L’AUTODAFÈ DEL GRILLISMO – L’INQUISIZIONE M5S “PROCESSA” IN STREAMING LA “STREGA” GAMBARO: “ADELE, DEVI CHIEDERE PERDONO IN DIRETTA”

Nell’assemblea dei senatori il clima è a metà tra un processo della prima metà del Seicento e una seduta di autocoscienza dei Settanta (poi lo streaming salta) – L’ipocrisia del neocapogruppo al Senato Morra: “Sono i giorni più brutti della mia vita”…

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Alessandra Longo per "la Repubblica"

LA SENATRICE GRILLINA ADELE GAMBAROLA SENATRICE GRILLINA ADELE GAMBARO

La «strega» è lì, con la gonna bianca in seconda fila. Gli altri tutti intorno. Fa caldo, gli uomini sono senza giacca, le signore senza maniche. Il clima è a metà tra una seduta di autocoscienza degli Anni Settanta e un processo della prima metà del Seicento.

CHE la senatrice Adele Gambaro, colpevole di aver attaccato Beppe Grillo, abbia un gatto nero in casa? E sull'iride del suo occhio destro c'è per caso quel neo, il famoso «segno del diavolo»? Ore 15.30, Inquisizione in streaming, seduta preliminare dei senatori prima dell'assemblea congiunta dei gruppi.

L'imputata è presente e persino «troppo fredda», come le rimprovera un collega. Gioca con un pezzo di carta mentre i Cinquestelle di palazzo Madama pesano la sua colpevolezza. Espulsione, ergastolo, frustate? Enza Blundo ha un'idea: «Adele deve chiedere perdono a Beppe per aver messo in pericolo il movimento, magari lo deve fare in diretta streaming... ».

LA SENATRICE GRILLINA ADELE GAMBAROLA SENATRICE GRILLINA ADELE GAMBARO

In ginocchio, a capo chino. La vorrebbero più contrita, lei tiene il punto: «Non mi sono mai sognata di mettermi a livello di Grillo, lo stimo, e non mi devo giustificare. Confermo che i toni devono cambiare, siamo dentro le istituzioni». Coraggiosa, sfrontata. «Scusa Adele perché hai espresso il tuo dissenso davanti ad una telecamera? ». Semplice: «A Beppe ho mandato un sms ma lui non mi ha mai risposto».

Sono nervosi. Andrea Cioffi: «Siamo finiti in uno stresstest per colpa dei giornalisti. Dobbiamo dimostrare di essere forti e coesi». Un collega lancia l'allarme: «Ci sono 300 giornalisti qui fuori. Siamo pesciolini rossi in un mare di pescecani. Questi qua non vedono l'ora di farci saltare i nervi...».

BEPPE GRILLO - FOTO LA PRESSEBEPPE GRILLO - FOTO LA PRESSE

Maledetta stampa: «Adele, dicci, l'hai chiamato tu il giornalista di Sky per fare l'intervista?». Lei fa cenno di no con la testa. Interviene Rocco Casalino, già Grande Fratello Uno, responsabile delle terremotate relazioni con i media. Signori della corte, «noi della comunicazione non abbiamo autorizzato nessuna intervista ». Brusio in sala. Vito Crimi, ex presidente dei senatori, un po' di fretta per via di un trasloco, si rimette agli attivisti: «Noi non voteremo nessuna espulsione, le decisioni le prenderà la Rete».

La «strega» non ha nessuna intenzione di salire sul rogo e fissa Crimi negli occhi: «Il rapporto di fiducia non c'è più. Tu hai messo sul blog un mio sms... Si parla tanto delle critiche che ho rivolto a Grillo e nessuno parla delle reazioni violente nei miei confronti apparse in Rete ». Non si dimette, non molla il punto: «Con voi sto bene. Nessun problema...».

BEPPE GRILLO E SALVO MANDARABEPPE GRILLO E SALVO MANDARA

E allora? E allora lo streaming diventa una tortura. Sanno che anche Grillo guarda e giudica. Aveva chiesto la testa di Adele, loro vacillano. Lei è cattiva, ha alzato la testa, ma cacciarla «è strategicamente sbagliato». Se fosse un telefilm poliziesco, Laura Bottici avrebbe il ruolo della dura: «Siamo in guerra con il sistema politico. C'è da tirar fuori le unghie, chi non se la sente vada a casa». Un dubbio serpeggia: «Se siamo diventati 53 meno 16 (il numero che sarebbe pronto a fare un nuovo gruppo,ndr ) allora siamo una schifezza».

alessandra bencinialessandra bencini

Alessandra Bencini, occhiali in testa, parlata toscana, non regge la lettura epico-bellica: «Ma quale guerra! Noi siamo qui per cambiare il Paese nella maniera più soft possibile. Adele deve rimanere nel gruppo. Dare un'opinione personale è forse illegale? Quante persone servono per un'eventuale gogna mediatica?».

Sì, butta male. Maurizio Romani apre un altro fronte: «Non voglio le scuse di Adele ma quelle del capogruppo dei deputati Riccardo Nuti. L'avete letta la sua intervista a Repubblica? Dice che chi vota contro l'espulsione della Gambaro è fuori e che la scissione è inevitabile. Chieda scusa lui!».

RICCARDO NUTIRICCARDO NUTI

Niente diretta streaming dei gruppi congiunti, meglio le porte chiuse. Nicola Morra, neocapogruppo al Senato, è pallido come un cencio: «Sono i giorni più brutti della mia vita». La «strega» esce dal processo, la gonna bianca senza una piega.

 

 

 

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