IL BANANA: UN NOME, UNA GARANZIA! IL MARCHIO BERLUSCONI IN POLITICA VALE IL 10% DELL’ELETTORATO

Gli scandali, il bunga-bunga, le condanne non valgono niente: il nome Berlusconi oggi vale il 10% dell’elettorato, 3 milioni e mezzo di voti - Da buon manager il Banana è riuscito a conferire al proprio brand molto più valore di qualsiasi altro simbolo politico…

Condividi questo articolo


Paolo Bracalini per "Il Giornale"

Silvio berluSilvio berlu

Tre milioni e mezzo di vo¬ti, circa il 10% dell'elettorato. «Parliamo del marchio "Berlu¬sconi", del brand, come la Fer¬rari o il tonno Rio Mare». Il son¬daggista Nicola Piepoli non fa molta differenza, sul piano del marketing politico-elettorale, tra tonni in scatola e leader o simboli politici. E secondo lui il valore del logo «Berlusconi», co¬me marchio di fabbrica, nonostante processi, scandali, pole¬miche e condanne, non ha an¬cora paragoni nel supermarket della politica italiana.

SILVIO BERLUSCONI CON LA FIGLIA MARINASILVIO BERLUSCONI CON LA FIGLIA MARINA

«Berlu¬sconi, piaccia o dispiaccia, è l'unico brand, l'unico marchio individuale che attualmente ha questo valore in Italia». Se si pensa alle estenuanti battaglie, tra carte bollate e ricorsi in tribu¬nale, per la proprietà dello scu¬do crociato, lo storico brand del¬la Democrazia cristiana, che per i sondaggisti non vale più dell'1,5% dei voti, si inquadra meglio la faccenda.

lls18 silvio marina berlusconi mau vanadialls18 silvio marina berlusconi mau vanadia

«Il simbolo Dc è un marchio puro, come l'Amaro Averna,mentre il mar¬chio Berlusconi è analogico, cioè è collegato ad una persona. Questo non significa che la forza del brand non si possa tra¬sm¬ettere anche ad un altro Ber¬lusconi in politica, ad esempio la figlia Marina. Il marchio man¬terrebbe la sua forza, almeno per la seconda generazione. An¬che se non credo che Marina scenderà in politica, ma questo è un altro discorso».

Nella classifica dei «cervelli», cioè delle personalità pubbli¬che capaci di creare consenso attorno a sé, l'Istituto Piepoli piazza Berlusconi molto in al¬to, tra i primi dieci («in politica è davanti agli altri»), forza che si riverbera sul marchio secondo il sondaggista. Obiezione: ma è un brand condannato per fro¬de in Cassazione.

BerlusconiBerlusconi

«Alla maggio¬ranza degli italiani questo non interessa, pensano che il pro¬cesso di Berlusconi non riguar¬di loro ma lui e che non abbia conseguenze sul Paese ma solo per la persona di Berlusconi. Quelli a cui importa sono eletto¬ri che non lo voterebbero mai. Pensi al brand Ferrari. Se scop¬piasse un guaio giudiziario per l'azienda di Maranello, il mar¬chio Ferrari non perderebbe il suo grande fascino.

Stessa cosa vale per Berlusconi». L'analisi dell'Istituto Piepoli poggia su un «esperimento in vitro», così lo chiama l'immaginifico sondaggista torinese, cioè il diffe-renziale tra il peso elettorale del centrodestra senza Berlusconi a novembre 2012 (circa 15%), e il risultato delle elezioni a febbraio 2013, con il brand (e anche la persona) Berlusconi di nuovo in campo (25%). Ap¬punto dieci punti, che sarebbe il plusvalore del brand berlu¬sconiano.

marina e silvio berlusconimarina e silvio berlusconi

O il minusvalore di un centrodestra «democratico ed europeo», cioè senza mar¬chio Berlusconi, come quello auspicato da Scalfari su Repub¬blica («Quagliariello, Cicchit¬to, Lupi e altri stanno lavoran¬do a questo progetto, vanno in¬coraggiati »). «Chi vuole espelle-re il brand Berlusconi dalla poli¬tica sa benissimo che, se ci riu¬scisse, eliminerebbe qualcosa di inaffondabile finché c'è. Qualcosa che è legato all'incre¬dibile capacità comunicativa di Berlusconi, che per noi signi¬fica saper leggere la realtà e sa¬perla trasmettere agli altri.

Nicola PiepoliNicola Piepoli

Ber¬lusconi è uno che comunica in maniera assoluta. A tavola con altri colleghi ci raccontavamo alcuni fatti capitati a noi nella comunicazione di Berlusconi. A me per esempio». E qui Piepo¬li si abbandona ad un aneddo¬to: «Una volta sono andato a tro¬varlo a Palazzo Chigi, invitato da Bonaiuti che era il mio clien¬te. Lì Berlusconi mi propone l'ultima cosa che mi sarei mai aspettato a Palazzo Chigi. Mi porta in un salottino e mi fa ve¬dere, fatto nel '700 all'epoca dei principi Chigi, quello che nelle ricerche di mercato è noto co¬me il One-way-mirror, lo spec¬chio dei guardoni, ha presen¬te?» (Piepoli ci coglie imprepa¬rati, ma poi si spiega meglio).

«È uno specchio attraverso cui noi osserviamo, senza essere vi¬sti, il comportamento degli in¬tervistati nei focus group . Nel '700 aveva un'altra funzione, era usato dai voyeur, dai guar¬doni. Berlusconi, in quel modo paradossale, mostrandomi l'antenato di uno strumento che fa parte del mio lavoro quotidiano, ha colpito in modo for¬tissimo la mia fantasia. Quell'episodio me lo ricorderò fin¬ché campo, sono stato anch'io vittima del suo fascino. E que¬sta forza si lega al suo brand. Fa sì che il suo brand sia inaffonda¬bile. Per questo lo vogliono can¬cellare».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO