Alberto Gentili per “il Messaggero”
Sottosegretario Buffagni, i 5Stelle sono o no per la nazionalizzazione della rete autostradale?
STEFANO BUFFAGNI LUIGI DI MAIO
«Si faranno le valutazioni sul rispetto del contratto e sul come ha agito il concessionario, poi si decide facendosi trovare nel caso pronti come Stato alla gestione. Riguardo a Genova, stiamo procedendo con la revoca, visto il disastro che Autostrade ha provocato. Poi vedremo.
Non vale il principio che lo Stato è per forza buono e il privato necessariamente cattivo e viceversa. Vedo più lo Stato in un ruolo da regista, piuttosto che di gestore diretto».
Il suo collega Giorgetti ha detto che vanno riviste anche le concessioni relative alle reti del gas, dell' elettricità, della telefonia. D' accordo?
«Sì. E ci aggiungo le concessioni ferroviarie e radiofoniche, dell' acqua minerale, delle telecomunicazioni e delle televisioni, le derivazioni idroelettriche. Se qualcuno in passato ha fatto favori a queste aziende concessionarie, è arrivato il momento di mettere ordine.
Questa è roba di tutti su cui c' è chi ci fa il business con ricavi spropositati. Il privato è sempre il benvenuto, ma noi dobbiamo difendere gli interessi del pubblico. Lo Stato per troppo tempo ha abdicato al governo delle proprie infrastrutture».
Rivedere le concessioni tv? Farà venire un coccolone a Berlusconi...
«Noi non facciamo la guerra a nessuno. E non abbiamo pregiudizi. E' finito semplicemente il tempo dei favori agli amici.
i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova
In passato, come per le autostrade, sono state fatte valutazioni eccessivamente benevole e stiamo studiando le carte per vedere se esistono i presupposti per aumentare i ricavi a favore dello Stato e dunque dei cittadini».
Mediaset dovrà pagare di più?
«Non ho detto questo, chi non ha ricevuto trattamenti di favore può dormire tranquillo. Se la concessione è stata fatta bene, se non ha ricevuto favori, non ha nulla da temere.
Ad esempio sono contento del percorso che Mediaset sta facendo su Ei Tower: escono dalla gestione delle infrastrutture delle reti. Un segnale positivo».
Il leghista Zaia dice che con i tempi della burocrazia, senza privati per realizzare un ponte ci vogliono vent' anni...
«Rivedremo il Codice degli appalti. Ma quando si realizzano le infrastrutture, in questo Paese è necessario combattere con due nemici: la corruzione e la mafia.
Non dimentichiamolo. Per Genova comunque verrà fatta una legge ad hoc per garantire i poteri speciali del commissario in una situazione di emergenza».
Il governo sta preparando un piano per la messa in sicurezza di strade, scuole, ferrovie, aree a rischio idrogeologico. Roba da 50 miliardi. Ma Bruxelles, con il commissario Moscovici, già frena.
Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A D E DC x
«Moscovici è in scadenza... e al suo posto vedrei bene un italiano. Detto questo, su tutte le concessioni i soldi per la manutenzione ce li mette il concessionario. Fino ad ora lo Stato ha avuto un occhio un po'...molle, ora le cose cambiano.
Motivo per il quale, immagino, i mercati già penalizzano le concessionarie non sottoposte a revoca, in quanto dovranno spendere più soldi in sicurezza e dunque avranno meno ricavi. Per chi ha ricevuto favori a discapito della collettività la musica è cambiata».
Siamo al giustizialismo economico?
«Ma va là. E' una questione di buonsenso, difendiamo solo l' interesse dei cittadini e lo mettiamo al primo posto. Da noi la gente si aspetta risultati concreti».
C' è molto assistenzialismo e statalismo nel programma 5Stelle. Resterà così?
«Non c' è né assistenzialismo né statalismo, ma rispetto dei cittadini e del ruolo dello stato. Noi al contrario del Pd riteniamo che lo Stato sociale sia importante e non dobbiamo abdicare ai diritti sociali, considerate anche tutte le tasse che gli italiani pagano.
Dobbiamo tornare a essere una comunità di olivettiana memoria. E aggiungo che le società di Stato possono essere volano per la crescita economica».
Come?
«La Cassa depositi e prestiti può svolgere un ruolo di regia della politica industriale. Abbiamo aziende come Eni, Terna, Enel, Leonardo, Fincantieri, Saipem, Snam, Italgas eccetera che fanno grandi cose ovunque e sotto la Cdp - che garantirebbe una visione d' insieme - potrebbero essere davvero il volano per investimenti tali da garantire uno sviluppo sostenibile al Paese».
Cdp come una nuova Iri?
«Non abbiamo nostalgie. Vogliamo far ripartire con una visione di sistema-Paese la politica industriale. Ogni infrastruttura, ad esempio, dovrà essere inserita in un piano complessivo»
Tra poco scriverete la legge di stabilità. Come finirà l' assedio al ministro dell' Economia, Tria?
«Con una condivisione degli interventi per investire. A cominciare dal Sud: il Mezzogiorno ha bisogno di centinaia di opere pubbliche, che non sono opere faraoniche. E ai soldi pubblici lì possiamo sommare i fondi del piano Juncker, quelli strutturali europei e gli investimenti privati. Il problema al Sud è la programmazione e pianificazione degli interventi. Ci faremo aiutare anche dalla Banca europea per gli investimenti che ha il know how adeguato».
Quanto reddito di cittadinanza e quanta flat tax ci sarà nella manovra economica?
«Si parte, daremo le prime risposte. Abbiamo 5 anni di tempo. Per il reddito di cittadinanza si possono utilizzare le risorse attualmente sprecate come i fondi per la formazione, per le politiche attive e del Fondo sociale europeo».
Si faranno la Tap e la Tav?
RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA
«Sulla Tap il dossier è nelle mani del presidente Conte. La Tav per me invece è un' opera inutile, antistorica e sovradimensionata, ma seguiremo quanto previsto nel contratto di governo e verrà ridiscussa integralmente».
Come finirà con l' Ilva?
«A questo Paese serve la siderurgia. Di Maio è sul pezzo, darà lui la risposta è sono molto fiducioso. Garantiremo la salute delle persone, ambiente e i posti di lavoro».