionieri concordato dall’Arabia Saudita e dai rappresentanti del gruppo filo Teheran, iniziato venerdì per porre fine al conflitto che devasta lo Yemen da oltre otto anni.

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Tra loro c’era anche l’ex ministro della Difesa dello Yemen e il fratello dell’ex presidente, trasportati da Aden, controllata dal governo, alla capitale Sana’a. A mediare lo scambio, che prevede il rilascio di 900 detenuti in tre giorni, il Comitato internazionale della Croce rossa. È il primo concreto segnale che la guerra nello Yemen — iniziata nel 2014, quando gli Houthi conquistarono Sana’a e gran parte del nord del Paese, poi bombardato da una coalizione araba a guida saudita — si avvia alla conclusione, dopo aver provocato 150 mila morti tra combattenti e civili e una delle peggiori catastrofi umanitarie della Storia.

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[…] Intanto il coordinatore della Casa Bianca per il Medio Oriente e il Nord Africa, Brett McGurk, è tornato negli Stati Uniti dopo un viaggio di due giorni in Arabia Saudita […]. La delegazione ha incontrato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, ministri e alti funzionari del governo di Riad. I colloqui si sono incentrati sulla necessità di portare avanti gli sforzi per arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto nello Yemen […]. A contribuire sia ai colloqui sia al rilascio di prigionieri è il riposizionamento di Riad, in particolare nei rapporti con Teheran. L’intesa sottoscritta il 10 marzo da Iran e Arabia Saudita, con la mediazione della Cina, per ripristinare le relazioni diplomatiche interrotte nel 2016 prevede accordi su diverse questioni di sicurezza, tra cui il nucleare iraniano e lo Yemen.

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A PECHINO L’ACCORDO TRA ARABIA SAUDITA E IRAN A PECHINO L’ACCORDO TRA ARABIA SAUDITA E IRAN A PECHINO L’ACCORDO TRA ARABIA SAUDITA E IRAN A PECHINO L’ACCORDO TRA ARABIA SAUDITA E IRAN hossein amir abdollahian faisal bin farhan hossein amir abdollahian faisal bin farhan A PECHINO L’ACCORDO TRA ARABIA SAUDITA E IRAN A PECHINO L’ACCORDO TRA ARABIA SAUDITA E IRAN hossein amir abdollahian faisal bin farhan hossein amir abdollahian faisal bin farhan hossein amir abdollahian faisal bin farhan 1 hossein amir abdollahian faisal bin farhan 1 faisal bin farhan hossein amir abdollahian faisal bin farhan hossein amir abdollahian yemen scambio di prigionieri tra sauditi e houthi yemen scambio di prigionieri tra sauditi e houthi

 

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